(no subject)

Jun 04, 2011 15:39

[... continuo]
«Io sono Apollo…» esordì Yuichi vedendoselo venire incontro «Figlio di Zeus. Progenie di Era. Dio del Sole»
«Qualcos’altro?» chiese Satoshi
«E... sì, sono anche un figo della madonna»
«Sì, papi, sei figo! Infatti sono tua figlia e ho preso tutto da te» si intromise il boccoloso Kame «Adesso però sfodera la tua temibile arma!» lo incalzò puntando un dito al cielo
«Subito, figliola carissima» rispose con un ghigno malefico rivolto ad Ohno. Questi fece un passo indietro, tremando sui tacchi e chiedendosi cos'avrebbe fatto dopo le terribili tattiche dei suoi colleghi. Yuichi infilò lentamente la mano sotto la tunica, all'altezza del petto, senza staccare gli occhi da lui. Entrambi si aspettavano un movimento a sorpresa dell'altro e la tensione era tale che Satoshi aveva persino timore a sbattere le palpebre: quel secondo avrebbe potuto essergli fatale. Alla fine, con uno scatto, il nemico afferrò qualcosa sotto il vestito e lo sfoderò. «TADAAAAAN!!!» strillò alzando in aria una cetra. Nel Dome calò il silenzio per qualche secondo, poi una voce proruppe dagli spalti «Uuuh... che pauraaa...» fece Jun con voce da donnicciola
«Cos'è quella?» fece Ohno sconvolto
«Ma... eh? Come? Non sai cos'è?» sgranò gli occhi l'altro «E' una cetra! Uno strumento dell'antica Grecia, appartenente alla famiglia dei cordofoni» spiegò con fare saccente pizzicando leggermente le corde
«Se, vabbè... cordofono senti, cosa pensi di farci con quella roba?» strillò Nino dagli spalti
«Siete uno più ignorante dell'altro, voi Arashi... sono Apollo, figlio di Zeus, progenie di Era, Dio del Sole, un figo della madonna E... patrono della poesia»
«Cavoli, fortuna che non è toccato a me. Io non ho mai imparato la differenza tra rima baciata e rima alternata» sentenziò Aiba
«E' l'ora della tua sconfitta Incantevole Toshi! Per mano mia, tu soffrirai come un cane!» strillò convinto yuichi
«Capisco. Quindi... ehm... vorresti sconfiggermi cantandomi un sonetto?» domandò Satoshi perplesso. L'altro guardò la cetra che aveva tra le mani «Beh... sì, in sostanza...» si strinse nelle spalle
«Ottimo, tanto io ho solo questo» spiegò l'altro con un sorriso mentre mostrava il suo microfono rosa confetto (con tanto di fiocchettino!). A quel punto la sfida cominciò: Yuichi toccò le corde della cetra intonando un "la" quindi prese fiato «Al lavoro per la Johnny's c'è uno stupido gruppetto
E se lo guardi da lontano ti sembrerà perfetto
Sono quattro e un capo che proprio leader non è
Pesca trote e branzini, Ohno il suo nome èèèè******» canticchiò lasciando il sospeso l'ultima parola
«Spesso sai io mi chiedo "Chissà perchè» cominciò Ohno sculettando, mentre improvvisamente dagli altoparlanti partiva la sua base musicale «C'è chi ascolta i KAT TUN" e non si spiega ahimè
Io lo so che a voi i truzzi vi piace far
Ma la musica si fa col sol-mi-do e la*******» concluse la sua strofa. Mentre cantava erano apparse bollicine colorate e qualche brillantino violetto, ma quando finì il suo turno tutto tornò alla normalità e potè girarsi a guardare i suoi amici, come a chiedere un parere. «Beh insomma... cioè le rime erano belle, non c'è che dire» sentenziò Jun «Ma non era particolarmente offensivo, no?» domandò agli altri
«Tsk... sei veramente mediocre. Levati quel ridicolo tutù e mostra che sai fare!» lo offese il nemico prima di rimettere mano alla sua cetra «Ohno, Ohno che cosa fai?
In riva al fiume, illuso, tu stai,
Ai pesci i dischi non li venderai! Uoh, uoh, uoh!
Ohno, Ohno non sarete mai
migliori dei KAT TUN e tu lo sai,
se abbandoni i tuoi amici nei guai!». Satoshi si morse il labbro inferiore: era vero che gli piaceva la pesca, ma non si era mai messo a regalare le loro demo ai salmoni! Nonostante quelle parole prese un respiro profondo: se lo si accusava di non essere un buon leader poteva sopportarlo, se lo si prendeva in giro per il fatto che dormiva abbracciato con la sua canna da pesca poteva ancora passarci sopra, ma che si arrivasse ad insinuare di abbandonare gli Arashi alla loro sorte... quello no!
Il Tokyo Dome improvvisamente sparì, al suo posto comparve uno sfondo viola con nuvolette color fuxia e rosa pesca. Un'ondata di brillantini anticipò l'entrata in volo di un candido pegaso. Quando virò vicino a lui, Satoshi gli saltò in groppa, si aggrappò con una mano alla sua criniera color lapislazzulo mentre con l'altra accese il microfono infiocchettato. «Vedi la gonna di seta, i tacchi e il mio mascara blu
Il portamento elegante e la classe che non hai tu» si vantò ancheggiando mentre cominciavano a svolazzare petali di rosa «Tu hai una parrucca ricciuta e una tunica di fodera
Jin se ne andrà e resterete in cinque
FALLITI!********» cantò puntandogli il dito contro «FALLITI!». La musica si concluse con un coro di archi e un potente assolo di batteria. «Dio...» sospirò Jun con le lacrime agli occhi «Non ho mai visto il riida così convinto della nostra missione prima d'ora!»
«Sbalorditivo! E dire che era quello più refrattario a questa situazione» convenne Sho. Il loro stupore venne disturbato da uno strillo di Kamo/Pollon «Che coooosa?»
«Cos'è questa storia?» domandò a ruota Junnosuke
«Non ne sapevamo niente!» Ueda corse verso Jin saltandogli addosso per riempirlo di domande. Intanto dagli spalti si levavano cori da stadio del tipo "Ohlè lè! Ohlà là! Fatelo cantà! E' il nostro Riidà", mentre Yuichi osservava Ohno, che lo aveva sconfitto al suo stesso gioco, con le lacrime agli occhi e lo sconforto nel cuore. «Ma no io... volevo dirvelo» tentava di giustificarsi Jin «Ma non c'è mai stata l'occasione, non c'era l'atmosfera giusta!»
«Te la dò io l'atmos... AHIO!» fece per ribatere Kame, inviperito, ma la frase rimase a metà quando Nino, sceso subito sul palco, lo attaccò a sorpresa lanciandogli in testa la sua spilla. «Ma non gli avevamo spiegato già l'altra volta che non si usa così?» domandò Sho a bassa voce, verso Jun
«Me lo ricordo» fece piccato Nino, sentendo quelle parole «Non sono così stupido: ma stavolta prima di tirarla ho fatto materializzare lo scettro. Inoltre, se sconfiggo Pollon avremo vinto su tutta la linea e non avremo più bisogno di poteri e vestitini. Quindi... la spilla adesso è solo un inutile gingillo» concluse mettendosi subito in posizione d'attacco
«Meschino!» lo accusò Kame «Mi hai attaccato alle spalle! Non è degno di un'eroina agire così subdolamente»
«Cazzate» fece spallucce lui «Non c'era nessun "Galateo della combattente alla marinaretta" insieme ai miei accessori, perciò posso fare come voglio: anche lanciarti il mio stivaletto con tacco!»
«Pensi che abbia paura dei tuoi tacchi?» domandò sollevando le sopracciglia, scettico
«Scherzi? Sai quanto ti sudano i piedi dentro a queste camere a gas gommose?» rispose con un sorrisino «Forza bamboccia, fammi vedere cosa sai fare!» incitò subito dopo. I compari sugli spalti rimasero in silenzio, la spavalderia di Nino suscitava in loro sentimenti contrastanti: eccitazione per l'imminente battaglia finale e timore di star sottovalutando il nemico. Invitato ad agire Kame frugò nelle proprie tasche e tirò fuori un sacchetto in pelle scamosciata e, apertolo, vi tuffò dentro la mano. Quando la tirò fuori aveva tra le dita una consistente manciata di polverina bianca «Sembra talco ma non è
Serve a darti l'allegria!» canticchiò aprendo il palmo verso l'alto e soffiando la sua arma verso Sailor Nino «Se lo mangi o lo respiri
Ti dà subito l'allegria!» concluse la formula e una nuvoletta bianca circondò la combattente per qualche secondo. Quando Nino tornò visibile a tutti era a terra, e inizialmente sembrava solo che avesse delle violente convulsioni, poi dalla gola gli salirono delle risate allegre che riempirono immediatamente tutta la grande sala del Tokyo Dome. Rideva. Senza alcuna pausa, senza prendere fiato, Nino rideva a crepapelle contorcendosi a terra e tenendosi la pancia. «Ehi gente» disse Aiba richiamando l'attenzione degli altri che stavano sugli spalti con lui «Io non l'ho capita»
«Nessuno ha fatto battute, Aiba chan» gli spiegò Ohno
«Ma che ti ridi?» esclamò Sho dagli spalti «Ti sembra il momento? E' l'ultimo nemico, siamo a un passo dalla vittoria e tu ridi?». In contrasto a tutta quella innaturale ilarità l'atmosfera sembrò farsi più cupa, i tuoni all'esterno del Dome tornarono a farsi sentire e l'aria della sala si faceva via via più fredda. «MWAHAHAH!» una risata più piena e terribile rimbombò nell'arena tanto forte che quella di Nino in confronto sembrava la risata di una faina agonizzante. «Ma che hanno da ridere tutti quanti?» sbottò Aiba frastornato
«Ho un brutto presentimento...» disse Jun aggrottando le sopracciglia
«HO VINTO. VI HO SCONFITTO PROPRIO QUANDO PENSAVATE DI AVERCELA FATTA» era Kame che parlava, posseduto dal Male come Galadriel, tentata dall'Unico Anello. «AVETE PERSO E MENTRE VOI ASSAGGIATE L'AMARA SCONFITTA. IL VOSTRO COLLEGA SE LA RIDE A MORTE!» poi fece una pausa e ancora le risatine isteriche di Nino furono l'unica cosa che si sentiva «LETTERALMENTE...» aggiunse.
«Dobbiamo fermarlo!» esclamò Jun «Se non smette di ridere come un cretino morirà soffocato e la Johnny's sarà perduta» spiegò scavalcando il parapetto, subito seguito a ruota dagli altri. Nonostante il buio che li circondava raggiunsero Nino. Sho tentò di sollevarlo prendendolo dalle spalle, ma non era facile, con tutto quel ridere sgusciava via dalle sue mani peggio di una saponetta. Jun gli diede una mano e artigliò il compagno strattonandolo per il colletto alla marinara. «Riprenditi, cazzo!» strillò arrabbiato, scuotendolo
«Conciato in questo modo, anche se smette di ridere non riuscirà mai a farcela da solo» osservò Ohno
«Io avevo proposto una fusione supersayan, ma non è stata approvata» rispose Aiba. «No, per favore...» farfugliò Nino frastornato, riprendendosi lentamente «Posso farcela... non fondetemi con nessuno di voi...» respirò profondamente e strinse tra le mani il suo scettro lunare facendolo risplendere nel buio di modo da vedere almeno i compagni con lui. I ragazzi fecero un passo indietro quando dall'oscurità comparì Kame che fluttuava nel nulla, con i capelli che si muovevano (nonostante non ci fosse un filo di vento) e le mani giunte a contenere una bolla di luce verde acido. «NON DEMORDI, EH? D'ACCORDO TI SCHIACCERO' COME UNA PULCE, UNA INNOCUA PICCOLA PULCE! POI ANDRO' A CASA TUA E, PER PURO SFIZIO PERSONALE, CANCELLERO' TUTTI I TUOI RECORD A SUPER MARIO!». Pronunciò prima di scagliargli addosso un fascio di potere malefico. In risposta Nino brandì lo scettro e, richiamandone tutto il suo potere, urlò: «Non toccare... il mio... DIESSE!!!».
Per qualche intenso secondo il contatto tra i due poteri, in fasci di luce diversi, fu pieno di saette elettriche, suoni cupi e sinistri e puzza di plastica bruciata, poi improvvisamente il Male sembrò guadagnare terreno: Nino aveva ancora un dolore indicibile agli addominali per il troppo ridere. «Ok, niente fusione» pronunciò Aiba «Ma almeno diamogli una mano!» propose. I compari annuirono e si avvicinarono a Nino. Ognuno mise una mano intorno allo scettro: «Forza» «Poi saremo liberi» «Portiamo a compimento la nostra missione» «Per il potere di Grayskull!». La luce pura del potere di Nino si quadruplicò grazie all'appoggio dei suoi compagni e gradualmente conquistò terreno contro Kame. Alla fine, con un ultimo slancio di coraggio e un urlo sconclusionato, la forza dei cinque fu tale da cancellare l'oscurità del Male: il Tokyo Dome fu invaso di luce bianca, tiepida, e nessuno vide più niente.
Quando gradualmente la sala tornò nella sua normale penombra i cinque ragazzi sbatterono le palpebre cercando di riabituarsi e vedere di nuovo. «Cavoli...» fece Sho riprendendo a respirare normalmente dopo quegli attimi di tensione «Neanche anni e anni di servizi fotografici riescono a prepararti ad una sparafleshata del genere!». I KAT TUN erano sparsi un po' qui e un po' là sulle passerelle, tutti placidamente addormentati. «Insomma... abbiamo vinto?» domandò Aiba a bassa voce
«Mah, si direbbe di s...» fece per rispondergli Ohno, prima che qualcosa di grosso cadesse a terra, sfrecciandogli a pochi centimetri dal viso. Dopo un primo momento di terrore si resero tutti conto che ciò che era caduto dal soffitto non era altri che Koki. «Mi sembrava mancasse qualcuno» fece Jun sorpreso «Ehi, tutto bene?» domandò al ragazzo dolorante
«Che domande fai?» sbottò quello «Aaaah, l'osso sacro... l'osso sacro! Credo di essermi rotto qualcosa» piagnucolò
«Ma da dove sbuchi?» domandò Aiba
«Da lassù no?» rispose ancora dolorante «Ero Poseidone, sai... quello grosso, coi piedoni...» fece con uno sbadiglio
«Oh si! Quello che non si vede mai!» esclamò Nino «Ora è tutto chiaro»
«Se lo dite voi» Koki aveva l'aria improvvisamente stanca «Io beh... credo di avere un po' di sonno, quindi se non avete niente in contrario...» farfugliò «Sì, insomma... mi farei un sonnellino insieme agli altri»
«Fai, fai...» rispose Ohno
«Lo vedi? Se andavi per ultimo come tuo solito ti toccava il bell'addormentato dal soffitto» Sho apotrofò Jun
«Veramente mi sarebbe toccato Kame versione Galadriel» precisò lui incrociando le braccia sotto la veste ormai bruciacchiata e spiegazzata. In quel momento Nino appoggiò il mento sulla spalla di Ohno «Riida... veramente, credo di avere un po' di sonno anche io»
«No accidenti!» esclamò Aiba «Nino, non sbadigliare! Se sbadigli tu, sbadigli...» spalancò la bocca stancamente «...glio anche io...» biascicò
«Sta venendo sonno anche a me» Sho si stropicciava gli occhi «Dovremmo riposarci un po' anche noi. Sconfiggere il Male è stancante!»
«No, ragazzi! Questa è un altra diavoleria magica, non mi fi...» sbadigliò anche Jun «... non mi fido. Usciamo di qui, forza!».
Il gruppetto scese dalle passerelle e, chi appoggiandosi agli altri chi facendosi trascinare, si avviò all'uscita strisciando stancamente i piedi a terra. A dieci metri dalla porta mancò loro la forza di andare avanti e si accasciarono al suolo con gli occhi socchiusi «No... no, dobbiamo uscire» si lamentò Jun
«Strisciate sui gomiti! I gomiti!» suggerì Nino. Il sole all'esterno li accecò per qualche secondo quando le porte si aprirono e in controluce apparve Cockermon. «Ragazzi! Siete stati favolosi, lo sapevo che ce l'avreste fatta!» esclamò il pupazzo tutto rilassato e contento
«E tu adesso ritorni?» bisbigliò Ohno prima di appoggiare la guancia a terra e addormentarsi
«Ma io me ne sono andato per voi: la vostra vera forza è il gruppo, i cinque Arashi. Io vi sarei stato solo d'intralcio!» tentò di giustificarsi
«Ma vaff...» si sentì un insulto strozzato prima che tutti si addormentassero definitivamente.

Fine del terzo episodio

Epilogo: E' la fine?
Era una luminosa mattina di Agosto e un carro bestiame si fermò davanti alla Tokyo Tower e la Tokyo Tower svettava imponente nel cielo estivo. Quattro idol erano placidamente addormentati su una delle pochissime panchine presenti nella sala dell'osservatorio del primo piano. «Ma bene!» un'esclamazione improvvisa li svegliò di improvviso, facendoli saltare sulla panchina. «Ma bravi! E io che addirittura mi scapicollo pur di non fare troppo tardi nonostante il traffico di oggi!» Jun stava davanti a loro con l'aria scocciata e le mani sui fianchi
«Oh... Jun, ma che fine avevi fatto?» domandò Sho sbadigliando e stiracchiandosi
«Non era facile girare in taxi oggi» sbuffò quello «Ma si può sapere cos'avete combinato?»
«Ci siamo solo addormentati mentre ti aspettavamo, smettila di rompere» boffonchiò Nino massaggiandosi il collo
«"solo addormentati"? Mi prendi in giro?» insistè «E come me lo spieghi il vestito di Aiba?». I ragazzi si voltarono a guardare l'amico. Indossava un vestito da majorette fucsia bordato d'oro. Dopo il primo momento di silenzio cercarono tutti di trattenersi da ridere portandosi le mani alla bocca e girandosi dall'altra parte. «Giuro che stamattina non ero vestito così!» piagnucolò Masaki prendendo tra le mani le pieghe della gonna e guardandole con aria sconcertata. Nino non riusciva più a trattenere le risate «Ma cos'è? Ti hanno preso per un remake di Card Captor Sakura e non ce l'hai detto?».

Fine

Sigla di chiusura del terzo episodio: Card Captor Aiba

(Testo: hika86, conc oretti della Reru. Musica: QUI)
[ma che cos'è?]
[è un libro, cretino]
[Oh, ma sono carte!] [chi fa una partita?]
[Quello è il tuo potere]
[E cosa ci faccio?]
[Indovina un po'...]
[Chiromanzia...]

Quante carte davanti a te
mio dolce Masaki
le hai trovate in un libro che
ti ha dato GuruJun
questo non è un gioco e così
la guerra inizia qui
ogni giorno ti porterà
a portar vestiti lillà
Dove andar proprio non sai

Uooh

Pesca la tua carta e vai
Soffia il vento dalla città
e lì bisogna andar
alla Johnny ti aspetterà
l'essenza del mal
C'è un solo modo perchè
la gloria tocchi a te
se tornar normale vorrai
vincere su tutti dovrai

Uooh

Combatti anche tu [combatti anche tu]
pesca la tua carta Aiba
E tu lo sai [sai]
Solo non sei [sei]
ma 5 babbei [ma 5 babbei]
Sali un po' più in su
e agita il tuo scettro Aiba
dai che così ce la fai
unisciti agli altri e vai
Combatti anche tu
pesca la tua carta Aiba
e non arrenderti mai
tacchi, scettro rosa e vai

[Adesso ti è chiaro?]
[le lancio, tipo shuriken?]
[No, sono magiche!]
[Quindi volano da sè]
[Giuro che adesso ti meno, con le mie mani] [Carte magiche: se le chiami attaccano]

Uooh

[Sembra carino, però...][CHE?]
[Non sono un fan di Yu-gi oh]
C'è un pupazzo sempre con te
si chiama Cockermon
son tante le cose che sa
e ognun le ascolterà
è uno scassacazzi però
fa tutto quel che può
ma di perspicacia si sà
nessun dei 5 mai brillerà

Uooh

Tu [tu]
Combatti anche tu [combatti anche tu]
pesca la tua carta Aiba
E tu lo sai [sai]
Solo non sei [sei]
ma 5 babbei [ma 5 babbei]
Sali un po' più in su
e agita il tuo scettro Aiba
dai che così ce la fai
Pesca un'altra carta Aiba [cretiiiino]
e non arrenderti mai [mai]
non farti domande e vai

Uoooh

Pesca un'altra carta Aiba
E tu lo sai [sai]
Solo non sei [sei]
ma 5 babbei [ma 5 babbei]
Poi sali un po' più in su
e agita il tuo scettro Aiba
dai che così ce la fai
Pesca un'altra carta Aiba
e non arrenderti mai
cambiati il vestito e vai!

FINE FANFICTION

* Il codice per le segnalazioni marittime, in cui ad ogni lettera corrisponde una posizione delle braccia segnalata -data la distanza- da due bandiere, gialla e rossa, da tenere in mano
** In ordine: il mondo parallelo di Rayheart, la Tokyo Parallela di Sailor Moon e il Regno del mago inventore delle carte di Card Captor Sakura
*** Carta-abbonamento per muoversi sui mezzi di trasporto di Tokyo
**** La canzone, dal testo rivisitato, è "Hell no!" (cazzo no! XD) dei KAT TUN
***** E' il termine tecnico per il tipo di pettinatura di Sailor Moon (e di Doremì)
****** La canzone è "Pollon Combinaguai", sigla italiana del cartone animato Pollo da cui sono tratti i costumi dei KAT TUN
******* La canzone è -nella versione italiana- "Dimmi che mi ami teneramente", uno dei pezzi cantanti da Creamy nell'anime
******** La cazone è -nella versione italiana- "Rossetto delicato", uno dei pezzi cantati da Creamy nell'anime
INOLTRE
- Ci teniamo a precisare che non odiamo i KAT TUN, quindi non ce ne vogliano le fan del gruppo. Siamo state le prime a prendere per il culo i nostri beniamini, accettate un po' di presa per i fondelli anche per loro, su!
- Il titolo di questo capitolo è preso dal titolo del primo episodio della seconda serie dell'anime Card Captor Sakura (nell'adattamento Italiano)
- Il vestito di Aiba in questo capitolo è QUESTO
- Le cose a caso dette da Jun per la sua tecnica di disorientamento del nemico sono frasi che Hika86 ha fatto pronunciare a caso alla Reru (e sono diventate oggi la nostra tecnica!)
- La scena dell'attacco definitivo di Sailor Nino è ispirata alla scena finale della prima serie di Sailor Moon
- Si ringrazia la reru Per i coretti della sigla di chiusura
- Come bonus per chi legge tutto fino alla fine, persino queste note dementi, ecco una COLLECTION con gli altri spezzoni delle canzoni utilizzate nella ff (tutte rigorosamente modificate e ricantate da hika86)

Saltellando sui confini della demenza: le autrici si confessano.
Hika86: beh ci abbiamo messo quasi un anno per una fanfiction di tre capitoli. Ciumbia!
Reru: non proprio un anno, dai
H: vabbè l'abbiamo cominciata ad agosto... dieci mesi!
R: ma no, era fine agosto. Contiamo da settembre: ottobre novembre... maggio giugno...
H: non contare Giugno, è il 3 oggi!
R: allora nove mesi... cazzo, UN PARTO!
H&R: ahahahahahaahah!!
H: che altro dire? Abbiamo segnato questo nostro dialogo, mentre scrivevamo e ideavamo i personaggi di Pollon:

Hika: Ma se Junnosuke lo facciamo nascondere dietro a qualcuno?
Reru: Na… i KATTUN non hanno pudore!
Hika: Na… hai ragione, i tamarri non hanno pudore…

R: ......... ringraziamenti e chucha!
H: dai, è l'ultimo capitolo! Dì qualcosa di pregno!
R: ........................
H: .......................
R: ....................... Focaccia alle olive?
H: mica lo nego!
FINEEEE Baci & abbracci!!

[Voci fuori campo]
R: adesso ho voglia di focaccia alle olive...
H: cazzo...

artist: arashi, ff:[language]italiano, ff:[type]long fic

Previous post Next post
Up