Prompt: 009. Caleidoscopio;
Fandom: Harry Potter;
Pairing: Harry/Severus;
Rating: Pg13;
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico, What if;
Info: Storia scritta per la Big Damn Table del Marauders Yaoi Forum.
Caleidoscopio
La vita non è altro che un brutto quarto d'ora,
composto da momenti squisiti.*
Qual è il colore di Severus Piton?
Il nero; piuttosto scontato, non è così?
Ma sapete anche il perché? No, non è per quello che credete, non ha a che fare con i suoi vestiti scuri, i suoi occhi d’ossidiana od il suo animo imperscrutabile…ma con il semplice fatto che il nero racchiude in sé tutti i colori.
Per quanto possa sembrare strano, la mente di Piton è fatta di colori ed i suoi ricordi sono catalogati con essi.
Tutti i momenti peggiori della sua vita sono tinti di rosso, il colore che più detesta, quello del sangue di sua madre che schizzava sul pavimento quando suo padre la picchiava, quello dell’arroganza targata Grifondoro di James Potter e gli altri Malandrini, quello della sua stessa pelle che bruciava quando ha preso il Marchio Nero…
I suoi giorni da schiavo, invece, prima come Mangiamorte e poi come spia al servizio di Albus Silente, hanno la stessa gradazione degli occhi di quest’ultimo, blu come l’oceano gelido in cui è naufragata la sua anima, come il ghiaccio che ha incarcerato il suo cuore…
I pochi ricordi felici che possiede, poi, sono striati della sua tonalità preferita, verdi come gli occhi di Lily, come l’erba del parco in cui giocavano da bambini, come lo stendardo della casa che lo ha accolto da ragazzino, in cui ha avuto i suoi primi riconoscimenti e dove si è rifugiato d’adulto; gli istanti in cui il mondo pareva tinto di una timida speranza…
E tuttavia, il colore che lo accoglie quando chiude per l’ultima volta gli occhi, dopo il morso di Nagini, è il bianco. L’assenza di ogni pensiero e sensazione…poi, come nebbia o vapore, quella coltre candida si scosta e si ritrova dove non si sarebbe mai aspettato, in compagnia di una persona non esattamente gradita. A King’s Cross, con Albus Silente.
-Ben arrivato, ti stavo aspettando Severus- quell’irritante luccichio dei suoi occhi non è scomparso nemmeno da morto.
-Che ci facciamo qui?- domanda perplesso.
-Sei ad un bivio- il vecchio Preside indica l’espresso per Hogwarts fermo in attesa -Hai fatto ciò che dovevi nel migliore modo che ti era possibile. Ora puoi scegliere: andare avanti o tornare indietro- gli spiega pazientemente -Cosa intendi fare?-
Avanti, andare avanti! Per tutti quegli anni non ha desiderato altro che quiete, raggiungere il sonno eterno! Questo è ciò che vorrebbe dire, ma nel momento stesso in cui sta per aprire bocca, tutti i colori di cui è composto il suo animo si spezzano, ruotano e si mischiano in un caleidoscopio di immagini ed emozioni, sino a formarne una nuova, un nuovo volto, il viso di un ragazzo con impossibili capelli corvini, labbra tenere e scarlatte, occhi di giada ed un animo giusto ed integerrimo come quello del loro mentore. Ed improvvisamente si chiede quando, dentro di sé, la sua missione da proteggere il figlio di Lily è divenuta preservare la vita di Harry Potter…
-Credo di avere ancora qualcosa di cui occuparmi- sussurra quasi assorto.
-Vai indietro dunque, ragazzo mio. Io ho ancora qualcuno da attendere- conviene Albus con un sorriso.
-Tutto questo non sta succedendo davvero, è tutto nella mia testa- afferma poi Piton.
-Certo che sta succedendo nella tua testa, ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è reale?*- il luccichio dei suoi occhi turchesi è l’ultima cosa che il Pozionista vede prima di riaprire gli occhi.
FINE.
*La frase d’introduzione è di Oscar Wilde. Quella nel testo, in corsivo, detta da Silente è la stessa che questi dice ad Harry nel 7°libro, nel capitolo in cui si incontrano nella dimensione onirica di King’s Cross e, se non fosse chiaro, è proprio lui che Albus sta ancora aspettando.