Fandom: Supernatural.
Pairing: Castiel/childe!Dean.
Rating: G.
Beta: nessuna, causa tempo tiranno /o\
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico.
Warning: Flash-fic, Pre-Slash (vaghissimo, quasi Gen), Wing!fic.
Words: 499 (
fiumidiparole).
Summary: John Winchester non è mai stato bravo con i regali di natale, ma magari lo schiaccianoci in trench che ha preso per Dean a Natale non è poi così male.
Note: Scritta sul prompt
13. Lo Schiaccianoci dell’
Albero di Natale di
destiel_italia.
DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla ù_ù
Lo Schiaccianoci
Dean aveva sempre saputo che suo padre non era bravo con i regali - era la mamma che andava sempre a fare compere natalizie, ma lei ora non c’era più - però quel affare era brutto perfino per i suoi standard.
Rigirò tra le sue mani di bambino lo schiaccianoci, intagliato nelle rozze fattezze di un omino in trench; non sapeva che farsene.
«Grazie» disse comunque, perché il solo fatto che suo padre si fosse ricordato di prendergli qualcosa valeva più di tutto il resto. Per questo, quando si svegliò e si accorse di essere nel suo lettino - come era finito lì? Stava guardando i cartoni sul sofà, mentre dava la pappa a Sammy e poi… poi boh - e di non avere lo schiaccianoci con sé, scivolò fuori dalle coperte in silenzio e ciondolò assonnato verso il divano, per cercarlo.
Fu allora che un uomo comparve dal nulla. Dean sussultò, pronto ad urlare per chiamare suo padre, ma poi si accorse che quel tizio indossava un trench e non c’era più traccia del regalo in giro.
«Sei lo Schiaccianoci?» domandò perplesso.
Quello inclinò la testa di lato e si accigliò appena, confuso. «No, sono un angelo del Signore. Il mio nome è Castiel».
«Ma non hai le ali» obbiettò Dean. Lui sapeva com’erano fatti gli angeli, la sua mamma glielo raccontava sempre: erano piccoli come lui e avevano le ali super piumose e morbidissime.
«Vorresti vederle?» chiese lo sconosciuto, accucciandosi davanti a lui.
Dean annuì, curioso, ed un momento dopo comparvero, grandissime, bianche bianche, e proprio piene di piume come gli aveva detto la mamma. La sua bocca si aprì in una piccola “O” perfetta ed allungò una manina verso l’estremità delle ali più vicina. L’angelo lo lasciò fare, osservandolo con un sorriso appena accennato sul viso, gli occhi blu come il cielo, gentili e caldi.
«Ti ha mandato la mia mamma?» gli chiese Dean, lisciando una penna arruffata.
Castiel non rispose subito ed il suo sguardo si fece triste. Chiuse le ali attorno a lui, tirandolo un po’ più vicino. «Volevo solo augurarti ogni felicità in questo giorno di letizia, Dean. Da dove vengo, dal futuro - il tuo futuro… non posso farlo».
«Perché?»
«Ti ho fatto arrabbiare».
Dean lo osservò corrucciato, chiedendosi cosa mai potesse avere fatto l’angelo di tanto grave. Bastava chiedere scusa, no? Ma poi ricordò tutte le volte che suo padre usciva e non tornava mai all’ora promessa, e si dimenticava le cose e diceva che non l’avrebbe più fatto, ma poi accadeva di nuovo e le scuse non erano più abbastanza.
«Sei andato via anche tu» disse, chinando il capo.
Castiel boccheggiò, come se non se lo aspettasse, ed il bambino comprese che aveva ragione, quindi lasciò cadere le mani.
«No,» lo contraddisse l’altro «ci sarò sempre per te, Dean». E sembrava così sincero che lui, malgrado tutto, gli credé, anche se era uno sconosciuto.
«Allora sono sicuro che mi passerà presto» rispose, scrollando le spalle, e gli sorrise, perché quel tipo sembrava così triste e nessuno avrebbe dovuto esserlo quella notte. «Buon Natale, Cas».
FINE.
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EFP.