[Broadchurch] Recensione

Jul 10, 2013 12:17




Broadchurch è una serie televisiva britannica ideata da Chris Chibnall. Un thriller di genere drammatico che vede come protagonista Alec Hardy (David Tennant), promosso ispettore della polizia locale di un piccolo centro marittimo inglese, Broadchurch appunto. Tema centrale è l’indagine per l’omicidio dell’undicenne Danny Latimer, un caso che sconvolge la vita di tutti i cittadini, che mai si sarebbero aspettati di affrontare una simile situazione. Iniziano a emergere segreti inimmaginabili, passati lasciati alle spalle e, soprattutto, il sospetto dilaga e non risparmia nessuno. Chi sarà il colpevole? Il padre del bambino? Il proprietario dell’edicola, condannato in passato per pedofilia? Oppure il prete di una Chiesa poco frequentata? Queste e tante altre sono le domande che Alec, accompagnato dal sergente Ellie Miller (Olivia Colman), si pone quasi ossessivamente, pur di scovare il colpevole e non deludere la famiglia, una colpa dalla quale, a quanto pare, sta ancora scappando. I temi trattati sono tutti molto delicati, ma affrontati nel migliore dei modi, grazie sia alla bravura degli attori coinvolti sia all’ottima fotografia e sceneggiatura. Pur concentrandosi su una sola vicenda principale, un solo caso da risolvere, il ritmo della serie è piuttosto veloce e annoiarsi è difficile, non quando ogni singola parola detta sembra celare un nuovo segreto. La famiglia di Danny, in lutto e in preda al dolore per la perdita subita, fa una lista dei principali sospetti, una lista che include anche i loro amici più stretti. Questo, aggiunto alle parole che Alec rivolge alla sua collega (Non fidarti di nessuno), ci fa capire come la fiducia è una cosa fragile e mai data per certa, perché tutti sono capaci di tutto. E’ una realtà triste ma vera, come si può constatare anche solo guardando il telegiornale: pensi di conoscere qualcuno, ma non è sempre così. Quando poi vieni a conoscenza della cruda verità, tutto quello che puoi chiederti è: come ho fatto a non vederlo? Come puoi anche solo immaginare che qualcuno a te così vicino sia in grado di fare una cosa tanto orribile? La risposta è semplice: non puoi. L’assassino di Danny non ha mai davvero fatto del male al ragazzo, prima di ucciderlo, e l’omicidio è frutto di sentimenti che neanche l’assassino stesso comprende a fondo. La mente umana è qualcosa di altamente complicato, un puzzle di cui mai riuscirai a trovare tutti i pezzi e Broadchurch non tenta di farlo: la psicologia dei personaggi non è trascurata, ma nemmeno trattata fino in fondo, proprio perché il punto di vista da cui è narrata la vicenda è quello comune a chi vive la vita di tutti i giorni ed è ben consapevole che non sempre c’è una risposta a tutto e che se non si sta attenti, se si cerca a tutti i costi una soluzione, forse la più semplice, potresti solo peggiorare le cose e restare comunque senza la minima traccia di una risposta. Broadchurch è una serie tv che fa riflettere su quanto sia importante porsi sempre delle domande prima di giudicare, su quanto la fiducia sia un valore importante ma da tenere in mano come se fosse fatta di vetro e su come il dolore e la tragedia sono parte di ognuno di noi, anche quando pensiamo che le cose cattive accadono soltanto agli altri e mai a noi. Broadchurch, dunque, è sicuramente una serie tv da vedere o che almeno merita una chance.

tvshow: broadchurch, fanwork: recensione

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