Commenta questo post e ti assegnerò cinque argomenti che associo a te. Poi pubblica sul tuo LJ un post in cui parli degli argomenti in questione.
Ora, ma potevo mai resistere???
Paperette: d’accordo, eccomi: io *adoro* Geppi Cucciari. La adoro, punto. E tempo fa ha fatto un pezzo meraviglioso sui danni che noi donne possiamo fare ai maschi nel nostro ruolo di madri. Perché li abituiamo fin da piccoli a fare il bagnetto, schizzando acqua dappertutto, fiere del nostro pargolo che gioca con le paperette di gomma nella vasca da bagno. Poi il pupo cresce, si fidanza, va a convivere o, peggio, si sposa, e la sua legittima comincia una guerra senza quartiere per insegnargli che il bagno NON è un campo di battaglia dove vince chi lo allaga di più. E lui, sentenziava Geppi indiavolata, lui ti guarda con la faccetta da agnellino al macello e con un’espressione che sembra dire… “E le paperette?!”
Ecco, ora immaginatevi un’intera estate a commentare “E le paperette?” per qualsiasi imbecillità mi venisse in mente. Era ovvio che la natura mi si rivoltasse contro, no? E infatti una mattina io e
eloriee arriviamo pacifiche in una delle spiagge più belle dell’universo creato e cosa diavolo c’era in ammollo, beatamente a pochi metri da riva? UN INTERO STORMO DI PAPERE CONFUSE, che aveva preso la spiaggia di Vignola per un canneto perfetto.
Solo tre parole, e non sono “sole, cuore, amore”. E LE PAPERETTE???
Buon ultimo, la regale paperetta di Artù, l’esistenza della quale
nykyo ha doverosamente portato alla luce. Quando si dice amore per la scienza, eh… ;-)
Kink: (mi piaceva molto la prima versione del messaggio, con “Kink+”. Molto in tono…) se dopo aver elaborato questo argomento verrò molestata via internet da perfetti sconosciuti, sappiate che vi riterrò personalmente responsabili. Lo stesso vale se invece riceverò mail disgustate o la visita degli omini bianchi del 118… ;-)
Kink. Ne ho di tutti i tipi, e nient’affatto limitati al mondo delle fanfiction slash. Il più celebre, quello di cui forse sono a conoscenza quasi tutte le persone che mi conoscono, è il rimming. C’è qualcosa di così fondamentalmente sbagliato e allo stesso tempo disperatamente erotico in un atto del genere, che la mia psiche malata non poteva non restarne affascinata. Perché lo so, *lo so* di avere una psiche incontrovertibilmente malata. Una persona che conosco, tempo fa, ha dato questa definizione meravigliosa, nella quale mi riconosco parecchio. “Una persona perversa è una persona che ha una vita sessuale irrisolta”. Ci sto, sono io. Sia per il perversa, sia per la vita sessuale irrisolta… ;-)
Sempre a proposito di kink discutibili, il fisting. Da leggere, da vedere, da subire. E qui entra in gioco il discorso sul mio indubitabile streak passivo. Non è esattamente un giochino mentale D/s, eppure c’è in ballo un fattore-fiducia così tremendo che la sola idea mi fa andare in corto.
La doppia penetrazione, perché a) sono femmina, e quel che la natura mette a disposizione, perché non sfruttarlo? E b) perché mi eccita qualsiasi tipo di esperienza multisensoriale in cui il sovraccarico di percezioni annulla qualsiasi inibizione. E no, non intendo giochetti di simil-tortura o incontri distorti da sostanze pesanti. Intendo il caro buon vecchio effetto esplosivo delle endorfine impazzite.
Qualsiasi versione “light” del bondage. Ho uno streak passivo, mi pare di averlo detto, no? ;-)
Buon ultimo, i giocattoli. L’idea di una persona che mi osserva mentre “gioca” con me (e quindi mentre si trova in una posizione privilegiata di spettatore quasi esterno) mi fa alzare la pressione di colpo. Streak passivo, does that ring any bell? ;-)
Jack Daniels: ah… in assoluto il mio veleno preferito. Sono stata capace di ammazzarmici perfino in Scozia, notoriamente patria del whisky senza ‘e’, e dove il bourbon non è che lo vedano proprio di buon occhio, ma comunque…
Lo adoro, non c’è verso. On the rocks, per cortesia. Lo bevo in qualsiasi condizione fisica, mentale, climatica. Come a dire: me ne fotto se ci sono 40 gradi. Lo adoro particolarmente quando il raggiungimento dell’ubriachezza molesta è una scelta consapevole e determinata. Abbiamo un rapporto privilegiato, io e il vecchio Jack, Ci conosciamo bene e siamo molto rispettosi l’uno dell’altro. Io non passo mai il limite e lui non mi tradisce. Io non lo mischio impunemente con altra robaccia e lui se ne sta buono buono nel mio stomaco fino a fine-lavori.
Il tête-à-tête più leggendario ? Io, lui e il mio migliore amico. Abbiamo aperto una bottiglia a inizio serata e alla fine ne sono rimaste solo un paio di dita. Spartito fraternamente, come l’etichetta prevede.
Sbronza da fare schifo, ovvio. L’unica occasione della mia onorata carriera di alcolizzata in cui mi manca qualche parte dei ricordi della serata.
Ma proprio perché siamo vecchi amici che si conoscono bene, non abbiamo bisogno di frequentarci troppo spesso. Come a dire: non fate quella faccia, che non sono mica alcolizzata *per davvero*!
Musica: ehm… dove sono I 24 volumi della Treccani che mi servono per affrontare questo argomento? Ah, devo essere sintetica, dite? Uff…
Musica. La prima cosa che mi viene in mente è che sono spaventosamente onnivora. Sono capace di passare da cosette da cazzeggio ottime per fare le pulizie o accompagnarmi in qualche viaggio in macchina a roba da esplosione spontanea delle vene. Il mio nick, tanto per cominciare, è in onore di una delle canzoni più belle mai scritte nella storia della musica mondiale. Opinione mia, ovvio. “Grace”, di Jeff Buckley. Una bastonata nello stomaco cantata da una delle voci più sexy ed avvolgenti che mi vengono in mente. Se considerate che l’idiota è riuscito ad ammazzarsi prima ancora di aver dato in pasto al mondo i 700/800 album che mi aspettavo da lui… praticamente una death!fic a tradimento, che ti sorprende quando ormai sei convinta che i protagonisti l’abbiano scampata e vivranno per sempre felici e contenti.
Questo per il lato-ascolto. Perché poi c’è quello più privato e delicato, il lato-esecuzione. Adoro cantare. È uno dei miei piaceri proibiti, anche se allo stesso tempo è un’attività contraddittoria, capace di mangiarmi anche l’anima. La cosa buffa è che quando canto a scuola con i bambini, che pure sono giudici impietosi, non esiste alcun fattore di tensione. Che invece lievita e si espande ogni singola volta che c’è qualcun altro ad ascoltarmi.
Da buona monomaniaca, i CD restano incollati all’autoradio (la macchina è il mio luogo di ascolto d’elezione) per mesi. E non dico così, tanto per dire.
Se proprio devo fare qualche nome… qualsiasi cosa dei REM, Tori Amos, Ani Di Franco, i Cure, Joan Osborne, Jeff Buckley, i La Crus (Mio. Dio. La voce di Joe…), gli Scisma, che Benvegnù ha una voce da infarto, ma senza Sara Mazo a fargli da contraltare… e poi i De Sfroos (sono lombarda, non fate quella faccia, non è mica colpa mia: sono praticamente un passaggio obbligato!), gli Eels, PJ Harvey, Vinicio Capossela, i Pink Floyd… fermatemi, potrei andare avanti per ore.
Colin Morgan: fermo restando che quel bastardo di Bradley James dovrebbe andare in giro con il porto d’armi, perché è di una bellezza assolutamente ingiustificata, Colin… eh, Colin è, per una sensazione del tutto istintiva e non supportata da un bell’accidenti di niente, il genere d’uomo che potrebbe farmi tanto, tanto male. Il genere con un fascino un po’ contraddittorio, non universalmente riconosciuto e riconoscibile. Il genere con un carattere bastardo e difficile da approcciare, e con un miliardo di conflitti irrisolti. Il genere d’uomo capace di creare un’intimità quasi inappropriata con quattro parole, e allo stesso tempo capace di isolarti senza nemmeno rendersene conto.
La verità è che se Bradley è il classico pezzo di figo caciarone e cazzaro, Colin ne è in qualche modo il lato oscuro. Che è il motivo per cui, ne sono certa, al momento mi sono appassionata al lato-RPS del fandom di Merlin molto di più di quanto abbia fatto con il lato-fanfiction vero e proprio. Per non parlare del fatto che si chiama Morgan di cognome. Ora, ma potevano mai scegliere un personaggio più adatto da affiancare ad Artù, visto che Morgan è il nome originale di Morgana? Mi pare ovvio come andrà a finire…
Quanto al fatto che ho sviluppato un’ossessione del tutto malsana per la storie in cui Colin è il lato attivo della coppia, punto primo, nego qualsiasi cosa, anche l’evidenza. Punto secondo, non è tanto Colin attivo che mi affascina, quando Bradley passivo. È come se ci fosse una strana specie di scarto emotivo, che non so spiegare dignitosamente a parole (e pazienza se sono laureata in lettere, eh…). E poco importa se l’immagine che ne offrono le autrici di RPF spazia dal Colin super esperto e un po’ puttana, rotto (aehm…) ad ogni esperienza, o un fiorellino tenero ed innocente che, in qualche modo, è comunque quello dei due che regge le sorti del gioco. Non c’è niente da fare, quando leggo storie di quel tipo, non posso fare a meno di pensare a “
Disintegrate”, una splendida fanfiction di Rurounihime in cui, a dispetto del fatto che Draco ha sempre e solo relazioni occasionali in cui è il solo padrone del gioco, quando si confronta con Harry la sua facciata si sbriciola di fronte a quell’Harry *lì*, che non fa altro che amarlo con una trasparenza e una schiettezza che fanno davvero paura. Ecco, quando trovo storie con Bradley passivo, la sensazione che percepisco è la stessa. Ed è meravigliosa.
E poi Colin ha le orecchie a sventola. Come potrei non amarlo? ;-)