Per augurare un buon compleanno a
kairiucci, una micro-cosina su Naruto. Niente di che, l'ho scritto tempo fa e rigirato venti volte. Mi dispiace di non avere un cioccolatino più appetitoso da offrire. E' una piccola riflessione riguardo al modo diverso di affrontare il cammino tra Sasuke e i suoi ex compagni.
Heartless sacrifice
Tra le tante cose che ha sentito ripetere fino all’esasperazione, c’è l’idea che quando stai lottando per la realizzazione di qualcosa che per te è importante, qualcosa che desideri davvero, la fatica si dimezza e il sacrificio acquista un senso.
Il sacrificio è qualcosa di cui ha una forte consapevolezza. Di certo è una di quelle realtà di cui l’essere ninja non può fare a meno. Che ci si riferisca alla perdita di un compagno, al farsi scudo per qualcun altro, al tempo dato all’allenamento, alla fatica.
Da lì, dov’è adesso, la prospettiva è un po’ cambiata.
Sono le parole a costruire un mondo, spesso, e le parole di quel mondo sono molto diverse da ciò che era prima prima. Qui, semplicemente, si sottintende che alle proprie mete si arriva. Se si resta in vita.
Ed è così che anche lui si vede. Uno che è vicino alla sua meta e resterà in vita, a costo di prendersi vite altrui, per arrivarci.
A volte si sorprende a pensare a loro. Loro, quelli che si è lasciato alle spalle, che sicuramente stanno continuando il loro percorso e vengono riempiti di discorsi sul senso del sacrificio. Ma in fondo stanno facendo la stessa cosa che fa lui. Vanno verso una meta, nonostante il prezzo da pagare per raggiungerla.
A volte, però, si domanda perché le giornate siano sempre troppo lunghe, perché l'attesa non abbia niente di attraente, perché la sua strada gli sembri così senza sapore.