Titolo: Caccia al tesoro
Fandom: Combination
Coppia: Owaru, Toshiro e Shuko
Prompt: [Lista due: Matrimonio] 06. "Something old, something new, something borrowed, something blue" @ Meme di Maggio di
michiru-kaiou7Rating: G
Conteggio Parole: 1267 (OpenOffice Writer dixit)
Riassunto: [...] “Oggi cambieremo un po' le regole della Caccia al Coniglio” esclamò quella mattina Shuko, nel suo meraviglioso kimono rosa e bianco. “E oggi anche Owaru-kun deve partecipare”.
Note: Ambientata da qualche parte nel V volume di Combination. Lieve slash, se volete. La dedico a
zia-chu, perchè era curiosa di sapere cosa mi sarei inventata, e ringrazio
michiru-kaiou7per averla betata in tempo di record.
“Oggi cambieremo un po' le regole della Caccia al Coniglio” esclamò quella mattina Shuko, nel suo meraviglioso kimono rosa e bianco. “E oggi anche Owaru-kun deve partecipare”. Fece i suoi occhioni da cerbiatto e il fratello non protestò. Io invece non ne potevo più di dover correre per tutto il perimetro dell'isola inseguito da omaccioni nerboruti, ma non osai fiatare, perché Shuko, nella sua dolcezza, era demoniaca: riusciva sempre a farti fare quello che voleva.
“Sentiamo” sbuffò Owaru, dandosi gomitate con Hayama, uno dei veterani al suo servizio.
“Allora, oggi faremo la Caccia al Tesoro!”
Mi fece sorridere quel faremo: lei non faceva altro che aspettare all'arrivo!
“Ho nascosto quattro oggetti sia all'interno della villa, sia nel parco. La prima squadra che riesce a raccoglierli tutti e portarli qui all'arrivo sarà la vincitrice. Solo una volta arrivati vi svelerò il premio! Avete un'ora di tempo. Buona caccia a tutti!” Detto ciò scoprì un tabellone con le accoppiate per la gara e il primo indizio da cercare: something old. Owaru ed io facevamo squadra assieme. Imonoyama mi strizzò l'occhio e mi trascinò via per un braccio, senza voltarsi indietro né controllare cosa facevano gli altri.
“Vedrai che vinciamo noi!” esclamò pieno di energia, come al suo solito. Io lo seguii con animo dimesso: non so perché, ma la vitalità di quella famiglia mi deprimeva, ogni tanto.
Ci addentrammo nel parco; non so perché scelse di esplorare quello per primo, non glielo chiesi: dovevo risparmiare il fiato per correre. Dopo dieci minuti di corsa frenetica (Owaru saltava come uno stambecco, e io arrancavo dietro implorando lo scadere dell'ora), vedemmo una piccola scatola parzialmente nascosta tra le felci.
“Bingo!” esultò il mio compagno di caccia. Aprì il contenitore e ci trovò un bottone, uno di quelli da divisa scolastica. “Ma perché questo sta qui?” si domandò, grattandosi la testa perplesso.
“Non dovrebbe?” chiesi a mia volta.
“E' uno dei bottoni della mia vecchia divisa”.
Chissà perché, ma Owaru in divisa non riuscivo a figurarmelo, sicuramente era stato uno studente terribile!
Insieme al bottone trovammo anche il secondo indizio: something new. Ci guardammo negli occhi senza capire e via di corsa. Cercammo alla rimessa delle barche e nell'hangar dell'elicottero, ma infruttuosamente; tentammo con la torretta d'avvistamento che si trovava dalla parte opposta della villa, il tempo scorreva e Owaru m'incitava a non attardarmi. Il terzo tentativo andò in porto: la seconda scatola era nascosta tra i cavi della radiotrasmittente. Aprimmo, curiosi come bambini, e vi trovammo uno dei libri d'informatica che avevo comprato per lavorare sul file di Pandora.
“Ma questo mi serve!” protestai.
“Che diavolo ha in mente Shuko-chan?”
Il terzo indizio recitava: something borrowed. Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato... Non mi era nuova come frase, ma non c'era tempo per riflettere sul significato di quegli oggetti, il tempo non aspettava nessuno. Ci dirigemmo a colpo sicuro alla villa, mancava solo l'edificio principale da controllare. Qualcosa di prestato poteva essere qualsiasi cosa che io stessi usando da quando ero arrivato, visto che Owaru mi aveva dato libero accesso al suo armadio, come ad ogni angolo della casa.
“Andiamo in camera mia” dissi ad un tratto “Credo che gli oggetti abbiamo qualcosa a che fare con noi due”
“E' probabile. Hai incontrato, per caso, qualcun altro fin'ora? Temo che Shuko-chan stia tramando alle mie spalle”
Per quanto l'isola fosse grande, era comunque un luogo ben delimitato e in più di quaranta minuti non avevamo incontrato nessun altro concorrente. A conferma dei nostri sospetti, sotto al mio letto trovammo la terza scatola: conteneva la fascia da capelli che Shuko mi aveva prestato per lavorare al computer e il quarto indizio diceva something blue.
“Owaru, qualsiasi sia lo scherzo di tua sorella, ha a che fare con un matrimonio”.
“Un matrimonio?”
“Something old, something new, something borrowed, something blue. E' una tradizione dei matrimoni occidentali: alla sposa va regalato qualcosa di vecchio, in ricordo della vita che lascia, qualcosa di nuovo, benaugurate per la nuova vita, qualcosa di prestato, di solito da una sorella o altra parente già sposata, e qualcosa di blu, che era il colore della purezza nell'Inghilterra vittoriana"
“Caspita quante cose sai!” si complimentò Owaru, dandomi una pacca sulla spalla “Perciò, a rigor di logica, il quarto oggetto deve essere qualcosa che a che fare con me e deve essere di colore blu. Andiamo a frugare nel mio studio. Comunque Shuko-chan me la paga, 'sta volta!”
Io ridacchiai senza farmi vedere: Owaru, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era completamente succube di sua sorella. Poi mi venne un'idea... e se non si fosse trattato di un oggetto?
“Owaru, sbrighiamoci, non vorrei che nella quarta scatola ci fosse Seiryu!”
“Cosa?”
“E' un'iguana blu ed è il tuo animaletto domestico”
“Seiryu!” Owaru si lanciò giù per le scale a perdifiato e io caracollai a presso. Entrammo nello studio facendo un rumore tremendo e, dopo aver frugato ovunque, fummo presi dal panico: mancavano solo cinque minuti e di Seiryu nessuna traccia. Facemmo il giro delle stanze dividendoci i vari ambienti e alla fine convergemmo nel salotto dove Shuko serviva il tè delle cinque, e lì, sul tavolino, c'era la quarta scatola, molto più grande delle precedenti: d'altra parte un'iguana adulta può arrivare a misurare un metro e mezzo. Owaru scoperchiò lo scatolone e vedemmo Seiryu placidamente accoccolato sul fondo, perfettamente a suo agio.
“Lo riporto nel suo terrario” sbuffò Owaru, caricandosi la bestia in spalla.
In fondo alla scatola trovai l'ultimo indizio, quello riguardante il premio, proprio mentre suonava la sirena ad indicare lo scadere dell'ora. Shuko arrivò da una seconda porta, assieme ad Hayama e altri uomini.
“Bello scherzo, sorellina!” la rimproverò Owaru.
“Non ti sei divertito almeno un po', fratellone?” si lagnò lei con le mani giunte e un faccino fintamente contrito; come sempre la sfuriata passò e Owaru perdonò alla sorella di aver toccato il suo Seiryu, che non faceva avvicinare mai da nessuno.
Quanto a me, ero felice che, per una volta, non avevo dovuto fare la parte del coniglio in fuga e che l'oggetto dello scherzo fosse il mio amico. Vinto dalla curiosità, lessi il biglietto: “Congratulazioni, avete raccolto i quattro oggetti che vi porteranno fortuna. Il vostro premio vi aspetta in cucina”. Ormai volevo sapere di cosa si trattasse e richiamai il mio socio all'ordine “Owaru, non vuoi sapere cosa abbiamo vinto?”
“Certo che sì!” esclamò lui, di nuovo pieno di energie. Lasciò l'iguana alle cure di Hayama e mi seguì in cucina, per una volta ero io a dirigere le ricerche. Avevo in mano il vecchio bottone della divisa di Owaru, il mio libro nuovo, la fascia prestata e poi c'era Seiryu: quattro oggetti che rispettavano le indicazioni del matrimonio occidentale. Perché a Shuko fosse venuta in mente un'idea del genere non lo capivo, ma immaginavo che in cucina ci aspettasse un altro aspetto della sposalizio. Infatti troneggiava sul tavolo centrale una gigantesca torta nuziale a sei strati, ricoperti di panna, meringhe e confetti; sulla sommità le figurine in marzapane degli sposi.
“Ma…?” Owaru era senza parole, perfino per lui le sorprese dei suoi fratelli erano sbalorditive. Shuko entrò subito dopo di noi, mascherando elegantemente un sorrisetto compiaciuto.
“Un regalo del fratellone Tsuzuku. In realtà, tutta l'idea della caccia al tesoro è stata di Tsuzuku, temeva che vi steste annoiando voi due, confinati qui sull'isola”
“Ah, sì?” commentò malevolo Owaru. E avrebbe detto, o fatto, molto peggio se si fosse accorto cosa rappresentavano realmente i pupazzetti: due sposi dello stesso sesso, entrambi in smoking e cappello a cilindro.
Gli scherzi di Tsuzuku non li ho mai capiti!
Note: L'iguana è l'animale associato ad Owaru sull'artbook di Combination. Facendo una breve ricerchina (wikipedia, mon amour!) ho scoperto che esiste una razza di iguana originaria delle isole Cayman dal caratteristico colore blu (da cui il nome Iguana blu o Iguana delle Grandi Cayman). Il nome Seiryu deriva dalla mitologia sino-giapponese, significa Drago blu, appunto, ed è uno dei cinque animali guardiani, detti Si Ling: il colore è il verde/blu, la direzione è l'Est, l'elemento il legno (in Cina) o l'acqua (in Giappone), rappresenta l'autorità imperiale.