(no subject)

Feb 09, 2014 11:20

Titolo: And I know I said it a million times
But I'll only stay with you one more night
Beta: p_will e akinera
Disclaimer: LOL NOPE
Raiting: NSFW
Pairing(s)/Personaggi: Darcy/Loki
Sommario: “Sei una creatura impudente e irrispettosa, Darcy Lewis.”
“Sai che novità.” Mormora con una risata bassa bassa, appena accennata.
Parole: 2380 (FDP)
Warnings: Idek, c'è gente che minaccia altra gente di morire? È un warning accettabile?
Note: Scritta per il prompt del p0rnfest “Gli occhi di Loki mentono, ma a lei non è mai importato molto.” e per il COW-T, dove c’era da scrivere NSFW :°D
Titolo preso a casissimo dalla modalità shuffle di spotify ma io nclpf con i titoli sensati: One More Night - Maroon 5



Darcy sa che è sbagliato, e a onor del vero ha anche provato a dirlo a qualcuno. Certo, limitarsi ad annunciare a Jane - e conseguentemente a Thor e conseguentemente a qualsiasi elemento dello S.H.I.E.L.D. disposto a starlo a sentire ogni qualvolta decide di vantare i rituali di corteggiamento midgardiano - che sta frequentando qualcuno potrebbe essere un messaggio un po’ nebuloso, ma almeno le ha detto qualcosa.
(E non è certo colpa sua se tutti pensano parli di Ian.)

Quando esce dalla doccia è seguita da un’ondata di vapore che conferisce al bagno ancora di più l’aria di un set da film horror; il vapore si condensa e si satura al punto da scendere in gocce d’acqua lungo le piastrelle verdi, lo specchio punteggiato di manate e strisce fatte nel corso di precedenti docce per riuscire comunque a vederci qualcosa e, contro la luce fredda del lampadario, il pulviscolo volteggia più appesantito del solito disegnando spirali lente e ipnotiche.
Rimane ferma sul tappetino umido a guardarsi attorno nonostante il freddo che sente ancora di più contro la pelle bagnata e ancora arrossata dall’acqua calda, un asciugamano striminzito a coprirla e uno avvolto attorno alla testa a mo’ di turbante da cui i capelli ricci sfuggono in sporadiche ciocche e le solleticano la schiena. Sente che c’è qualcosa di diverso: è come se l’aria fosse più elettrica del solito, più soffocante. E poi, nonostante lo specchio opaco non rifletta niente se non macchie di colore dai contorni indistinti, si rende conto di avere qualcuno alle spalle.

Le mani di Loki sono lunghe e fredde - cosa abbastanza ovvia, se lo si considera alla luce del suo essere un gigante di ghiaccio particolarmente mingherlino - e Darcy rabbrividisce quando sente un dito scivolarle lungo il bordo dell’asciugamano, dalla schiena al fianco e finalmente sul seno. Una volta averle girato attorno fino ad arrivarle davanti, Loki sorride e le infila l’indice e il medio nel solco dei seni, tirandola a sé di una manciata di centimetri senza ancora spogliarla - e come un banalissimo asciugamano riesca a resistere e rimanerle saldamente appuntato addosso le sembra un mistero di cui comunque non potrebbe importarle di meno.
La guarda da sotto le ciglia con un sorriso appena accennato, e l’istante successivo Darcy sente un’altra mano gelida come non mai sulla nuca, a sfiorarle la base dei capelli e il collo.
Loki accenna una risata che non arriva agli occhi e suona come un colpo di tosse, e piega la testa di lato. “Strani copricapi avete, qua a Midgard.”
Darcy ride.
Darcy ride sempre più di Loki. Ride e scuote la testa, e qualsiasi cosa abbia pensato viene scacciato con una scrollata di spalle.
(È sbagliato non è giusto non dovresti)
“Non sono io quello che è comparso in diretta mondiale con un elmo con le corna.”
Elmo che, per fortuna, per il momento sembra essere sparito. Loki le scocca un’occhiata di ammonimento e scene a baciarle - morderle - il collo, succhiando la pelle tenera e calcandole le dita su un braccio. Non c’è niente di davvero violento, eppure Darcy sente nell’aria una sorta di avvertimento. Socchiude gli occhi, rovescia la testa abbandonandone il peso contro la mano di Loki e lascia perdere qualsiasi cosa stesse pensando. Quando scende a morderle una clavicola ansima piano; quando le risale in una carezza lenta e pesante lungo il fianco inizia a sentire caldo. Loki sorride e la guida all’indietro, l’aria umida le rende più affannoso il respiro e inizia a farsi soffocante, e dovrebbero uscire e magari andare su un letto, ma di fuori c’è un corridoio, e ogni porta - perfino quella contro cui Darcy sta venendo spinta - ha su il logo di un’aquila.
(Esci fai la spia fallo catturare )
Darcy sospira a occhi chiusi e stira un sorriso pigro, e inarca impercettibilmente la schiena quando sente contro la pelle il legno reso ancora più freddo dal vapore ormai condensato. Loki sorride nel sentirla rabbrividire e continua a baciarle il collo, risalendo solo di quando in quando a morderle quelle labbra carnose all’inverosimile. L’asciugamano sulla sua testa viene sciolto dopo pochi minuti, e sente una mano che le si intrufola tra la stoffa e i capelli a stringerli a pugno per farla piegare meglio, più morbida, più esposta. Darcy non dovrebbe - se solo Ian ci avesse provato gli avrebbe piantato una ginocchiata tra le gambe - ma segue i movimenti che le vengono imposti con un gemito sottile, appena percettibile.
(Non toccarmi non spingermi non così)
Loki le infila di nuovo l’indice e il medio oltre il bordo dell’asciugamano e le scorre con lentezza le dita su e giù lungo lo sterno, facendosi spazio tra i seni costretti dalla stoffa senza mai smettere di fissarla negli occhi. Solo dopo diversi istanti, quando inizia a sentire la pelle pizzicare a causa della frizione, Loki ritrae le dita e le sfiora le labbra socchiuse, per farle capire di schiuderle. Darcy gli si spinge del tutto addosso e gli sfrega una gamba contro l’esterno della coscia in una carezza lenta e costante, e quando apre la bocca come richiesto Loki le sussurra all’orecchio “Lecca”. Darcy, di nuovo, esegue.
Ritrae la mano e inizia a baciarla subito dopo, le allaccia l’altra sotto il ginocchio e quando Darcy sente qualcosa di umido e caldo scivolarle tra le gambe per penetrarla l’istante successivo, dà in un singhiozzo acuto.
Dovrebbe darle quantomeno fastidio, ne è abbastanza sicura. E invece sente quelle dita sottili e lunghe entrarle nella carne lente e implacabili, sente Loki sorridere - quel sorriso che per pochi istanti smette di essere rabbia e odio e disprezzo per l’intero genere umano e le fa bruciare il sangue nelle vene come lava incandescente - con i denti stretti sul suo labbro inferiore e per un solo istante lo sente dilatarla da dentro, calcando forte con la mano per arrivare più in fondo e farla singhiozzare di nuovo, più a lungo. Con gli occhi socchiusi e appannati dal desiderio fissi nei suoi, Loki inizia a scoparla.
Si muove veloce dentro di lei e ringhia piano a ogni strattone che Darcy gli dà ai capelli quando, tra un affondo e l’altro, le preme col pollice contro il clitoride in un massaggio lento che non è cura e attenzione a non farle male, ma tortura e frustrazione e supplicami. Ogni qualvolta sente le nocche premerle contro la pelle, le dita del tutto dentro, Darcy avverte lo stomaco rivoltarsi in un misto di aspettativa ed eccitazione, e sente il piacere montare a ondate senza mai raggiungere il picco. Gli chiude la mano a pugno sulla stoffa della casacca e tira più forte che le riesce, e quando prova a muovere i fianchi a sua volta Loki le lascia la presa sul ginocchio e la stringe per bloccarla contro la porta.
“Ferma.” Le intima sulle labbra, e di nuovo Darcy sente l’aria vibrare di una minaccia inespressa.
…Il fatto che sia inespressa implica che non è necessario che lei colga.
Lo guarda con aria a dir poco irritata e gli dà l’ennesimo strattone ai capelli. “Se vuoi che stia ferma, muoviti tu.”
Loki esegue. Sorprendentemente. Le dà un bacio che sa di zucchero e miele e Darcy si sente presa per il culo da morire; quando però inizia a muoversi veloce come e più di prima non potrebbe importarle di meno. Le lascia il fianco e le preme con le dita sul clitoride senza fare altro, lasciando che siano le spinte che le dà con l’altra mano a tirare la pelle e stimolarla. Darcy singhiozza e rovescia la testa contro la porta ed è vicina, tanto vicina.
E poi Loki si ferma.
La guarda con aria tranquilla, in attesa che sia lei a dire qualcosa; Darcy non si disturba ad articolare una sola parola, sente la pelle pulsare e i crampi al ventre si fanno sempre più dolorosi man mano che il tempo passa e nessuno si preoccupa di fare alcunché.
Man mano che riacquista un ritmo di respirazione sensato sente qualcosa ruggirle in petto, subito seguito da qualcos’altro che le ingiunge di non farlo, no no no finirà malissi- “Sei un enorme testa di cazzo.”
Loki le stringe una mano attorno alla gola all’istante. Sgrana gli occhi e trattiene il fiato nel sentire le dita premere con delicatezza calante nella pelle, il pollice contro la giugulare e le unghie che le graffiano l’osso del collo e minacciano di spezzarlo in un istante.
…Il fatto che sia una minaccia, non lo rende un pericolo effettivo.
“Scopami come prima.” Sussurra con tono lieve mentre gli accarezza i fianchi da sopra strati e strati di stoffa.
“Sei una creatura impudente e irrispettosa.” La rimbecca Loki con un sorriso pericoloso. “Meriteresti di morire, Darcy Lewis.” Darcy lo fissa negli occhi e deglutisce rumorosamente, sente la pressione della sua mano contro la trachea e alza un po’ di più il mento, senza accennare a voler sfuggire alla sua presa. “Voi mortali siete così delicati…” prosegue mentre le scorre col naso tra i capelli umidi, sussurrandole nell’orecchio. “Potrei spezzarti l’osso del collo senza nemmeno accorgermene.” Si allontana e la guarda e si umetta le labbra con lo stesso sorriso di prima. “Vorrei farlo.”
Darcy continua a fissarlo senza accennare ad abbassare lo sguardo, e dopo qualche istante di silenzio gli mette una mano sull’inguine e stringe forte la sua erezione in una maniera che per chiunque altro sarebbe dolorosa, ma che fa emettere a Loki un gemito basso e roco.
Rimane ferma contro la porta e gli risale l’interno coscia con una gamba nuda in una carezza lenta, e una volta a contatto spinge piano verso l’alto. “Fallo dopo.” Gli sussurra.
Loki le si avventa addosso.
La schiaccia contro la porta con il suo peso, i vestiti che - è il caso di dirlo - magicamente vengono sbottonati e fatti scivolare via, la mano che le teneva attorno alla gola le scivola lungo il petto in una carezza lenta e pesante che fa finalmente saltare l’asciugamano e la lascia nuda. La guarda per un istante senza dirle nulla, e prende a massaggiarle il seno subito dopo, graffiando delicatamente ogni qualvolta un sospiro più profondo degli altri la spinge a premergli contro le dita. Le morde il collo e le labbra ormai congestionate da tutti i baci e le cinge i fianchi con un braccio, e la solleva come se non pesasse nulla. Si allontana di pochi centimetri dalla porta salvo appoggiarvisi contro con maggiore forza, una volta assicurate le gambe di Darcy attorno ai fianchi.
Darcy sorride e si umetta le labbra senza una parola, e Loki la penetra in una spinta veloce e urgente.
Non c’è mai gentilezza, nei suoi movimenti. C’è la fame che traspare da ogni morso che le dà al collo e alle spalle, c’è il desiderio ogni volta che le spinge dentro e la tira a sé calcandole le dita nei fianchi e ogni tanto, quando Darcy si tende e singhiozza e il mondo smette di esistere e diventa tutto una serie infinita di così e sì, c’è una scintilla che gli fa brillare gli occhi verdi. Gli nasconde la fronte nell’incavo del collo e rilassa la presa sulla sua schiena, smette di affondargli le unghie nella carne e lo sente spingere veloce, l’eco sorda dell’orgasmo che la fa ancora respirare a fatica nonostante si stia sforzando il più possibile di ritrovare la propria calma.
Loki tiene gli occhi chiusi stretti e le labbra sono ridotte a una linea sottile da quanto si sta trattenendo - dal fare cosa, poi, non è ben chiaro -, l’aria che esce in ansiti brevi e frequenti a ogni spinta e che alla fine, solo alla fine, diventa un ringhio tanto basso che Darcy si trova senza nemmeno accorgersene a sporgersi e avvicinare l’orecchio alla sua bocca per fugare ogni dubbio e capire se lo ha sentito davvero o lo ha solo immaginato.

Quando lascia la presa sui suoi fianchi e la lascia libera di scendere, Darcy per un istante teme di cadere: la posizione era disgraziatissima, e ha le gambe anchilosate, e. Beh, a essere del tutto sinceri, non si sente stabile sulle proprie gambe e basta.
L’istante successivo teme di poter essere rimasta incinta.
“Non ti ho resa gravida, mortale.” Le notifica Loki con il solito sorriso che non minaccia di riuscire a superare nemmeno la barriera degli zigomi, figuriamoci arrivare agli occhi.
Darcy decide di sorvolare sull’evidente violazione della segretezza della propria scatola cranica, e nel dubbio inizia a pensare forte forte a Selvig nudo che saltella lieto e beato per Stonhenge. La smorfietta arcigna che ne consegue la ripaga dell’irritazione di prima. “Oh, fico. Superpoteri asgardiani? O è che voialtri psicopatici nascete sterili per impedire che il seme della vostra follia si propaghi?”
Loki inarca un sopracciglio e, con lo schiocco tipico di un elastico che viene fatto scattare, getta via un normalissimo - e banalotto, a ben vedere - preservativo. Darcy sente gran parte della magia legata al farsi una divinità asgardiana sparire nel cestino assieme al profilattico.
Dopo qualche istante di lutto e scoramento si stringe nelle spalle, si riavvolge nell’asciugamano ormai gelido, rabbrividisce appena e se ne va senza una parola.
È solo dopo, quando nella sua stanza regna il buio e il silenzio più assoluto, che una scintilla la fa riscuotere dal torpore in cui tre strati di coperte e un indefinito numero di cuscini l’avevano precipitata; l’istante successivo, Loki la sta guardano dall’alto in basso con le dita intrecciate in grembo mentre le incombe sul letto. Darcy sbadiglia e rotola a pancia in su, in attesa.
“Sei una creatura impudente e irrispettosa, Darcy Lewis.”
“Sai che novità.” Mormora con una risata bassa bassa, appena accennata.
Loki si china su di lei e di nuovo, le stringe la mano attorno alla gola. La vede sgranare gli occhi azzurri e continuare a fissarlo in silenzio, il respiro più breve e superficiale di prima. Sente le dita premerle contro la trachea, non tanto da farle mancare il respiro ma a sufficienza da farle capire che sarebbe la posizione perfetta per soffocarla. Il sorriso che le rivolge mentre si china fino a baciarle le labbra appena socchiuse è quanto di più compiaciuto Darcy abbia mai visto.
“Dormi bene, Darcy Lewis. Forse ti ucciderò domani.”
Quando scompare Darcy rotea gli occhi e si rigira un po’ nel letto alla ricerca di una posizione confortevole per dormire, tutt’altro che impressionata. Sono tre mesi che promette di ammazzarla l’indomani; son cose a cui dopo un po’ si fa il callo.

Fin

Note finali: Kudos a chiunque abbia riconosciuto la citazione! In caso contrario, la minaccia della buonanotte di Loki è presa dalla ‘Storia Fantastica’, quando Westley racconta la storia del sanguinoso pirata Roberts :D
“Good night, Westley. Good work. Sleep well. I'll most likely kill you in the morning.” ♥

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