Switch

Oct 31, 2009 13:27



Fandom: Harry Potter;
Paring: Charlie/Oliver;
Rating: NC17;
Warning: BDSM, Crossdressing, Sesso estremo, Toys;
Summary: Quella relazione era cominciata in modo davvero imprevisto.
Pochi mesi dopo la fine delle guerra, era entrato per caso da Tiri Vispi Weasley con l’idea di dare un’occhiata al negozio e vedere come se la passasse il suo ex-compagno di squadra e, proprio lì, aveva incontrato il Grifondoro dai capelli rossi…ma non quello che si era aspettato.
(Scitta in risposta all’ Anti-Canon Meme pubblicato sul mio LJ e per la prima edizione del Bondage Fest.)




Scitta in risposta all’ Anti-Canon Meme pubblicato sul mio LJ, in cui Lyrael mi ha sfidata a scrivere una PWP Charlie/Oliver, con prompt “Negozio dei gemelli”. Questa fic è anche il mio lavoro per la prima edizione del Bondage Fest. Buon Halloween a tutti! ^__^

Switch

Un rumore di cuoio scricchiolante e fibbie tintinnanti risuonò nella stanza, ed Oliver sentì le cinghie che gli costringevano le braccia dietro alla schiena serrarsi maggiormente. Il laccetto di pelle che portava al collo, allacciato ad un guinzaglio, gli rendeva difficoltosa la respirazione e la benda che nascondeva i suoi occhi lo privava della vista, amplificando tutti gli altri sensi. Nei momenti più imprevisti, gocce di cera bollente colavano dispettosamente sui punti maggiormente sensibili del suo corpo, causandogli continui sussulti, mentre una lingua bollente vagava raminga per altre strade, a volte tranquillizzando, altre stuzzicando.

Quella relazione era cominciata in modo davvero imprevisto.
Pochi mesi dopo la fine delle guerra, era entrato per caso da Tiri Vispi Weasley con l’idea di dare un’occhiata al negozio e vedere come se la passasse il suo ex-compagno di squadra e, proprio lì, aveva incontrato il Grifondoro dai capelli rossi…ma non quello che si era aspettato.

-Charlie…- singhiozzò, mentre le mani grandi e forti dell’amante lo sospingevano in avanti, facendolo ritrovare col bacino appoggiato contro una superficie liscia e compatta.
Il Domatore di Draghi, con la sola forza delle proprie braccia, lo fece salire su quel sostegno e, quando la pressione delle sue dita lo fece stendere su di esso, Baston si rese conto che si trattava di una cavallina. Un lungo brivido gli scivolò lungo la spina dorsale e le sue gambe si aprirono attorno alla seduta di pelle, esponendo il suo punto più intimo, mentre percepiva le labbra del ragazzo più grande posarglisi sull’osso sacro per poi scendere lentamente verso il basso.

Oliver aveva identificato quasi con sgomento quella vecchia conoscenza…Charlie Weasley era stato il suo Capitano ed il suo Caposcuola, ma erano anni che non lo vedeva. Ricordava un giovane dal sorriso aperto e gioviale, a tratti sfrontato, dal fisico non particolarmente alto ma asciutto, che dava la caccia al Boccino come un segugio. L’uomo che aveva davanti, invece, era poco più basso di lui, ma decisamente più muscoloso, aveva la pelle abbronzata dal sole e qualche bruciatura brunita qua e là, capelli fiammeggianti che arrivavano fino alle spalle ed uno sguardo dorato carico di malizia.
-Guarda chi si rivede… Il piccolo Baston!- aveva esordito questi, stringendolo in un abbraccio fraterno -Ricordo ancora la tua selezione per entrare in squadra! Ho sentito dire che ora giochi come Portiere per il Puddlemer United, mi fa molto piacere dato che, in un certo senso, sono stato io a… scoprirti- aveva aggiunto poi, scrutandolo da capo a piedi con sfacciato interesse, e qualcosa nel modo in cui aveva calcato sull’ultima parola, aveva fatto arrossire l’altro.

Una pioggia di nuove lacrime di cera cadde sulle sue membra, infrangendosi nell’incavo delle sue ginocchia, sul retro delle cosce e sulle natiche pallide. Il bruno sibilò tra i denti per il bruciore e poi sospirò di sollievo quando i palmi del Domatore, unti d’olio profumato, corsero sui punti arrossati, rendendo scivoloso ogni centimetro della sua epidermide e sciogliendo le gocce ormai solidificate.

Charlie era tornato in Inghilterra per sostenere la famiglia, reduce dal terribile lutto per la morte di Fred, ed ora stava aiutando il fratello a gestire il negozio. Controllava che il gemello rimasto non si deprimesse troppo e lo motivava il più possibile, costringendolo con le buone o con le cattive ad andare avanti, perfino quando George aveva l’impressione che non vi fosse via d’uscita.
Gli aveva raccontato tutto ciò quella sera stessa, dopo averlo invitato a cena, mentre Oliver si sforzava di trovare in lui un difetto. Il secondogenito di casa Weasley sembrava essere il ragazzo perfetto: intelligente, simpatico, gentile, educato… e, dire che non fosse attraente, sarebbe stata - né più, né meno - una bestemmia! L’unico intoppo sembrava essere il suo carattere forte e dominante, che rischiava di scontrarsi con l’innata personalità da leader di Baston. Ecco il motivo per cui, quest’ultimo,aveva la matematica certezza che non sarebbero mai sarebbero risultati compatibili tra le lenzuola.

Percepì i pollici dell’amante scostargli i glutei, mettendo ancora più in mostra il suo orifizio, ed il tocco umido delle labbra di Charlie posarsi su quella pelle delicata, facendogli inconsciamente trattenere il fiato. Nuovi baci e fugaci leccatine torturarono quel punto ipersensibile, facendo contorcere il Portiere per il desiderio di ottenere qualcosa di più e, quando finalmente la lingua dell’amante valicò il suo più intimo accesso, un gemito accorato proruppe dalle sue labbra.
Tremante dal piacere, si abbandonò senza remore a quella sevizia, mentre veniva posseduto e bagnato da quell’umida intrusa, in una chiara simulazione di ciò che sarebbe accaduto di lì a breve.

Come poi si fossero ritrovati a letto insieme, per Oliver era tutt’ora incomprensibile. Era certo che mai nessuno sarebbe riuscito a fargli apprezzare il ruolo di passivo - figurarsi amarlo! - ma si era presto reso conto che Charlie sarebbe stato capace di sedurre Godric Grifondoro in persona! Sorprendentemente, avevano trovato in breve un loro equilibrio. Infatti il Domatore si era rivelato un amante più versatile di quanto avrebbe mai immaginato, anche se, perfino quando stava sotto, ogni suo gesto sembrava dire “Te lo concedo, ma ho sempre io il comando”.

Weasley gli strusciò qualcosa lungo la schiena, lasciando che le sue dita lo afferrassero per qualche attimo e permettendogli di riconoscere l’oggetto con il tatto. Erano delle sfere di diverso diametro, unite da una cordicella.
Baston si morse intensamente un labbro, quando percepì la prima di esse scivolare dentro il proprio anfratto. Rapidamente, a quella ne seguì una un po’ più grossa, poi un’altra ed un’altra ancora…finché le sentì rotolare avanti ed indietro, sulla propria prostata, ad ogni proprio minimo movimento

Erano passati circa due mesi da quel primo appuntamento ed avevano continuato ad incontrarsi ogni fine settimana, soddisfacendo a turno ogni fantasia dell’altro.
Infine era arrivato il giorno di Halloween ed era toccato a Charlie condurre il gioco… sarebbe stato lui a decidere il programma della serata ed i loro costumi.
Il rosso aveva scelto di portare l’amante in una nota discoteca gay di Diagon Alley e, quando si era presentato a casa sua mostrandogli il vestito che avrebbe dovuto indossare, il compagno di Casa si era sentito avvampare d’imbarazzo ed eccitazione.

Il Portiere udì il partner sussurrare un incantesimo ed, un attimo dopo, le sfere dentro al suo corpo cominciarono a vibrare, facendolo impazzire. Più si contorceva, più quelle tremavano, sfregando in continuazione il suo punto più sensibile.
Weasley si spostò, ed un momento dopo le sue mani gli guidarono il viso verso il proprio inguine. Oliver inspirò avidamente l’odore della sua eccitazione e strusciò una guancia contro il suo membro duro e pulsante. La sua bocca venne accarezzata da un pollice calloso e lui la schiuse obbediente, catturando il glande umido e salato.

Era stato Charlie stesso a vestirlo, inguainando le sue gambe asciutte e muscolose in un aderentissimo paio di pantaloni in pelle, allacciandogli i gancetti del corpetto sulla schiena ed i cinturini degli stivali con il tacco a spillo. Delle grandi ali corvine, una maschera piumata nera ed uno strato di rossetto carminio avevano fatto il resto. Come tocco finale gli aveva fatto indossare il collare, attaccando poi quest’ultimo ad un guinzaglio.
I calzoni erano tanto attillati da non permettergli di portare intimo, così stretti da non lasciare nulla all’immaginazione, e ad ogni passo il pellame sibilava,  strusciandosi contro le sue parti più delicate in una sottile tortura.

Il rosso si spinse con impazienza tra le sue labbra turgide e lui si lasciò scopare placidamente la bocca, succhiando con regolarità, usando ogni tanto i denti per istigarlo, rilassando la gola per prenderlo fino in fondo e pregustando il momento in cui, quel pene grosso e granitico, l’avrebbe penetrato in tutt’altro luogo. Il dilatatore vibrava senza tregua e dal proprio sesso, teso al punto da far male, colavano copiose gocce di preorgasmo. Avrebbe voluto pregare, supplicare per essere finalmente preso, invece si costrinse ad ignorare il proprio stato fisico e si concentrò totalmente sul sapore dell’amante, lavorando sulla sua erezione con maggior accanimento, fino a che questi non fu costretto a staccarsi da lui, per evitare di venire nell’immediato.

Quando avevano fatto il loro ingresso nel locale, la folla si era voltata a seguire il loro passaggio, ammaliati da quell’angelo nero, catturato da un demone rosso. Anche l’abbigliamento del Domatore, infatti, non passava certo inosservato! Le sue gambe erano fasciate da jeans color antracite, spruzzati di macchie scarlatte che parevano sangue, il suo petto era avvolto in un maglia del medesimo colore dei calzoni, strappata ad arte per lasciar intravedere la pelle brunita ed i muscoli scolpiti e, su di essa, i suoi lunghi capelli - portati sciolti per l’occasione - risaltavano come fiamme vive. In cima alla testa spiccavano due piccole corna finte ed un incantesimo aveva allungato le sue pupille, rendendole simile a quelle di un felino, mentre un altro gli aveva disegnato scaglie carminio - simile a quelle dei draghi - sugli avambracci e sui lati del collo nudo.
La catenella d’acciaio che legava Baston alla mano di quel diavolo, testimoniava palesemente a chi appartenesse.

Le bocca di Charlie calò rapace sulla sua, esplorandola e saccheggiandola.
-Ti voglio…adesso!- esclamò Oliver, incapace di attendere oltre, ed il ragazzo più grande mormorò un flebile: -Shhh…- prima di aggirare di nuovo il proprio partner, posizionandosi dietro di lui.
Il Domatore sfilò con calma il giocattolo dal suo accogliente canale e s’immerse finalmente nel corpo dell’altro. Il Portiere percepì ogni meraviglioso centimetro di quella virilità, ancora umida della propria saliva, dilatarlo ed affondargli dentro come un coltello nel burro, ed allora contrasse i muscoli anali, ansimando vogliosamente ed assaporando quella sensazione di pienezza tanto agognata.
L’amante diede uno strattone al guinzaglio, costringendolo ad arcuare dolorosamente la schiena e sibilò nel suo orecchio: -Fai il bravo e non ti muovere, altrimenti sarò io a fermarmi- prendendo poi ad ondeggiare il bacino con movimenti tanto lenti e leggeri da fargli lacrimare gli occhi per la frustrazione.

Per tutta la sera avevano ballato avvinghiati, stretti in mezzo ad altri corpi sudati, e Weasley si era spalmato su di lui, provocandolo con tocchi fugati, leccatine maliziose e baci avidi, sino a farlo impazzire. Ad un certo punto lo aveva trascinato nei bagni e, dopo averlo schiacciato contro il muro, si era inginocchiato e gli aveva succhiato l’uccello sin quasi a farlo venire, senza però concedergli la definitiva soddisfazione.
-Non vorrai che finisca tutto così presto, giusto?- lo aveva sbeffeggiato, posando un ultimo bacio sulla patta dei suoi pantaloni, prima di richiuderla. Dopodiché lo aveva sospinto nuovamente in pista, sfregando di nascosto il suo inguine da sopra i vestiti, mentre i gemiti di Baston venivano coperti dalla musica assordante. D’un tratto, l’ex-Cercatore aveva Smaterializzato entrambi nell’appartamento del bruno, e lì lo aveva spogliato lentamente, preparandolo per i giochi seguenti.

Oliver si spinse contro di lui, incapace di restare ancora immobile ed il compagno, come aveva preannunciato, si fermò del tutto. -No!- gridò disperato il Portiere -Continua! Ti prego, Charlie, continua!- piagnucolò, incassando la testa tra le spalle.
-Devi essere ubbidiente- lo ammonì l’interpellato, mordendogli il collo per punizione, e Baston annuì freneticamente. Avrebbe voluto andare nuovamente incontro ai suoi fianchi, per spronarlo a ricominciare, ma si costrinse a restare immobile, abbandonandosi alla sua totale mercé come il partner desiderava.
C’era qualcosa di perverso nel volere una persona sotto il proprio completo controllo o nel lasciarsi manipolare come creta, ma per loro si trattava di fiducia, la totale fiducia che il sottomesso riponeva nel Master, con la certezza che avrebbe portato entrambi all’appagamento. Niente era più eccitante che affidarsi totalmente all’altro, consapevole che questi avrebbe potuto fargli qualunque cosa, anche la più umiliante, ma che non gli avrebbe mai causato dolore, almeno non senza il proprio consenso.

Il Domatore aveva lasciato cadere sul pavimento i suoi vestiti, uno strato dopo l’altro, finché campione di Quidditch non si era ritrovato completamente nudo ed inerme, davanti ai suoi occhi, vestito solo del collare. Allora il Mago più adulto aveva Evocato dei lacci di cuoio e gli aveva legato le braccia dietro alla schiena. -Spogliami- aveva ordinato subito dopo, ricevendo in risposta uno sguardo stralunato. Al che aveva precisato:
-Con i denti- sorridendo maliziosamente, mentre gli occhi di Oliver diventavano enormi, dandogli l’aspetto di un bimbo spaurito. Quest’ultimo si era costretto ad agire, mordendogli l’orlo della maglia da un lato, portandola il più in alto possibile e compiendo poi la medesima azione sull’altro fianco. A quel punto il rosso se l’era sfilata dalle spalle ed aveva guidato il viso dell’amante verso la cerniera dei propri pantaloni. Baston era riuscito a sganciare con uno strattone il bottone metallico e poi aveva preso tra le labbra la linguetta della zip, abbassandola lentamente. Infine, come aveva fatto con la maglietta, aveva fatto scendere i Jeans ed i boxer, tirandoli alternativamente un po’ da una parte ed un po’ dall’altra.
-Bravo cucciolo…meriti un premio- aveva ronfato Weasley, dopo aver finito di liberarsi del resto degli abiti, posando un bacio sulle sue labbra, prima di coprire i suoi occhi con una morbida benda e cominciare ad esplorare il suo fisico atletico.

-Si, è proprio così che ti voglio- mormorò Charlie, quando infine il compagno si arrese totalmente al suo volere, riprendendo a spingersi in lui.
-Ti prego…più veloce- smozzicò Oliver -Ho bisogno di sentirti di più…più veloce- soffiò, ed evidentemente doveva aver trovato le parole giuste, perché finalmente l’amante prese a seppellirsi in lui con più decisione, forte e veloce proprio come lo voleva, senza concedergli respiro. Era così eccitato che non ebbe nemmeno bisogno di toccarsi per venire… ad ogni affondo del partner, infatti, il suo pene strusciava contro l’imbottitura della cavallina e bastò quella bruciante frizione a fargli raggiungere l’orgasmo, corredato da un grido primordiale.
Charlie lasciò la presa sul guinzaglio, permettendogli di stendere nuovamente la schiena, e portò le mani ai suoi fianchi, appigliandosi strettamente ad essi mentre dava le ultime spinte, prima di riversarsi in lui con un gemito roco e crollare sul suo corpo sudato.
Non appena ripresero fiato, il Domatore lo liberò dalla benda e dalla costrizione alle braccia, aiutandolo a rimettersi in piedi e guidandolo fino al letto. -Tutto bene?- domandò poi, stendendosi accanto a lui e scostandogli amorevolmente i capelli sudati dalla fronte.
Il Portiere mugugnò qualcosa d’indistinto in risposta, mentre si accomodava sul suo petto, e poi lo minacciò vagamente con un: -Mi vendicherò per bene la settimana prossima- che fece ridacchiare l’amante.
-Sai…se venissi a stare da me, potremmo fare a turno ogni giorno e non solo il fine settimana- buttò lì quest’ultimo con indifferenza.
Oliver alzò la testa di scatto, incrociando i suoi occhi ambrati: -Mi stai chiedendo di venire a vivere con te?- chiese conferma, temendo di essere ancora intontito dai fumi dell’orgasmo.
-Beh…ci frequentiamo ormai da qualche mese e sarebbe più comodo per entrambi, ma non voglio metterti fretta, se non te la senti….- parlò così velocemente da essere quasi incomprensibile, ma Baston lo azzittì opportunamente con un bacio.
-Mi bastava un semplice “sì”, tesoro- lo sbeffeggiò divertito.
-Allora?- lo incalzò Weasley.
-Allora…okay- rispose il ragazzo più giovane.
-Okay?- ripeté l’altro quasi incredulo.
-Okay- sorrise Oliver, posando nuovamente le proprie labbra sulle sue.
-Okay!- esclamò l’amante gioiosamente, invertendo le posizioni e schiacciandolo con il proprio peso, prima riprendere a baciarlo con più passione.
Avevano un nuovo motivo per festeggiare.

FINE.

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