[Fanfiction] Dip it low

Dec 10, 2010 14:01

Titolo: Dip it low
Fandom: Axis Powers Hetalia
Betareader: Me medesima, quindi è come se non ci fosse stato nessun betareading.
Personaggi: Yao Wang, Im Yong Soo
Rating: NC-17
Conteggio Parole: 824 (fiumidiparole )
Riassunto:  “Dai, non mi guardare.”
Sbuffò, scostando una ciocca di capelli dagli occhi. Sollevò lo sguardo al viso del fratello, la testa chinata in avanti e un sorriso soddisfatto sul suo viso - le guance erano appena arrossate, una goccia di sudore rotolava giù per il viso, soffermandosi sul suo mento. Wang vide i suoi occhi lucidi e si morse il labbro.
Non era imbarazzato, di più.
Note: E' ora di usare il prompt jolly del bingo_italia  :D E la scelta ricade su vergogna come è giusto che sia, visto che Cina si vergogna come un cane e io mi vergogno altrettanto di questa cosa. (Ma siamo alla fine dell'anno, devo liberarmi delle cose vecchie per dar spazio a quelle nuove u_u)


“Dai, non mi guardare.”
Sbuffò, scostando una ciocca di capelli dagli occhi. Sollevò lo sguardo al viso del fratello, la testa chinata in avanti e un sorriso soddisfatto sul suo viso - le guance erano appena arrossate, una goccia di sudore rotolava giù per il viso, soffermandosi sul suo mento. Wang vide i suoi occhi lucidi e si morse il labbro.
Non era imbarazzato, di più.
“Perché, Aniki? Sei così carino.”
Aveva caldo. Tanto caldo. Si era ritrovato inginocchiato in mezzo alle sue gambe quasi senza un perché da un momento all’altro - “Voglio sentire le tue labbra.” e no, non sulla bocca. - e altrettanto senza un perché si era ritrovato col suo cazzo in erezione davanti al naso. E olé, dentro fino alla gola.
Guardava suo fratello di sottecchi, sorprendendolo sempre coi suoi occhi sulla nuca, a fissare le labbra che, prima dolci, poi voraci, lo accoglievano nella sua bocca - e automaticamente alzava il braccio, la mano a nascondere il viso. “Non mi guardare.”
A Yong Soo piaceva, quella stupida e inutile timidezza - ogni volta che con voce quasi automatica gli ripeteva quella stessa frase sentiva i muscoli del basso ventre tendersi ancora un poco, come se potesse riuscire ad eccitarsi ancora di più. Affondò le dita nei suoi capelli, disfacendogli appena le code che si era divertito a fargli qualche manciata di minuti prima. Wang continuò a tenere la mano sollevata, avvolgendo con l’altra il sesso del coreano e giocando con la sua punta.
Corea chiuse gli occhi, sospirando appena. La cosa che lo faceva ridere era la capacità di poterlo piegare al suo volere in qualunque momento. Il suo Aniki era sempre restio ad accettare le sue stupide proposte, ma ogni volta - forse per esasperazione, forse perché in fondo anche lui amava fare quello che poi effettivamente facevano - riusciva sempre a farselo succhiare, o a vederlo piegato con le mutande alle ginocchia, pronto ad accogliere le sue spinte, a ricevere in cambio i suoi gemiti soddisfatti.
“Invece ti guardo.” sussurrò, prendendogli l’unico ostacolo per poter ammirare il suo volto e poggiandoglielo sulla coscia, lasciando prontamente una mano sulla sua per impedirgli di coprirsi ancora. “Perché mi piace guardarti quando fai queste cose…”
Il cinese fissò il pavimento prima di prendere in bocca il suo sesso e continuare a lavorarci sopra. Il modo con cui le sue labbra lo accarezzavano mandava Yong Soo nei matti - quella lingua che si muoveva lenta sulla sua lunghezza, i denti che sfregavano contro la pelle sensibile della sua punta, quel succhiare ritmico e continuo. Non c’era niente in quel ragazzo che impedisse al suo cazzo di rizzarsi, specie quando quella sua voce bassa e lasciva lo implorava di non incollargli gli occhi addosso. Chinò un momento la testa all’indietro, lasciandosi andare ad un gemito roco mentre le sue dita sprofondavano in quei fili color pece. Tenere gli occhi chiusi gli permetteva di sentire con maggior attenzione i movimenti fluidi della sua bocca, e il rumore umido del suo membro che ne entrava e usciva lentamente. Sorrise deliziato quando al sentire la mano del cinese scivolare dalla sua coscia susseguì un rumore soffice di stoffa. “Aniki…” bisbigliò, fissando per qualche altro secondo il soffitto prima di riportare il mento in basso. “Come puoi chiedermi di non guardarti quando fai così…?”
Merda. Lo adorava da morire - bastava poco al cinese per perdere la testa e odorare di sesso a un miglio di distanza. Come poteva Corea evitare ai suoi occhi di cadere sulla sua figura inginocchiata, la mano che piano scivolava tra le gambe bianche di Yao, a seguire lo stesso ritmo della sua bocca, il sesso che sfregava contro la sua gola e lo portava dritto dritto al Paradiso.
Adesso c’erano solo gemiti, nella stanza. Quelli di Yong Soo che schizzavano nell’aria, rimbalzando nelle pareti; quelli di Yao che venivano soffocati dalla carne, la lingua che li raccoglieva e li faceva scivolare dalla sua bocca in sibili eccitati. Il calore faceva girare la testa, l’odore del sesso della Corea si espandeva invadendo la Cina, entrandogli dentro ancora più a fondo.
Venne quasi all’improvviso, Yong Soo, riversandosi dentro la bocca del fratello in gemiti prolungati, carichi, gli occhi aperti per non perdersi lo spettacolo. Lo trovava semplicemente divino, con le guance in fiamme e lo sguardo umido, la bocca bagnata appena del suo sperma - l’espressione contratta mentre la sua eccitazione si riversava nella mano.
Ripresero fiato in silenzio, guardando il soffitto. La mano di Yong Soo era tra i capelli di Yao, giocava con le ciocche scure, si chinava a baciarle. Sorrideva, beffardo, il potere concentrato nelle sue mani.
“Lo sai che non mi piace, se mi guardi.” sussurrò la Cina, il labbro inferiore che sporgeva tenero. “Mi vergogno.”
Yong Soo sorrise, baciandogli la guancia. “Non importa. Aniki è sempre bello, anche quando è arrabbiato o imbarazzato. Non puoi chiedermi di non guardarti, sai che è impossibile.” E un bacio sulle labbra sporche, il sospiro spezzato dalla sua risata soddisfatta.

cina, fanfiction, corea

Previous post Next post
Up