(no subject)

Aug 09, 2008 01:52

è stato faticoso e in qualche istante snervante, ma è stato bello.
berlino e quattro adolescenti in dieci giorni è qualcosa che non si dimentica. era la mia terza volta, la prima estiva, a berlino. le altre due erano state tra dicembre e gennaio di non so più quanti anni fa. semplici toccate e fuga, per impegno più che per turismo. ma mi aveva affascinato la sua atmosfera, il calore dei suoi abitanti dietro una superficiale patina di diffidenza e distanza. avevo deciso di tornarci. ma ho trovato un'altra città. rinnovata, ricostruita, nuova, caldissima ma sempre affascinante, vitale, giovane, accogliente, disponibile e caldissima. berlino è stato l'unico luogo in cui ho mai indossato collant di lana. non potevo davvero immaginare che d'estate fosse così calda. berlino è la città dove vivrei volentieri se dovessi vivere in una città. perchè non ti da mai l'idea di essere affollata, caotica o stressata. perchè è spaziosa anche nei luoghi più angusti, perchè ti orienti in pochi istanti nonostante le strade abbiano nomi impronunciabili, perchè quando pensi di conoscerla ti riserva qualche sorpresa, perchè è una città in cui nuovo e vecchio convivono senza fare a botte tra loro, dove puoi trovare qualsiasi cosa a poco prezzo se vuoi, dove le vecchiette, le poche che incontri, ti parlano in tedesco e ti sorridono mentre cercano di darti indicazioni, e tu che non parli tedesco nemmeno per sbaglio riesci a capirle. berlino non è la germania, berlino è berlino, come dice una cartolina che ho trovato in un atelier "berlino è una puttana di cui non puoi fare a meno di innamorarti".
convivere in mini appartamenti con quattro adolescenti mi ha fatto tornare adolescente. chilometri e chilometri macinati ogni giorno, musei, strade, piazze, monumenti, parchi e tante tante risate. sono buffi ad asservarli da vicino i ragazzi. ascoltare le loro chiacchiere, il loro stupore di fronte a tutto ciò che vedono, la loro pigrizia, la loro permalosità, le dinamiche che hanno tra loro e con me. sono buffi e meravigliosi. migliaia di foto scattate, qualche video, anche un cortometraggio sono riusciti ad inventarsi. da schiattare dal ridere. si sono commossi, si sono fatti domande, hanno cercato di capire una storia che forse studieranno. non si sono schifati di fronte a nessuna cucina, hanno provato tutto con curiosità, hanno socializzato con i vicini di casa, hanno assaggiato la libertà di andare in giro senza genitori e mi hanno coinvolto nei loro giochi serali. abbiamo parlato di ogni cosa, riso, scherzato, giocato. ieri sera all'arrivo all'aeroporto gli ho fatto promettere di filtrare i racconti per i genitori, di usare il buon senso, mi sono rimessa i miei abiti da adulta e me li sono abbracciati. non avevano nessuna voglia di tornare. e forse di questo viaggio non si dimenticheranno.
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