[Harry Potter] And nothing but you remains the same

Nov 29, 2010 21:21

Beta: cialy_girl ed eowie, ♥
Titolo: And nothing but you remains the same
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Fred Weasley/George Weasley
Rating: PG-13
Avviso: Incest non grafico (riferimenti)
Conteggio parole: 1209 (W)
Riassunto: Fred e George non sono più identici. Devono tutti imparare a farci i conti, ma soprattutto loro stessi.
Disclaimer: Personaggi presi in prestito senza consenso ma molto consapevolmente del fatto che questo scritto non ha nessuna pretesa economica.
Dedicata alla: meravigliosa socia vedova_nera per il suo compleanno. Mia amata, tantissimi auguri! Ti voglio un sacco di bene ♥ ♥ ♥


«Non so,» ripeté Fred, tra sé e sé. «Tieni, bevi. Non ha un buon sapore.»
«Come se fosse mai stato un problema,» ghignò George, stappando la fialetta; la bevve in un sorso e non chiese spiegazioni sulla prima affermazione di suo fratello.
Fred gliela tolse di mano pochi secondi dopo e la gettò confusamente nel cestino accanto al letto, mentre si allontanava verso la finestra e scrutava l'orizzonte.
«Dannato Snape,» sentì il gemello brontolare sottovoce. George gli dava le spalle; era sdraiato su un fianco, dato che non riusciva ancora ad appoggiare il lato sinistro del capo sul cuscino, non prima che la pozione antidolorifica facesse effetto.
«La pagherà,» gli promise, guardando il profilo della collina che si stagliava, frusciante, contro un cielo grigiastro ma ancora luminoso dopo che il sole era tramontato.
«Immagino di sì,» rispose George. «Mamma ora non avrà nessun problema a distinguerci, sarà decisamente più difficile passarla liscia. Dimmi tu se questo non è un crimine da Bacio dei Dissennatori.»
«Il Bacio sarebbe troppo misericordioso,» rincarò la dose Fred, rabbuiandosi. Pochi centimetri più a destra e... «Dovremmo inventare un'esecuzione ancora peggiore.»
«E aprire nel negozio un'ala specializzata in torture e vendette. Tuttavia temo non sfonderemmo mai sul mercato, limitando la clientela ai non-Mangiamorte,» sospirò George, puntellandosi sul gomito e voltandosi leggermente verso di lui, ma rinunciando con un gemito di dolore. «Ehi, vieni qui.»
Fred era già al suo fianco, una mano tesa, esitante, verso il viso del gemello.
«Georgie, fa male?» mormorò. Non era giusto che non potessero dividersi il dolore, avevano sempre diviso tutto.
«No, è che devo controllare una cosa. Dobbiamo rifarci crescere i capelli, Ginny rabbrividisce ogni volta che mi guarda.»
«È solo rabbia,» lo informò Fred. «È -»
«Lo so,» lo interruppe George. «Non mi piace lo stesso. Anzi, sai cosa? Dobbiamo cominciare a lavorare sulla Polisucco.»
«La Polisucco?»
«Beh, sì. Ne dovremo tenere una buona riserva disponibile, in modo da trasformarci l'uno nell'altro in caso di necessità. E dal momento che io sono diventato molto più bello, ora...»
«Sarò io a trasformarmi in te, ok,» disse in fretta Fred. George sembrò, per un attimo, perplesso.
«Oppure, mio caro fratello, potremmo trasformarci in Harry. Mamma non lo sgrida mai, Harry. Credo sia nei vantaggi dell'essere un figlio acquisito. O dici che mamma segretamente ha un debole per i mori?»
«Spero proprio di no!» s'indignò, lasciando scorrere velocemente una mano nei capelli fini di George, attento a non avvicinarsi troppo alla ferita. «In ogni caso io propendo per i rossi. Preferibilmente forati.»
«Ci mancherebbe altro.»
Se non poteva prendersi il dolore di suo fratello, avrebbe fatto in modo che questo dolore smettesse di esistere il più velocemente possibile.

***

«Non so,» mormorò Fred, osservando pensierosamente il cielo limpido sopra alla Tana. «Ciao, mamma. George vorrebbe tanto i pancakes, stamattina.»
«Va bene, Fred,» acconsentì Molly. Fred ne era consapevole, che anche a lei si stringeva il cuore ogni volta in cui si indirizzava a loro sapendo esattamente a quale figlio stesse parlando.
«Con extra-sciroppo!» aggiunse George, facendo la sua entrata e sedendosi accanto al gemello, tanto vicino che le loro braccia si sfioravano. Il sole brillò sui suoi capelli rossi e rese ancora più scuro il buco che aveva sul lato sinistro della testa. Non era giusto che non potessero più dividere lo stesso aspetto, avevano sempre diviso tutto. «E succo di zucca, quella pozione diventa più disgustosa ogni giorno che passa.»
«Immagina che sia burrobirra, caro, e andrà giù come burrobirra!» canticchiò Fred. «Ehi mamma, stavamo pensando -»
«- papà ce l'ha, una vecchia radio -»
«- che potremmo prendere in prestito?»
«Cosa avete in mente, voi due?» li interrogò la madre, nascondendo dietro ad un piatto colmo di pancakes profumati un sorriso stanco di sollievo. Chiudendo gli occhi, poteva quasi immaginare che tutto fosse come prima. Chiudendo gli occhi, solo Fred e George sapevano che c'era qualcosa di diverso, ed erano attenti a non mostrarlo né a Molly né a nessun altro.
«Nulla,» risposero in sincrono, mostrando il loro miglior profilo innocente mentre attaccavano la colazione. Fred fece in modo di perdere la solita lotta per l'ultimo pancake e sorrise in segno di scusa a George quando questi lo guardò con una smorfia in cui si mischiavano blando rimprovero e affetto infinito.
«State attenti,» li pregò la madre, distraendoli dalla loro muta conversazione.
«Sì, mamma.»
George non ci sentiva più, dall'orecchio sinistro, per cui aveva cura di posizionarsi sempre in modo da non farlo notare agli altri. Fred stava alla sua sinistra, perché tanto la loro connessione superava l'udito, e col gemello stava lavorando a qualche congegno che sopperisse all'handicap causato dalla maledizione. Hermione, prima di partire, aveva parlato di marchingegni babbani chiamati apparecchi acustici.
Si erano informati e avevano iniziato a sperimentare in modo da ridurne il volume ed aumentarne la potenza: c'erano ben poche cose che Fred e George non potessero fare, quando ci si mettevano d'impegno. Fred avrebbe tanto voluto tornare al tempo in cui credevano che non ci fosse nulla fuori dalla loro portata.

***

«Non so,» disse George, togliendo le parole di bocca al gemello. «Non so cosa non sai, e questo mi irrita terribilmente.»
«Non lo so, come posso dirtelo?» si scusò Fred, sedendosi sul letto accanto al fratello e tirandoselo più vicino con un braccio.
«In effetti. Dunque, eccoci qua: la pozione Polisucco è pronta.»
«Sì.» In un mese, ci aveva riflettuto spesso. «Senti-»
«- trasformiamoci in Harry.»
«Sì,» ripeté, rasserenato. Non era giusto costringere George a vedersi uguale a prima per un'ora; non era giusto che vedesse cambiare Fred. Non sarebbe stato giusto in nessun modo, ma con una terza persona, Harry, sembrava un po' meno sbagliato.
Fred porse a George la fiaschetta e il gemello sbriciolò con cura un capello di Harry Potter nella pozione.
«Siamo proprio previdenti,» si lodò George.
«Siamo geniali,» confermò Fred.
«Alla salute, fratello!»
Bevvero. Un minuto dopo due Harry Potter indistinguibili si fronteggiarono nella stanza silenziosa.
«Se mamma ci scoprisse.»
«Se Ginny ci scoprisse.»
«Se Ron ci scoprisse!» ghignarono contemporaneamente.
«Secondo me Harry la prenderebbe con filosofia.» George allungò una mano ad accarezzare la guancia di Fred mentre strizzava, vanamente, gli occhi. Sussurrò: «Se solo Harry non fosse così miope.»
«Mh,» disse Fred, a metà tra un asserto e un lamento. Non era giusto, non era giusto, non era giusto per nulla. «Non è stata una buona idea, vero?»
«No, siamo decisamente più belli di Harry. D'altra parte, dato che ci siamo,» rise Fred. «Dimmi, cosa non farebbe mai Harry?»
«Sexy-Harry!» esclamarono in coro, e si fecero smorfie e solletico e risero fino a che l'effetto della pozione svanì e riacquistarono, con la vista, il loro nuovo aspetto asimmetrico.
Senza fiato, George si sdraiò sul letto, appoggiando la testa sulle gambe di Fred, e lo guardò dal basso, senza dire nulla.
Non so se potrò mai perdonarmi quel che ti è successo, capì improvvisamente Fred, non ero lì a proteggerti.
«Non essere stupido,» protestò George, alzando un braccio a dargli la pallida imitazione di un pugno sulla spalla. «Per un buchetto al posto dell'orecchio.»
«Ti voglio bene,» offrì Fred placidamente, perché non poteva scusarsi e non poteva non pensarlo.
«Lo so,» sorrise il gemello, chiudendo lentamente gli occhi. «Quello rimane sempre identico, no?»

[harry potter] fred weasley, § happy birthday!, [harry potter] george weasley, * harry potter

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