Pozione Restringente; L'Amore non ha Età

Sep 09, 2009 10:08

L'Ultima delle Lezioni di Pozioni scritte fin ora! ^__^

Fandom: Harry Potter;
Pairing: Remus/Sirius;
Raiting: NC17;
Genere: Erotico  Romantico;
Avvertimenti: Post 4°libro, PWP, Sesso descrittivo;
Summary: E' l'estate precedente al 5°anno di Harry&Co. (Quindi appena prima che i membri dell'Ordine della Fenice arrivino al Quartier Generale) e Remus e Sirius sono ancora soli a Grimmauld Place. Il Licantropo ha un infelice uscita sul fatto che non sono più ragazzini e Black darà il via ad un'ultima Malandrinata *O*


SPOILER: La fiction è ambientata nell’estate precedente il 5°anno di Harry & Co. Prima che, Grimmauld Place, divenga la sede dell'Ordine della Fenice.

Pozione Restringente; L’Amore non ha Età.

La divisione tra Passato, Presente e Futuro
È solamente un impressione, se pur ostinata.*

Lunastorta rimestò lo stufato che bolliva in pentola e poi portò il mestolo alle labbra, soffiandoci sopra, per poter assaggiare il suo capolavoro.
Due braccia forti gli cinsero, improvvisamente, la vita da dietro ed una voce calda, roca e familiare, bisbigliò al suo orecchio: -Come sei sexy col grembiule addosso…- Prima che due labbra morbide si posassero sul suo collo, facendolo rabbrividire.
-Felpato, sto cucinando- Tentò di dissuaderlo il Mannaro.
-Lo vedo…- Rispose il compagno, prendendo il lobo del suo orecchio tra i denti.
-Mi stai distraendo, tesoro. Non vuoi che bruci la cena, vero?!-
-Quello che voglio, adesso, è far sparire ogni nostro vestito, tranne questo grembiule e prenderti a novanta sul tavolo di cucina della mia cara mammina- Sussurrò, strusciandosi esplicitamente sui suoi fianchi.
-Ti rendi conto che qualcuno dell’Ordine potrebbe entrare in qualunque momento?- Obbiettò Remus, che tutto voleva, tranne che farsi beccare a fare l’amore nella cucina di Grimmauld Place.
-Oh, si!- Esclamò il moro, che parve ancor più entusiasta alla sola idea.
-Basta, Sirius, ci divertiremo più tardi! Non puoi sempre comportanti da incosciente, non siamo più dei ragazzini!- Sbottò il biondo, spazientito.
Black si bloccò di colpo e, lentamente, sciolse l’abbraccio.
Lupin si voltò, preoccupato di averlo offeso…forse aveva un po’ esagerato: -Scusa non volevo essere così brusco-.
Gli occhi color graffite dell’Animagus trafissero quelli ambrati del Licantropo: -Conto sul fatto che saprai farti perdonare- Mormorò questi maliziosamente, per niente turbato dagli sbalzi umorali del suo uomo. Fece dietro-front e si allontanò, celando un sorrisetto malandrino, dipinto sulle belle labbra.
Oh certo, erano adulti ormai, ma a tutto c’è rimedio!

La mattina dopo, Remus venne svegliato dall’aroma di caffè e da un soffice bacio sulle labbra.
-Buongiorno- Sussurrò Sirius al suo orecchio, quando gli occhi dorati dell’amante si schiusero.
Sul comodino, stava posato un vassoio con due tazze della nera bevanda profumata, due bicchieri di succo di zucca, pane tostato, marmellata, cioccolata e…un giglio rosa antico, il fiore preferito del biondo.
Il corpo del moro, abbronzato dall’anno di latitanza in giro per il mondo, era seduto accanto a lui, coperto solamente da un paio di jeans semi sbottonati.
-Festeggiamo qualcosa?- Chiese il lupacchiotto, piacevolmente stupito.
-Forse…- Convenne enigmaticamente Felpato.
Lunastorta si mise seduto, posando la schiena contro la spalliera del letto a baldacchino e diede un bacio al suo amore, sussurrando sulla sua bocca: -Grazie…- Prima di approfondire il contatto.
Bevvero ambedue il caffè, in un intimo silenzio.
Aveva un sapore strano…ma non fece in tempo a chiedere a Sirius se l’avesse zuccherato con qualcosa di diverso dal solito, che sentì una strana sensazione formicolargli per il corpo, mentre, in contemporanea, l’aspetto dell’amante mutò, dinnanzi ai suoi occhi.
Le linee del viso divennero più dolci, l’accenno di barba scomparve…la sua figura si fece più sottile, i tatuaggi sul petto sparirono e la pelle tornò glabra, i capezzoli più chiari…la peluria sulle braccia si fece di rada, le spalle un po’ più ossute, il collo più sottile…i capelli corvini, che gli arrivavano a metà schiena, si accorciarono sino ad essere non più lunghi delle spalle…il Black trentenne scomparve, lasciando il posto ad un ragazzino di sedici anni.
E, almeno a giudicare dalla luce affamata negli occhi d’ematite del compagno e dal formicolio della propria pelle, lo stesso stava accadendo a lui.
Guardò le proprie mani ringiovanire e divenire più lisce ed un po’ più piccole, la peluria degli avambracci farsi più chiara e sottile…
-Che ti è saltato in testa?!- Sbottò, portandosi poi, subito dopo, una mano a tapparsi la bocca…anche la voce era cambiata, divenendo un po’ più acuta.
Sirius ghignò e passò una mano affusolata fra i suoi ondulati e brillanti capelli color grano: -Qualcuno, ieri, mi ha ricordato che non siamo più dei ragazzini- Proferì beffardamente.
Un brillio pericoloso passò negli occhi color miele. Remus lo afferrò per le braccia e lo scaraventò sul letto, mettendosi a cavalcioni su di lui. Rapidamente, alzò una mano e richiamò la propria bacchetta con un incantesimo non verbale e, con un movimento fluido, materializzò delle manette ai suoi polsi.
-Punizione per il signor Black- Cantilenò.
-Cosa ha intenzione di farmi, professor Lupin?- Chiese l’altro, sbottando nella sua risata simile ad un latrato.
-Lo vedrai- Soffiò il Mannaro, provocatoriamente.
Osservò il vassoio carico di prelibatezze…perché non giocare un po’?
Prese in mano il giglio profumato e, con i petali serici, accarezzò lentamente il corpo dell’amante, dal volto sino all’addome, solleticandolo ed osservando, deliziato, il contrasto tra il rosa pallido dei petali e la pelle bronzea, risalendo nuovamente poi dal torace alle braccia tese.
-Baciami…- Ansimò Felpato, adorava vedere l’altro così intraprendente.
Lunastorta si abbassò su di lui per baciarlo senza, però, accontentarlo del tutto. Infatti, all'inizio,si limitò a sfregare, volutamente, il bacino sul suo ed a posare dei bacetti, più inconsistenti del tocco dei petali di poco prima, sul contorno della sua bocca, prendendone, quindi, tra i denti, prima il labbro superiore, poi quello inferiore, mordicchiandoli ed in seguito succhiandoli con forza. Insinuò la lingua tra le sue labbra solo quando l’amante emise un gemito di frustrazione, dando il via ad un acceso scontro, destinato a non avere ne vincitori, ne vinti.
Quando si separarono, ansimanti, Remus si rimise dritto e, con un gesto rapido, si liberò della maglietta larga che costituiva il suo pigiama estivo, restando in soli boxer rosso fuoco, che contrastavano splendidamente con la sua pelle lattea e i capelli biondo cenere.
Sirius gemette per il desiderio di toccarlo e strattonò involontariamente le manette.
Il Licantropo sorrise, compiaciuto e prese, dal vassoio della colazione, un bicchiere di succo di zucca fresco. Con attenzione, ne versò una piccola quantità sul petto del compagno, che ansimò e rabbrividì, mentre il liquido scorreva sulle linee dei suoi muscoli, scendendo sugli addominali ben definiti e morendo dell’incavo dell’ombelico. Il biondo si chinò a raccogliere le gocce con la lingua calda, posando le mani sulle costole del moretto, mentre questi mugolava e si contorceva sotto di lui. Affondò la lingua nell’ombelico e mordicchiò l' addome bagnato dal liquido dolce.
-Remus…- Ansimò il suo ragazzo, scosso da brividi che nulla avevano a che fare col freddo, inarcando il collo.
Il Mannaro, che non aveva certo dimenticato che quella era una zona erogena per l’amante, vi si dedicò con solerzia, lasciandovi dei piccoli segni rossi. Le mani scesero a liberarlo dal carcere dei pantaloni, già semi sbottonati e, quando scoprì che non aveva indossato intimo al di sotto, lo morsicò un po' più forte sul basso ventre.
L’Animagus mugolò, sollevando inconsciamente i fianchi verso il Mannaro, nella tacita richiesta di dare sollievo a zone che ne avevano un urgente bisogno, ma con un sorrisetto beffardo il biondo lo ignorò.
Prese, dal vassoio, il barattolino di crema al cioccolato e sussurrò: -Bravo, ti sei ricordato quanto mi piaccia!- Concedendogli un bacio sulle labbra.
-Ci conosciamo da più di 20 anni, Lunastorta...- Ansimò Felpato.
E si amavano all’incirca dallo stesso tempo.
Remus intinse due dita nel barattolo e, con esse, imbrattò il collo ed il torace dell’amante, chinandosi poi a leccar via la crema dalla pelle ambrata e già leggermente salata, per una sottile patina di sudore.
Sirius s’inarcò quando le labbra del suo ragazzo gli catturarono un capezzolo, torturandolo con morsi e lappate. Diede un altro strattone alle costrizioni ai polsi, che già cominciavano a dolere ed emise un gemito disperato: -Liberami- Lo pregò -Lascia che ti tocchi-.
Il biondino leccò un’ultima volta il suo collo e si raddrizzò, strusciando, di nuovo, i fianchi sul suo inguine. Schioccò tre volte la lingua e agitò un dito sporco di crema davanti al suo viso, in segno di diniego: -Sei in punizione, ricordi?- Lo canzonò. Il suo autocontrollo era invidiabile.
Dallo sguardo bramoso che scintillò negli occhi ardesia parve che il compagno non aspettasse altro che prendere in bocca quel dito ammonitore.
Il Licantropo disegnò con esso il contorno delle due labbra, sporcandole ed osservò, eccitato, il moro leccarle per ripulirle.
-E’ buono, vero?- Lo provocò.
-Dammene di più- Replicò l’interpellato, con voce roca.
-Tra poco…- Soffiò l’altro.
Subito dopo, prese una generosa dose di crema, per poi spalmarla lungo l’erezione dell’amante, che gemette, intuendone le intenzioni. Il biondino, mentre si accomodava tra le sue gambe, poggiò nuovamente le dita sulla sua bocca, invitandolo a leccarle, stavolta. Baciò la punta di quel membro duro, mentre l’amante gli prendeva le dita tra le labbra, gemendo di desiderio. Lupin, allora, lo leccò per l’intera lunghezza, assaporando il gusto del cioccolato fondersi con quello tipico così ‘Sirius’ mentre, tenendo una mano posata su un suo fianco, osservava le falangi dell’altra entrare ed uscire, ritmicamente, dalla bocca del moretto.
Merlino…quanto era sexy, così! Ammanettato, eccitato ed imbrattato di cioccolata, mentre, col volto arrossato, succhiava avidamente quelle dita…Rem non resistette oltre e prese il membro del compagno in bocca, lasciando che vi affondasse sino a metà. Si mosse lungo tutta l'asta, a tempo con le suzioni dell’amante, accogliendolo sempre un po’ più a fondo, sino a sentirne sbattere la punta, umida e salata, contro il proprio palato.
Felpato spalancò la bocca in un ansito spezzato e Lunastorta ritrasse le dita, portandole alla sua apertura e cominciando a stuzzicarla.
Quando una di quelle dita, scivolando improvvisamente, affondò dentro di lui, muovendosi con lo stesso ritmo della bocca sul suo pene, il moro rovesciò la testa indietro, gemendo senza remore.
Il biondo mugolò in simpatia, cominciando ad odiare la stoffa dei boxer che ancora costringeva il proprio membro e già s’inumidiva per le gocce di liquido pre-orgasmo.
Le vibrazioni dei suoi mormorii eccitati, si trasmisero al compagno, che temette di impazzire del tutto quando, in sincrono a questi, il dito dentro di lui gli sfregò il rigonfiamento della prostata.
Le dita divennero rapidamente due e poi tre, troppo il desiderio di entrambi di ricongiungersi al corpo dell’amante, per poter fare le cose con calma.
Quando sentì l’altro arrivare quasi al limite, Lupin staccò la bocca dal suo inguine, guadagnandosi un lamento contrariato.
-No, amore, non verrai così- Lo ammonì.
-Adesso, tesoro, allora prendimi adesso!- Esclamò Black, con urgenza.
Il biondino ansimò e chiuse  gli occhi per un momento, tentando di racimolare il poco autocontrollo rimastogli. Sfilò le falangi con attenzione, velocemente si liberò dei boxer con un sospiro e poi recitò un incantesimo lubrificante sul proprio membro. Si chinò a baciare l’amante, prima di incastrare il retro delle sue ginocchia sui propri avambracci e penetrare in lui con cautela.
Gemettero all’unisono e Sirius non resistette a strattonare nuovamente le manette...Godric benedetto, era tanto al limite che sarebbe venuto senza essere nemmeno toccato!
Remus si spinse sino in fondo, per poi ritirarsi lentamente ed affondare di nuovo nel corpo dell'altro con un colpo secco, facendolo singhiozzare. Continuò a muoversi così, mantenendo un ritmo volutamente lento ed assaporando ogni gemito e supplica emessi dal compagno.
Il moro s’inarcò e gridò, quando il suo ragazzo colpì il punto speciale dentro di lui e prese un andamento più sostenuto, esaudendo finalmente le sue preghiere.
Lupin si portò le gambe dell'Animagus attorno ai fianchi, invitandolo ad intrecciarle, in modo da poter avere una mano libera per toccarlo, mentre si  chinava nuovamente a baciarlo voracemente; Un bacio che fu, sin da subito, avido e sconnesso, più denti e lingua, che labbra.
La nuova posizione permise una penetrazione più profonda che, unita alle carezze, fece capitolare ben presto il corpo del giovane Black, facendolo riversare, con un grido, tra i loro stomaci. Il suo orgasmo si ripercosse anche sul fidanzato che, dopo poche, intense spinte, si sciolse in lui, accasciandoglisi, infine, addosso, esausto. Il piacere fu così intenso che, per alcuni, lunghi attimi videro tutto nero. Furono necessari svariati minuti perché i loro corpi, ansimanti e scossi dai tremiti, riuscissero a riprendere un minimo di forza, almeno il tanto da far evanescere le manette ai polsi di Sirius.
-La punizione è finita, signor Black…- Ronzò l’ex-Professore.
L'interpellato si limitò a ridacchiare, sommessamente, roteando i polsi per riattivare la circolazione.
Remus gliene prese uno, per controllare che non vi fossero segni e lo baciò delicatamente. Poi si alzò sulle braccia, sfilandosi dal corpo dell’amante e stendendosi al suo fianco, passandogli un braccio intorno alla vita.
Solo allora si accorse che la Pozione aveva terminato il suo effetto... erano tornati al loro aspetto originario.
-Come ti è venuta in mente l’idea della Pozione Restringente?- Domandò al compagno.
Sirius lo baciò sulle labbra, prima di rispondere con la sua voce profonda: -Un' ultima Malandrinata, in ricordo dei vecchi tempi, prima di dimostrarti che sono cresciuto, sul serio -.
Il Mannaro fece per parlare, ma l’altro gli posò un nuovo bacio sulle labbra, zittendolo dolcemente: -Non ho finito, ascoltami…So che a volte mi comporto ancora in modo sciocco, immaturo ed avventato, ma ci sto pensando DAVVERO al nostro futuro, Rem…Quando tutto sarà finito e tornerà la pace, voglio trovare un bel posticino, per noi e Harry-.
Lunastorta scattò, mettendosi più dritto, poggiato su un gomito: -Non gliene abbiamo ancora parlato…e se…- Obbiettò teso.
-Sai meglio di me quanto sia un ragazzo sveglio e come ci voglia bene. Ci meritiamo tutti e tre, finalmente, una famiglia…non credi?- Lo interruppe il compagno.
Il biondo non riuscì a replicare alcun che ed osservò, stranito, Sirius prendere un respiro profondo e schiarirsi la voce.
-Remus John Lupin, vuoi sposarmi?-Esordì solenne
Il biondo trattenne il fiato e poi sorrise apertamente.
C’era davvero bisogno di rispondere?

FINE.

*La frase d’introduzione è di Albert Einstein.


Potete trovarla anche su:
EFP;
Nocturn Alley;

serie: lezioni di pozioni, harry potter: remus/sirius

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