Titolo: Ciò che piace e ciò che non piace
Fandom: XXX-Holic
Personaggi: Yuko Ichihara e Clow Reed
Tema: 02. The carpet of the sky
Genere: narrativo (boh?)
Rating: PG
Avvertimenti: Yuuko potrebbe apparire un pochino OCC, me ne scuso, ma il personaggio è ancora così misterioso (per me che seguo solo l'edizione italiana) che si potrebbe dire di lei tutto e il contrario di tutto senza, quasi, tema di smentita.Non ho segnato il crossover perchè è insito nella struttura di XXX-Holic che lo sia e il Clow che presento potrebbe essere sia quello di Card Captor Sakura che di Tsubasa o appunto quello presentato nel manga in questione.
Disclaimer: nessuno
Breve riassunto: In un'afosissima notte estiva, Yuuko incontra uno straniero occhialuto e antipatico a bordo di un tappeto volante.
Link al set di temi:
http://community.livejournal.com/10_clamp/4752.html A Yuuko Ichihara piace bere, vestire in modo stravagante e fare impazzire il povero Watanuki con richieste assurde.
A Yuuko Ichihara, invece, non piacciono le ragazze più belle e più giovani di lei, i falsi medium e quel mago occhialuto e bizzarro con cui ha creato i due piccoli Mokona Domeki.
A Clow Reed piace leggere libri di magia, girovagare tra i mondi e sperimentare incantesimi e sortilegi sempre nuovi.
A Clow Reed, invece, non piace quando Yue gli mette il broncio, anche se è così che lo ha creato, non gli piacciono le persone che vogliono usare la magia per i loro scopi personali e non gli piace che le persone debbano soffrire per decisioni che lui ha preso tanto tempo prima, durante la sua ricerca del Sapere.
A Yuuko, Clow Reed non piace per due motivi: primo, perché c’è la remota possibilità che sia un mago più potente di lei; secondo, perché, c’è la ancora più remota possibilità che lei sia attratta da lui quel tanto da farla strillare ai quattro venti che “no, a lei, Yuuko, la Strega delle Dimensioni, la maga più potente di questo Mondo, Clow Reed, ciarlatano bizzarro ed occhialuto, proprio non piace”…
Invece a Clow, Yuuko Ichihara piace per due motivi: innanzitutto pensa che sia una maga potente e scrupolosa nel suo lavoro, certo non quanto lui, ma lui è Clow…; due e poi, Yuuko non sa perdere e non fa altro che sfidarlo in ogni cosa, per capire chi è il migliore (per adesso ha vinto sempre lui, sia a mah-jong che in tutto il resto, ma questo Yuuko non lo ammetterebbe mai), e quando può non disdegna il bizzarro stregone con gli occhiali di alzare il gomito con quella civettuola.
Il loro primo incontro ha dell’eccezionale, com’è ovvio, essendo loro due persone eccezionali, e dell’inevitabile, com’è ovvio, poiché nei Mondi non esistono coincidenze, ma solo l’inevitabile.
Il ricordo di quel primo incontro piace a Clow, molto meno a Yuuko, la quale non può fare a meno di brontolare che quella notte avrebbe dovuto restare a casa a bere una birra ghiacciata, invece di camminare con il naso all’insù all’inseguimento di quel dannato tappeto, ma si lamenta solo per il gusto di lamentarsi e vedere Clow alzare le spalle e ricordarle, come un maestro alla sua giovane allieva, che era inevitabile!
La cosa andò come segue…
Una notte afosa di qualche estate fa (a Yuuko non piace dire esattamente quante, perché questo aiuterebbe a capire quanti anni abbia davvero) la strega si dannava per il caldo sulla veranda della sua casa e Maru e Moru non sapevano che altro fare per alleviare le sue pene. Ad un tratto si alzò una brezza leggera e frizzante, come quella che spira dal mare nelle prime ore del giorno: era un vento gentile e rivitalizzante, ma decisamente poco adatto alle afose notti in città. Yuuko si tirò a sedere sulla grande poltrona di vimini, dove era stata abbandonata per ore, e aguzzò i sensi finché non lo vide: era uno spiritello paffuto e cuccioloso (1), tutto ricci e sorrisi che gonfiava le sue guanciotte incolori e soffiava su di lei e sulle bambine (2). C’era l’aurea di una magia potente dietro quella piccola apparizione, una magia antica e complessa, qualcosa che Yuuko non conosceva ancora. Lo spirito si poggiò sul palmo aperto della donna: era senza peso, fatto della stessa sostanza delle nuvole, sapeva di grano, erba falciata, pane appena sfornato, di profumo costoso e di cibo cinese. Si portava dietro tutti gli odori che in quella notte afosa aveva raccolto girovagando qua e là. Yuuko sorrise e chiuse il palmo, la creatura si trasformò in una carta simile a quelle dei tarocchi e volteggiò fino a toccare terra. Fu allora che apparve il tappeto!
All’inizio era solo un’ombra nel cielo plumbeo, poi le sembrò un grosso uccello ma, man mano che la “cosa” si avvicinava, Yuuko formulava ipotesi sempre più articolate: alla fine, fu solo un tappeto con un uomo seduto sopra. Eppure, per scoprire la verità, la strega dovette infilarsi un paio di pantaloni al volo, prendere le prime scarpe sul genkan (3) e correre con il naso all’insù seguita dalle grida eccitate di Maru e Moru. Quando ormai aveva il fiato grosso e i vestiti appiccicati per l’elevata umidità della notte, il tappeto volteggiò come una piuma e andò ad atterrare presso il vicino parco del Re Pinguino (4). Durante la corsa, Yuuko fece due considerazioni:
- prima: quello doveva essere l’uomo che stava aspettando, ma cerco non avrebbe immaginato di vederlo comparire a bordo di un tappeto;
- seconda: voleva anche lei un tappeto volante!
Era esattamente come nei racconti di “Mille e una notte”: un tappeto pregiato, ricamato con colori sgargianti e fili metallici intrecciati a seta purissima e soffice lana (proprio il genere di cose un po’ kitsch che piacevano a Yuuko), largo un metro per un metro e mezzo (giusto il posto per un uomo seduto), le nappe erano viola e si muovevano in libertà durante il volo come tante piccole code di coniglio. Anche l’uomo era ben strano, ma a Yuuko piacque immediatamente ed infinitamente di più il tappeto!
- Salve!- esordì lo straniero- Tu devi avere qualcosa che mi appartiene- continuò sorridendo. Era alto, moro, prestante ma non più giovane, neanche vecchio ad ogni modo; portava occhiali da vista tondi sul naso minuto e sorrideva placido.
- Può darsi- rispose la strega mettendosi sulla difensiva, braccia incrociate al petto e sguardo indagatore.
- E’ una delle mie carte, senza non posso guidare il mio bel tappeto. Ti piace, non è vero?- Le sorrise scendendo dal mezzo volante e arrotolandolo con cura- Se sei d’accordo, ti lascerò il tappeto in pagamento-
- Pagamento per cosa?- chiese Yuuko ora più propensa a prestar orecchio alle ciance di quel mago occhialuto e sfacciato. In fondo Yuuko era un’imprenditrice e le piaceva fare affari.
- In cambio del tuo aiuto per creare un meccanismo che permetta di viaggiare tra i Mondi. Immagino che anche tu abbia conosciuto quella palla di pelo bianca tutta sorrisi…-
- Palla di pelo! Palla di pelo!- cantilenarono Maru e Moru entusiaste.
A Yuuko piaceva la palla di pelo bianca, Mokona si chiamava, ma non le piacque che quel botolo creatore di Mondi paralleli mettesse lei, la Strega delle Dimensioni, e quell’ometto occhialuto e saputello sullo stesso piano, o che, peggio ancora, quell’omino strambo le volesse dare ad intendere che la questione stesse proprio così!
- Ammettiamo che io sappia di cosa stai parlando… è un’impresa che comporta un bello sforzo, viaggiare tra i mondi-
- E’ per questo che mi serve il tuo aiuto: da solo non posso farcela, in cambio ti darò il tappeto. Che dici, stipuliamo il contratto Yuuko Ichihara?-
A Yuuko non piacque che quel tizio, senza neanche presentarsi, sapesse il suo nome, eppure voleva il tappeto e quindi ci rifletté quel tanto che basta per dare l’idea che stesse soppesando i pro e i contro e poi siglò il contratto.
Così Yuuko Ichihara conobbe Clow Reed, così furono creati i due Mokona Domeki, così la Ruota del Destino prese a muoversi verso l’inevitabile incontro tra lei e quei due ragazzini che erano legati allo stesso Clow, e così il tappeto volante finì nella cassaforte del negozio di magia; però a Yuuko non piace pensarci, visto che il tappeto è lì ormai da non si può sapere esattamente quanti anni e lei non lo può usare: quell’antipatico mago occhialuto non le ha consegnato la carta che serve a farlo volare. Questo è il quarto motivo per cui a Yuuko Ichihara non piace Clow Reed, quel mago da strapazzo che si è preso gioco di lei!
Note:
(1) Cuccioloso: Sono perfettamente cosciente che quest’aggettivo nello “Zingarelli” non lo troverete e che non dovrei usarlo, visto che questa è una fanfiction e non un sms ad un’amica, ma passatemi la “licenza poetica” *Haruka, scrittrice di fyccine (o ficcyne che dir si voglia!)*
(2) E’ la descrizione della Carta della Nuvola “The Cloud” (CCS), in realtà avrei dovuto usare la “Carta del Vento” per questo incantesimo, ma mi piaceva più lo spiritello paffuto e cuccioloso… ^^ *Haruka sempre più autrice di fyccine e fangirling*
(3) genkan: parte dell’entrata nella quale si tolgono e vengono riposte le scarpe
(4) Parco del re Pinguino: si veda a proposito la mia fic su X “Un pomeriggio dal re Pinguino” *Haruka, che fa pubblicità a se stessa* >.<
Postfazione: Ho scritto questa storia con le migliori intenzioni, con i tre volumetti italiani di XXX-Holic davanti agli occhi, cercando di restare IC e in Canon il più possibile, ma a detta della mia beta Michiru (che ringrazio) Yuko è più OOC di quanto avrei voluto. Ho fatto delle modifiche in tal senso e spero di aver azzeccato quanto meno lo spirito di questa misteriosa donna. Ad ogni modo l'intento di questo set, lo dice il titolo stesso, è di sperimentare, quindi, nel bene o nel male, questo è il mio "esperiemnto" di fic su XXX-HOlic.
Sono graditissimi commenti e critiche a questa mia produzione!
Haruka