Titolo: I ship it (who doesn't?)
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Castiel, Balthazar + mention of Charlie
Words: 527
Genere: Generale, slice of life.
Rating: PG-13/SAFE
Warnings: AU - High School
Prompt: Teen!Destiel Au, Dean scopre che qualcuno - non sa chi - è andato nei bagni a scrivere cose stupide su lui e il suo migliore amico, Cas. Per puro caso scopre anche che hanno un fan club e che la gente si scambia messaggi sul muro su loro due e su chi farà la prima mossa. Dean scommette che dietro tutto quello c'è Charlie. (
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Note: Scritto per il drabble week organizzato dal gruppo facebook we are out for prompt con il prompt di Glass heart e crosspromptato con il mio numero 84 "High School AU" della maritombola @
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Castiel inclina la testa, un gesto fastidiosamente abituale, e la verità è che non gliene frega niente. Dean strofina i polpastrelli, la mano lasciata cadere su un fianco. “Cosa significa?”
Appunto. Se lo aspettava. Di tutte le cose che Cas poteva faticare a capire - e sono poche, Cas è uno che osserva, è uno che registra e riutilizza - l'orgoglio di Dean doveva essere una di queste. Sono amici. Dovrà pur valere qualcosa, il guardarsi le spalle a vicenda o cazzate simili.
“Che la gente parla.”
Nel caso ci fosse anche solo una singola, misera briciola di coscienza da parte di Cas, quello sarebbe il momento per mostrarla. Aspetta finché non succede, ed ha anche senso. Dean muove un passo verso la porta del cesso, chiunque abbia scritto l'ha fatto all'esterno, che fosse in bella mostra. E nel bagno dei ragazzi.
Ti aspetti peni, nel bagno dei ragazzi. Parolacce. Qualcosa di adolescente e maschile. Dean non ci ha mai veramente fatto caso finché non ci ha visto il suo nome sopra. Con un cuore intorno.
I commenti sotto, poi, sono clamorosamente osceni. Ha dovuto scriverci una minaccia di morte perché smettessero di accumularsi come note su un post di tumblr.
(Questa è l'influenza di Charlie.)
“Lo so.” è il soffio che riceve in risposta “Nel caso non l'avessi notato, è facile trovare il tuo nome sulla bocca delle persone.”
Dean lo fissa. Si chiede per un attimo se sia serio, poi smette di chiederselo perché andiamo, lo conosce oppure no? Assottiglia gli occhi, e giura che Castiel è terrificante. Dean potrà scribacchiare minacce con un pennarello indelebile e fare la voce grossa di fronte agli insulti, ma Castiel? A lui basterà guardarti per mandarti a fare in culo con cortesia.
“Non che il tuo sia più raro.” ribatte Dean, umettandosi il labbro inferiore. Tutto quello che può dire, è che qualcuno scommette su di lui. A priori, non gli piace. Nessuno può permettersi di avere quella libertà sulla sua vita. Sulle sue scelte.
Infine, Castiel lascia andare un profondo respiro, come se fino a quel momento non avesse avuto bisogno di immettere aria nei polmoni, e si muove per farsi più vicino, per raschiare le dita sul legno della porta. Dean inspira sui suoi capelli, a disagio.
“Cas.”
Lo sciacquone del cesso a fianco viene tirato e - oh porca merda, no - Balthazar ne esce fuori fischiettando, aprendo il rubinetto per lavarsi le mani.
Forse non gli ha visti.
(Forse gli angeli canteranno il suo nome, come no.)
“Sapete.” Balthazar si strofina le mani sotto l'acqua. Castiel si china appena sulla porta, Dean è combattuto se dare attenzione al figlio di puttana o se pensare a Cas che decifra grafie di chi ha bisogno di tornare al corso di inglese del terzo grado. “È per questo, che ci sono scritte su di voi.”
Meglio Cas. “Fottimi, Balthazar”
“Oh, mi stai forse confondendo con quell'altro lì?” Balthazar fa un sogghigno da orecchio a orecchio, Dean ha l'irrefrenabile bisogno di spaccargli il naso e fargli ingoiare il suo stupidissimo accento europeo “Sai, quello che veste un trench coat ed è innamorato di te?”
(“Tecnicamente è un overcoat”)