Se mi è permesso, il non vedere anomalie nella cosa è parte dell’anomalia. Stante che i politici titolatari d’altre sale del Senato magari non avranno fatto nulla per meritarselo, qui accade che si premia con riconoscimento pubblico d’alto grado una persona che per unico merito ha avuto quello d’essere stata uccisa da un rappresentante delle forze pubbliche. Riconoscimento strumentale: le forze pubbliche sono lo stato, lo stato di quel preciso momento storico era ovviamente di un certo orientamento politico, il caduto è divenuto martire della libertà “partigiana”. La cosa andrebbe bene se fossimo negli anni quaranta in lotta coi fascisti, ed egli fosse stato davvero un partigiano; invece, a meno di farlo passare come tale - cosa che a quanto pare è di moda e non solo per ambiti italiani - la nostra forma di governo è una democrazia, quella era una manifestazione pacifica turbata da violenti e atti di quel tipo compiuti da qualunque persona sono definiti criminali. È un po’ come, no anzi: è esattamente come se ad essere stato premiato fosse stato un rivoltoso, poi ucciso, militante d’estrema destra; solo che in quel caso lungi dall’assegnargli riconoscimenti lo si sarebbe chiamato come si deve: un delinquente. Il Senato è un organo di massima rappresentanza popolare, non è ammissibile che un partitucolo qualsiasi - e li includo tutti - si arroghi il diritto di farlo portare sulle spalle di un individuo ucciso nell’atto, mascherato, di scagliare proietti contro rappresentanti dello stato. Quel carabiniere può avere sbagliato ad estrarre la pistola, anche se tutti ci siamo chiesti cosa avremmo fatto nei suoi panni; ma l’anomalia appunto qui non era lui. È da episodi come questo che si evince la figura del politico che ruba le caramelle dalle mani dei bambini: tutto, pur di raggranellare qualche voto a scapito d’altri. E se si può anche ingenerare odio sociale perchè no? Che poi ci siano cose anche più gravi su cui storcere il naso siamo d’accordo tutti.
il non vedere anomalie nella cosa è parte dell’anomalia.
Stante che i politici titolatari d’altre sale del Senato magari non avranno fatto nulla per meritarselo, qui accade che si premia con riconoscimento pubblico d’alto grado una persona che per unico merito ha avuto quello d’essere stata uccisa da un rappresentante delle forze pubbliche.
Riconoscimento strumentale: le forze pubbliche sono lo stato, lo stato di quel preciso momento storico era ovviamente di un certo orientamento politico, il caduto è divenuto martire della libertà “partigiana”. La cosa andrebbe bene se fossimo negli anni quaranta in lotta coi fascisti, ed egli fosse stato davvero un partigiano; invece, a meno di farlo passare come tale - cosa che a quanto pare è di moda e non solo per ambiti italiani - la nostra forma di governo è una democrazia, quella era una manifestazione pacifica turbata da violenti e atti di quel tipo compiuti da qualunque persona sono definiti criminali.
È un po’ come, no anzi: è esattamente come se ad essere stato premiato fosse stato un rivoltoso, poi ucciso, militante d’estrema destra; solo che in quel caso lungi dall’assegnargli riconoscimenti lo si sarebbe chiamato come si deve: un delinquente.
Il Senato è un organo di massima rappresentanza popolare, non è ammissibile che un partitucolo qualsiasi - e li includo tutti - si arroghi il diritto di farlo portare sulle spalle di un individuo ucciso nell’atto, mascherato, di scagliare proietti contro rappresentanti dello stato. Quel carabiniere può avere sbagliato ad estrarre la pistola, anche se tutti ci siamo chiesti cosa avremmo fatto nei suoi panni; ma l’anomalia appunto qui non era lui.
È da episodi come questo che si evince la figura del politico che ruba le caramelle dalle mani dei bambini: tutto, pur di raggranellare qualche voto a scapito d’altri. E se si può anche ingenerare odio sociale perchè no?
Che poi ci siano cose anche più gravi su cui storcere il naso siamo d’accordo tutti.
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