Christmas 2009 Crossover

Dec 24, 2009 14:49


Siamo quasi a Natale, gli auguri ve li farò domani per bene, però comincio subito a darvi il regalo: un crossoverone minestrone, un po' original, un po' indovina-il-fandom, pieno di umorismo scemo e sciocchezze varie. Però spero vi tenga compagnia. E' in due parti, una per oggi e una per domani.
Dedicato a te, mia cara f-list, e in modo speciale a hana_may.
<3



Christmas 2009 Crossover

I - I preparativi natalizi sono roba da duri

- Il fatto che siamo il più grande hotel inter-mondo che esista non toglie la fatica e la follia di questi giorni!
- E quindi?
- E quindi potresti anche essere meno...
- “Meno” cosa?
- ... un po' meno...
- Su, finisci la frase.
- No. Va bene. Sei perfetta così. Cos'è che volevi? Ottocentoquaranta tartine in tre minuti? Volo!
Il cuoco sparì dalla vista di Regina, capo dello staff del Redemyran, e la ragazza fece un sorriso compiaciuto - con sfumature di dolcezza e perfidia perfettamente mixate. Il suo dispotismo illuminato otteneva sempre successi. In fondo ce n'era bisogno: il più grande hotel inter-mondo esistente necessitava di guide che sapessero organizzare il lavoro e rendere produttivi al massimo i dipendenti.
... certo, con una proprietaria che passava il tempo a strimpellare la sua chitarrina, un direttore che vagava per l'hotel commuovendosi per tutto (dai presepini etnici sparsi ovunque ai canti stonati dei bambini) e un segretario che era passato dall'odio per il Natale all'addobbatore n. 1 di abeti e altre piante, senza Regina quel posto sarebbe andato a rotoli. E invece c'era da preparare il pranzo del 25, per un numero scandaloso di persone.
L'unico essere su cui Regina potesse contare si affacciò sulla soglia e le fece un cenno: era Delia, la pasticcera. Dietro di lei venivano la bibliotecaria avvinta da una famiglia di tentacoli glitter (che dovevano essere addobbi ribelli), il portinaio e il custode innevati fino all'ultima molecola, e Len, una delle cameriere, con palline e stelline che sbucavano da ogni tasca.
- Te li ho portati, capo.- Disse Delia.
- Voi!- Tuonò Regina. - C'è moltissimo da fare! Non è tempo di perdersi in giochi!
- Ma noi stavamo tentando di addobbare il salone!- Protestò Len. - Sì, va bene, ci eravamo presi una pausa per andare a giocare nella neve, ma...
- Basta così. Entro un quarto d'ora il salone deve essere perfetto. Anzi, di più! Correte, tutti quanti! Ma dove cavolo è finita Hilaire? Non sarà sempre lì ad accordare la sua chitarra, eh?
- Temo di sì.- Rispose Delia. - La band al gran completo è sparita da più di un'ora. Si sono portati via anche Niniane, Iny, Atsuko e Bernard. Insomma, mezzo personale è andato perso.
- Che cosa? Ma tu guarda, questi artisti da strapazzo! Ed Emily?
- Sparita anche lei. Ha borbottato qualcosa riguardo una storia natalizia che doveva assolutamente finire di scrivere per raccontarla ai nostri ospiti...
Regina ebbe un piccolo mancamento (Emily era famosa per non aver mai scritto niente che avesse un rating inferiore a V.M. 50.)
- E il pericolo pubblico dov'è?
- E dove vuoi che sia? Ad attentare alla vita di ospiti e personale, come sempre.
Le due donne si scambiarono uno sguardo sofferente: quando si parlava dell'inventrice che faceva funzionare la tecnologia dell'hotel c'erano sempre dei sottintesi, del tipo “aiuto”, “moriremo tutti”, “ma giocare con il Lego no, eh?”
- Regina, ora vado. Devo accogliere gli ultimi gruppi in arrivo, quelli che si sono prenotati per il pranzo.
- Non dovrebbe pensarci il direttore?
- Attualmente Misha si sta commuovendo per quanto è bella l'ultima torta che ho sfornato. Quindi, no, non può pensarci il direttore.
- D'accordo. Uh... Delia, scusa, cos'è quell'incendio che vedo dalla finestra?
- Le torce tradizionali di Amadhal hanno attaccato briga con le ghirlande di rose e gelsomino invernali portate da Seneet. Ma non preoccuparti: se ne sta occupando Pandora.
- E' andata a spegnere l'incendio?
- E' andata a tirare l'estintore in testa ai geni che hanno messo vicine due decorazioni del genere.
- Potremmo evitare il sangue, almeno per Natale?
- Tranquilla. C'è Ahkan, con lei. Vedrai che la sua abilità zen risolverà ogni cosa.
- Lo spero. Vai, adesso. Penso che i clienti siano in arrivo.
Delia corse via e Regina sprofondò nel suo divano, in uno svolazzio di pizzi, nastri e riccioli. Ce l'avrebbero fatta, assolutamente!

Delia non sapeva più dove sbattere la testa. Aveva da gestire un gruppo di quattordici commensali capeggiati da due tipi con inquietanti spadoni. Un gruppetto di alunni di un istituto giapponese, in giacca blu e cravatta rossa (comprensivi di una ragazzina trasparente. Mah.) Un tipo altissimo e grosso, rosso, con dei cosi indefiniti in testa, accompagnato da un altro tipo blu dall'aria... viscida. Una squadra di... boh, non sapeva di cosa, comunque erano vestiti tutti con divise in pelle nera, decorate di bianco. Sì, insomma, i tipici clienti del Redemyran, però un conto era averli disseminati durante l'anno, un conto era averli tutti insieme per Natale!
Delia fece un sospiro e andò ad accogliere i nuovi arrivati.
- Benvenuti al Redemyran Hotel!- Delia fece un cortese inchino al gruppetto di gente appena entrato nell'atrio dell'hotel.
- Salve! Noi siamo quelli del tavolo variabile!- Esclamò un biondo dall'aria esaltata, infagottato in un mantellone bianco decorato di azzurro.
- Ehm... Un attimo...- Delia scartabellò il suo blocco appunti. - Ah, sì. Ho capito. Quelli che non sapevano se erano quattro, sei, otto o novecento.- Disse, ricordando quanto li aveva odiati, quando si erano prenotati. Anzi, a pensarci bene, li odiava anche in quel momento. Specie il biondo scemo, lì, era proprio odioso.
- Mi dispiace, gentile signorina, per questa strana prenotazione, ma vede, la nostra famigliola felice ultimamente ha avuto qualche problema, quindi non c'era modo di fare altrimenti!- Gorgheggiò lui, saltellando qua e là. Dietro di lui un tipo robusto e alto come minimo sei metri borbottò qualcosa di incomprensibile ma di sicuro molto incazzato.
- Si può sapere com'è possibile non sapere se siete quattro o novecento?- Chiese Delia, esasperata.
- E' che...- Il biondo si scostò e mostrò gli ultimi membri del gruppetto, un ragazzo e una ragazza con i capelli castani, in vesti principesche, che si tenevano per mano. - Vede? Questi due adorabili ragazzi sono i figlioletti che abbiamo accompagnato in viaggio per lungo tempo. E poi ci sono gli originali da cui loro sono stati clonati... - E altri due ragazzini apparvero. - E loro due da grandi.- Eccone altri due. - E due cloni di riserva. E due cloni sbagliati. E due cloni venuti male. E due cloni recuperati dentro un armadio. E due...
- Va bene, va bene, ho capito. Ehi, gente!- Gridò Delia, a chiunque potesse sentirla e strapparla da quella situazione orrenda. - Un tavolo per novecento, subito!

... continua!

calendario d'avvento 2009, storie originali, natale

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