Il 2014 mi ha portato degli esami universitari da integrare (grazie, ottima organizzazione dell'università italiana! Grazie, disguidi comunicativi del 2002!) Attualmente sto cercando di organizzare in discorsi sensati una marea di nozioni di geografia che so già, ma sparse e non in maniera compatta e omogenea.
Quando non faccio questo, scrivo tantissimo in un'ambientazione che mi occupa la mente da un anno circa. Non è solo l'ambientazione per la prossima campagna di gioco di ruolo che masterizzerò con i miei amici. E' un mondo che mi entusiasma scoprire e arricchire, nel quale c'è un'infinità di storie e personaggi. Si tratta di una versione un po' steampunk, un po' reiventata, del nostro mondo, in un immaginario inizio Novecento. Spero davvero di riuscire a tirarne fuori cose che possano essere belle e interessanti anche per voi. Presto ci sarà qualcosa da leggere, se vorrete.
Oggi, tra una pagina sulla desertificazione e un tentativo disperato di imparare un po' di numeri relativi alle emissioni di CO2, sto portando avanti un sondaggio su twitter, ma se vi va di rispondere anche qui, mi fate contenta. Soffrite anche voi di quell'istinto che porta alcuni autori a infierire sui propri personaggi preferiti? Se sì, da dove nasce? Che tipo di soddisfazione vi dà? (Non c'è niente di psicanalitico né di sprezzante, eh! Solo curiosità.
Per esempio, io appartengo alla categoria in parte. Ho la mania di accanirmi contro alcuni personaggi, in genere i più buoni ed eroici, e spesso quelli che sono anche un po' i portavoce della mia visione del mondo. L'importante è che alla fine trionfino clamorosamente, abbiano la loro rivalsa (reale o spirituale) su chi li ha fatti soffrire, o comunque riescano ad avere una bella vita con delle brave persone accanto. Questo sviluppo ha un che di catartico e incoraggiante. E' un meccanismo che ormai conosco, capisco da dove viene, e quando mi accorgo di aver creato l'ennesimo eroe che ha da scontare i miei problemi, ormai ci rido su.
Fate parte del club anche voi? (Sia come autori che come lettori, magari.) Perché scatta il bisogno di infierire sui propri preferiti, o il gusto nel vederli nei guai?
Torno a uno dei più fedeli alleati di questo momento storico. Il tè. (Il Rajasthan della Via del Tè, nello specifico. Una cosa speziata che di solito bevo per festeggiare momenti speciali. Oggi lo bevo per contrastare la disperazione da studio.)