2007 e... mi raccomando...

Jan 05, 2007 16:24

Come al solito, lei lo scrive meglio, lei è quella che si avvicina di più all'henrypensiero sarà che è di Seattle V.c. (come O.c. ma con più nebbia) ed il riso ci accomuna e ci rende simili e soprattutto abbonda sul viso degli stolti. Sarà che anche io faccio finta che non me ne freghi niente ma quei dieci secondi prima (a proposito 10! 9! 8! 7!....) rappresentano quel piccolo salto nell'ignoto e ricordano che quest'anno appena andato mi ha portato questa faccina sorridente qua sopra (o qua  a fianco perchè è sempre una questione di punti di vista). Quindi tutta questa pippa per copia/incollarvi ciò:

*happYnewYear

La fine dell'anno come uscire da un cinema e ripensare a un film difficile che ci ha appassionato ma non siamo nemmeno troppo sicuri di averlo capito fino in fondo.
La fine dell'anno è un libro di 1400 e più pagine in cui spesso ci siamo persi e poi ritrovati ancora una volta tra righe e personaggi.
Sicuramente ci emozionerà questa fine dell'anno.
Fosse pure che la passeremo a un party molto cool o davanti alla finestra con un bicchiere in mano o da qualche altra parte, fingendo non ce ne freghi niente (e magari fosse vero).
Questo 2006 che ci ha reso felici -qualchevolta-, ci ha fatto incazzare -qualchevolta-, ci ha fatto scoprire cose nuove e stringere nuove mani e abbandonarne altre alla foresta di mani perdute.
La fine dell'anno è pur sempre una Fine -si resta in silenzio, quell'attimo necessario a rendersene conto, ecco- e pur sempre un Inizio -i piedi fermi sull'uscio di una nuova porta che stiamo per varcare e chissà cosa ci aspetta oh oh-.
Avremmo potuto dare di più? Essere più belli, più buoni più bravi più coraggiosi più decisi più incisivi più battaglieri? Magari abbiamo dato abbastanza.
Magari la fine dell'anno arriva anche per prendere fiato prima di nuove battaglie.
Ce ne saranno di sicuro, in questo mondo sempre meno tranquillo.
La fine dell'anno è una piccola cicatrice sul dorso del mio piede sinistro (quel pomeriggio ad Arles che qualcuno ha ciccato da un balcone in centro e io portavo i sandali), è un ricordo di lenzuola pulite con il superchoix e un frigo vuoto, ingoiare rospi interi che parlavano anche dentro lo stomaco, luci che si spengono e si accendono e molte parole scritte, sparse ovunque e tentativi
-ancora- di cambiare il corso del destino -ancora- e ricerche donchisciottesche di valide possibilità -un'altra volta-.

Così buon anno a tutti,
l'augurio di passarlo con le persone a cui volete bene e di volere bene a voi stessi
(perdonatevi per tutto quello che non ha funzionato e datevi una pacca sulla spalla di incoraggiamento per i nuovi giorni che verranno)

from: http://essenziale.blogspot.com/
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