Calendari e mappe...

Jan 13, 2011 12:37


Ieri riflettevo su una questione interessante.



Ovvero, come mai trovo che il calendario 2011 di Oliviero Toscani sia un po' una stronzata, mentre Map of Tasmania di Amanda Palmer mi fa sorridere.
Insomma, almeno a un primo sguardo, l'argomento è lo stesso.
Mi chiedo: sarà perché ho sempre trovato Toscani un artista presuntuoso, mentre apprezzo molto la signora Gaiman, nonostante certe sue scelte artistiche che ogni tanto mi sembrano eccessive?
Può essere.
C'è anche da tenere conto del fatto che il signor Toscani è un uomo, mentre Amanda Palmer è una donna, e sentire una donna che parla con simpatia del femminile di un certo frutto che si mangia a fine estate, beh, mi sembra più naturale.
Poi il signor Toscani si difende tirando in ballo la donna trasformata in oggetto, ma a me non convince. Amanda Palmer non si difende, e la cosa aumenta la mia simpatia nei suoi confronti.
Diciamo pure che un calendario (che viene distribuito gratis con la rivista Rolling Stone) è qualcosa di pubblico, o almeno di sicuro più pubblico di una canzone, diretta a degli ascolatori per la maggior parte "educati" all'uso di certi temi.
Inoltre il calendario è proprio direttoXD, mentre la canzone ha un suo modo giocoso di girare intorno all'argomento. Il calendario è palesemente una finta provocazione allo scopo di favorire fama e portafogli. La canzone... non lo so, non so ancora dare un giudizio sul genere di provocazione a cui non è nuova Amanda Palmer, ma, ripeto, continua a sembrarmi più una cosa da prendere con una risata che altro.
Voglio aggiungere infne che il calendario è un po' monotono, mentre la canzone è carinissima (e veicola un concetto apprezzabile.XD)

Ora, tutta questa pappardella, perché?
Perché la faccenda mi fa riflettere sui confini molto distorti tra tabù, rispetto, buon gusto e libertà di espressione. E alla fine la riflessione torna sempre sul classico problema che nell'arte spesso conta modo, più che l'argomento.

Fermo restanto che io sostengo che si può parlare di tutto, basta trovare il modo di parlare in modo adeguato di ogni cosa, io credo che non sia da moralisti/perbenisti/schifiltosi affermare che di certe cose bisogna parlare con un po' di cautela. E non perché siano tabù o peccaminose o che altro.
Bisogna parlarne quantomeno con buonsenso e buon gusto perché magari sono cose che influenzano la vita di ciascuno in maniera diversa. Per cui spiattellare pubblicamente certi argomenti può essere naturale per qualcuno, faticoso per qualcun altro, molto disturbante per altri ancora... Quindi sarebbe auspicabile che si mantenesse un minimo di attitudine al rispetto, in quello che si fa. Anche nell'arte. Perlomeno nell'arte che viene distribuita e mostrata su larga scala, ecco.
Non parlo solo di frutti al femminile, p0rn e altri amici appartenenti allo stesso campo semantico. Parlo in generale.
Le cose ci arrivano in modo diverso da persona a persona, è solo logico che il modo in cui l'arte ce le ripropone abbia effetti diversi su ognuno di noi. E ci sono cose che vanno trattate con un po' di intelligenza. L'arte DEVE parlarne, ma forse è bene che lo faccia con un briciolo di cervello e cuore in più, rispetto a quando parla di unicorni alati e stelle marine che ballano.

Va bene: se stessimo dietro alle fisime di tutti, l'arte sarebbe finita. Giustissimo. Ma, di nuovo: non è vero che l'arte va sbattuta sul muso di tutti, e chi se ne frega delle conseguenze. L'arte va anche offerta in modo che il ricevente ne tragga qualcosa. Sarebbe bello se l'arte arrivasse sempre a un ricevente abbastanza maturo per capirla.

D'accordo, sono arrivata alla classica conclusione che "non è l'argomento, è come se ne parla/scrive/canta".
Ma non è un po' la storia della filosofia, arrivare a conclusioni a cui qualcuno più intelligente di te era giunto ben prima?XD

Se volete ancora perdere tempo con me e con quest'argomento, vi posso segnalare un post di Amanda Palmer in cui si difende dalle accuse riguardo un suo pezzo di 3 anni fa, canzone (e video) riguardo al quale ho molti dubbi anch'io. Cioè, capisco il punto di lei, ma... Anche troppo, eh. E se posso sforzarmi di comprendere l'umorismo nero della canzone, il video... non lo so.
(Nello stesso post però c'è una frase bellissima, a cui ogni tanto penso e che di sicuro offre un approccio diverso un po' a tutto il lavoro di lei: "When you cannot joke about the darkness of life, that's when the darkness takes over".)

Poi c'è l'altra genialata di Pitti Uomo 2011, dopo il sopra-citato calendario con le mappe della Tasmania. "No, non ci sono riferimenti religiosi: ci garbava la posa plastica!", dice al TG1 uno dei sommi ingegni promotori della cosa.
Personalmente non mi sento offesa come credente: mi sento offesa come essere pensante. Ma pensano davvero che uno non ci arrivi, a capire che è una grossa faccenda di "facciamoci vedere - urliamo più forte - spariamola grossa così ci infamano e parlano di noi"?
Forse non avrei dovuto nemmeno portare la cosa come esempio: temo di star facendo il loro gioco...

Una cosa che mi urta davvero tantissimo sono i cartelloni enormi che pubblicizzano un locale con striptease e affini dalle mie parti. Sono ovunque e sono pieni di bellocce ignude e ammiccanti. Lo trovo offensivo perché io non ho voglia di vedere una belloccia ignuda appena scendo dal treno o esco dall'autostrada: perché mi obblighi a vederla? Lo trovo offensivo anche per altri motivi, tra cui uno in particolare (passerò da moralista, ma chi se ne frega): mi dispiace che i bambini vedano tali bellocce ignude e si facciano subito un'idea specifica su come funziona il mondo adulto. Insomma, magari crescendo arriveranno a pensare che, sì, il mondo è bello perché gira intorno alla fica, ma... che almeno ci arrivino da soli, e non per le pubblicità alla stazione e al casello.

Se vi capita, leggete The cabinet of Edgar Allan Poe (nella raccolta Black Venus): di Angela Carter: non sto a spiegarvi il perché di questa proposta. Mi basta dire che, secondo me, è uno dei più brillanti esempi che mi vengono in mente di arte che parla di tutto, in modo splendido.

Finirò citando un personaggio responsabile per alcune delle battute migliori della mia estate 2010: Lady Gaga, con la sua hit che parla chiaramente del Satyricon di Petronio Alejandro.
La signora si è sforzata un sacco di accompagnare la canzone con un video... di denuncia?XD Forse. Almeno, lei ci sperava. Io, al riguardo ho un solo pensiero: sai che fatica, ingoiare un rosario?XD

Oh, e per la cronaca, Petronio mi sta simpaticissimo. Che è un commento in tema, direi.

Se tutto questo vi sembra inutile e stupido... può darsi.XD

attualità, amanda palmer

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