(Maestro Giacinto Lavitrano Forio 1875- Bona 1937)
Era il 20 gennaio 1998, quando un plico di color arancione arrivava alla mia vecchia abitazione di Via Casa di Maio 52. "By air mail from Japan": era il Conservatorio Musicale di Osaka - Yasuhiko Nakamura 23-10 Yatayama-chou Yamato-Koriyama-shi Nara-ken F639-11 Japan.
Finalmente avevo nelle mie mani le tanto attese composizioni di Giacinto Lavitrano o come era poi stato chiamato in seguito alla
naturalizzazione francese, Hyacinthe Lavitrano.
Secondo figlio di un orefice foriano, gli altri saranno Giuseppe e Loreto, cugino del futuro Cardinale Luigi, nasce nel 1865 in una Forio che non ha ancora scoperto il turismo, ma che è, come da antica tradizione, piena di uomini che si distinguono nel campo civile, nelle arti, nel mondo ecclesiastico. Poche sono le notizie scritte reperite, molte quelle orali che ho potuto ascoltare da vecchi del paese che lo hanno conosciuto (sono in attesa di un plico contenente varie corrispondenze che ha tenuto con amici lasciati a Forio).
Iniziato alla musica da un maestro francese, studia poi in Napoli armonia e composizione con il maestro Paoletti e frequenta la classe del Fortucci nel Conservatorio Musicale S. Pietro a Majella.
Dopo il diploma si specializza in mandolino ed altri strumenti a plettro. Dirige molte bande ed orchestre e, dalla testimonianza orale che ho raccolto, è proprio a causa di divergenze con un altro direttore di banda foriano, tale Il Forte, che decide di lasciare definitivamente il suo paese (la storia raccontata dice che un giorno, sul piazzale Soccorso, abbia preso la decisione gettando una grossa pietra a mare e giurando di non tornare più).
Si trasferisce inizialmente nella ridente città di Bona (Algeria), prendendo la cittadinanza francese, essendo l'Algeria allora colonia dei nostri fratelli d'oltralpe, subito è notato per la sua genialità musicale.
Così viene presentato sul Periodico Musicale "Il Plettro" il 15 gennaio 1910 (rivista milanese alla quale lui inviava le sue composizioni):
"Nelle sue composizioni vi è quel soffio esotico del caldo e luminoso paese in cui vive. Al concorso dell Institut de l'Acadèmie Populaire di Francia, ottenne un 1° premio con un pezzo religioso 'Charitè', e con una sinfonia '
Renata' vinse a Torino anche un 2° premio.
L'anno scorso a Parigi (concorso dell'Estudiantina) ebbe pure un 2° premio per una 'Petite Ouverture'. Ed è al nostro 2° concorso internazionale, col suo manoscritto '
Nièves (Romanza e Bolero per quartetto) - che pubblichiamo in parte in questo numero - la Giuria gli attribuì un diploma d'onore di 1° grado e fu sopra i 10 concorrenti della categoria B nominato terzo fra i sette premiati.
Al geniale musicista e distinto poliglotta (parla il francese, l'italiano, lo spagnolo, l'arabo) inviamo i nostri rallegramenti ed il nostro cordiale saluto.
E qui devo inserire una mia testimonianza personale. Sin da piccolo sentivo parlare in famiglia della "Desolata" di Lavitrano e puntualmente, il venerdì prima della Domenica delle Palme, nella Parrocchia di San Sebastiano in Forio, dove si venera una splendida effige dell'Addolorata, ascoltavo questa composizione, fino a quando, col passare degli anni, sono stato io stesso ad eseguire con la Schola Cantorum Lauretana, la splendida musica del Lavitrano. Dopo aver avuto nelle mie mani tante altre sue opere posso affermare che nessuna è pari a questa. Alla "Desolata" è legata la storia della sua composizione, avvenuta nel corso di 7 anni, un anno per ogni brano, inviato dall'estero al suo amico e organista Raffaele Capuano, col rammarico di non poter più venerare l'Addolorata che lui tanto amava. Ed ogni anno il Capuano incaricava mio nonno, Maestro Giuseppe Colella, dell'esecuzione di questa opera ed il mio avo, con certosina pazienza, ricopiava i brani ricevuti, cosicchè oggi io sono il depositario di questa meravigliosa composizione. L'anno scorso, per pura coincidenza, il mio collega Maestro Gaetano Maschio, baritono, ha avuto tra le mani un plico contenente vari fogli musicali dell'organista Capuano e, sorpresa, tra loro gli originali della "Desolata" del Lavitrano.
Di questo fiore del giardino foriano purtroppo non se ne può sentire il profumo se non in rare occasioni. Sono stato all'estero per concerti ed ho fatto conoscere le sue composizioni, ho pregato autorità e ricercatori dell'Isola d'Ischia affinchè si potesse procedere ad una riscoperta della sua figura, ma ogni richiesta è caduta nel dimenticatoio. Sto procedendo, da lungo tempo e con molta fatica nella ricerca di notizie e quelle che ho messo qui sono le uniche per adesso che ho trovato. Ma porgo all'attenzione del lettore questa riflessione: può un compositore tanto apprezzato nei conservatori del mondo, le cui opere vengono incise da orchestre insieme a brani di Mozart, Saint-Saens, Mascagni, Verdi..., studiato e considerato espressione della scuola musicale italiana persino in Giappone, dove è di norma menzionato, osannato dalle maggiori riviste musicali del tempo, essere dimenticato?
Allora lasciatemelo dire: FROM JAPAN WITH LOVE... TO FORIO WITHOUT LOVE!
EDIT 26.02.2006: NOTIZIA IMPORTANTE DA AGGIUNGERE A QUELLE SOPRA. Ho ritrovato un pronipote di Giacinto Lavitrano, cercherò di contattarlo quanto prima. Intanto vi posto i dati ritrovati.
Daniel Matrone
Daniel Matrone è nato ad Annaba (Bône) in Algeria. Pronipote del compositore Giacinto Lavitrano (Ischia 1875 - Bone 1937), mostra una precoce attitudine a proseguire la tradizione familiare, entrando in contatto con il mondo della musica e dell’arte. Dopo gli studi al Conservatorio di Toulouse, si perfeziona a Parigi con Marie-Claire Alain, in organo, e con Yvonne Lefébure, in pianoforte. Studia anche la composizione e l’improvvisazione sotto la guida di importanti maestri tra i quali Maurice Duruflé. Nel 1986, a Bordeaux, partecipa alla creazione della galleria d’arte moderna Ekymose dove presenta in concerto molti suoi lavori pianistici. In questa interazione con il mondo dell’arte si inscrivono le sue collaborazioni con musicisti quali Meredit Monk e Roberto Benzi. Numerose sue incisioni hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi (Choc du Monde de la Musique, Diapason d’or). organista titolare di San Luigi a Roma dal settembre 1999, Daniel Matrone è inoltre Chevalier des Arts et des Lettres.