Title: Arcana
Rating: NC-17
Pairing: Sergio Ramos/Fernando Torres - Daniel Agger/Martin Skrtel
Warnings: alternative universe, slash
Disclaimer: This is a work of complete fiction.
Summary: Arcana. A story of love, magic, blood and tears.
Quando riapparvero nella grotta Apollo cercò subito Misa, lo vide sdraiato a terra con Kyara accanto, corse da loro e quando si inginocchiò e comprese la gravità delle condizioni di Misa, non fu in grado di dire una sola parola
“ho dovuto farlo addormentare perché soffriva troppo” Kyara scosse la testa disgustata e furiosa “sento l’oscurità di Ade dentro di lui, lo aveva già quasi ucciso prima di portarlo alla Rocca, e Kronos …”
il lamento di Apollo la interruppe, il Dio del Sole si era morso un labbro con così tanta forza, da cominciare a sanguinare, la rabbia che aveva negli occhi era spaventosa
“Apollo ….”
“devo portarlo via”
cercando di essere il più delicato possibile, fece scivolare le sue mani sotto il corpo di Misa “penserò io a te”
gli sussurrò prendendolo in braccio e alzandosi in piedi, Kyara si alzò con lui
“hai bisogno di aiuto Apollo?”
“no, tocca a me prendermi cura di lui”
“non sei obbligato a farlo solo perché è un Prescelto. Posso farlo io per te”
gli occhi di Apollo scintillarono
“lui non è un Prescelto, lui è Misa, il Mio Prescelto”
Kyara non riuscì a non sorridere a quelle parole
“il Tuo Prescelto Apollo?”
“si, il Mio Prescelto”
il fuoco negli occhi di Apollo convinse Kyara a non insistere, ma non ne aveva bisogno
“sono felice”
gli disse soltanto e Apollo si addolcì
“grazie, e grazie per quello che hai fatto per lui oggi, non so se potrò mai sdebitarmi, ma non lo dimenticherò”
l’oracolo annuì e quando Apollo svanì con Misa, lei si permise di sorridere più ampiamente
“io invece lo so che ti sdebiterai, ma non potevo certo dirti adesso che Misa ti convincerà ad adottare un esercito di bambine e che la prima la chiamerai Kyara in mio onore”
rise di gusto
“no, questo non potevo proprio dirtelo”
e continuando a ridere raggiunse gli altri.
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Fernando non fu in grado di fermare Lys quando Martin e Daniel apparvero nella grotta, appena la bambina li vide, cominciò ad agitarsi e a scalciare e quando Fernando la lasciò andare, lei corse loro incontro saltandogli in braccio.
Stretti tutti e tre insieme, lei e Daniel scoppiarono a piangere, mentre Martin tremava e ringraziava ogni cosa esistente per quel momento
“fammi vedere la faccia”
le disse Martin scostandole i capelli, lui e Daniel le ispezionarono i lividi e lei si lasciò coccolare, accarezzare, adorare, baciare
“ti sei spaventata amore? Ti ha fatto tanto male?”
le chiese Daniel e lei cominciò a tirare su con il naso, poi in un modo tutto suo, fatto di parole incomprensibili, pigolii, ringhi, guaiti, mani che si agitavano in aria, farfugliamenti vari tra i singhiozzi, raccontò quello che era accaduto con Ade.
Quando finì di parlare, Martin e Daniel, che non avevano capito una beata mazza di quello che aveva detto, la coprirono d’amore comunque, e lei si crogiolò nel loro abbraccio sospirando di sollievo.
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“Gholem …”
il grido strozzato di Haxa richiamò l’attenzione di tutti, la dea si chinò sul corpo inerme del piccolo demone che era riuscita a scorgere solo in quel momento, e si rese conto che era senza vita.
Fu uno shock, l’esistenza di Gholem per lei era scontata come l’acqua o l’aria, non poteva non esserci più. Lui era Gholem, il suo idiota, piagnucolone, puzzolente, nano Gholem: non poteva morire.
Alexis, che l’aveva raggiunta insieme a tutti gli altri, le mise una mano su una spalla
“deve aver combattuto contro Ade per difendere Misa e Lys. Il sangue che ha addosso non è il suo”
Haxa guardò il sangue e strinse i pugni per la rabbia, una lacrima le rigò il volto e Alexis rafforzò la presa sulla spalla.
Calò il silenzio, un segno di rispetto nei confronti del piccolo demone, ma ad un tratto Haxa scattò in piedi spaventando Alexis
“lo ha morso!”
gridò e tutti la guardarono come se fosse impazzita, lei continuò
“lo ha morso, quel piccolo nano puzzolente ha morso Ade”
Alexis, un po’ timoroso, fece un passo verso di lei
“mia Regina sei sconvolta, ora calmati”
lei lo incenerì con lo sguardo
“sconvolto sarai tu idiota! Gholem ha morso Ade, sai cosa vuol dire?”
Alexis, e tutti quelli presenti nella grotta, scossero la testa e Haxa sbuffò stizzita
“perché sono circondata da così tanta ignoranzaaaa????” indicò Gholem “se ha morso Ade, significa che un po’ del sangue di quel bastardo gli è entrato dentro, e se Gholem ha bevuto il sangue di Ade, non può essere morto! Un demone che beve il sangue di Ade diventa immortale!”
si sollevò un “OOOOH” di stupore, che non fece altro che irritarla ancora di più, ignorando tutti Haxa si voltò verso Gholem e chiudendo gli occhi cominciò a richiamare l’oscurità dal sottosuolo. Una lingua alla volta, l’oscurità giunse e lei la indirizzò su Gholem, il corpo del piccolo demone venne sollevato dalle spirali nere, che cominciarono ad avvolgerlo fino a quando non lo chiusero in una specie di bozzolo oscuro.
Haxa aumentò la sua concentrazione, cominciò a salmodiare parole incomprensibili, mentre il bozzolo intorno a Gholem pulsava assorbendo sempre più oscurità.
Ad un tratto Haxa spalancò gli occhi, il bozzolo esplose e un Gholem ringhiante, con gli occhi sbarrati e gli artigli sfoderati, saltò fuori e atterrò ai piedi di Haxa.
Nel silenzio più assoluto il piccolo demone si guardò intorno in cerca di Ade, per attaccarlo, per sbranarlo, la sua mente era rimasta ferma al combattimento, poi pian piano cominciò a ricordare, smise di ringhiare e capì dove si trovava e chi aveva di fronte, alzò gli occhi sulla sua Signora e gli occhi gli si riempirono di lacrime
“MIA SIGNORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”
si lanciò su di lei stringendole con forza le gambe e piangendo come una fontanaaa
“PERDONATEMIIIIIIIII!!! NON SONO RIUSCITO A SALVARE LA BAMBINA DEL VOSTRO SYNNNN! E NEMMENO IL PICCOLO PRESCELTOOOOOOOO! PERDONATEMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII”
Haxa lo prese per un braccio e lo strattonò con forza, Gholem chiuse gli occhi in attesa della meritata punizione che lei gli stava per dare, invece la sua Signora lo abbracciò stretto a se, dando un senso a tutta la sua esistenza e facendolo sciogliere in una pozzanghera di bava verde e amore,
“NON OSARE MAI PIU’ MORIRE PICCOLO NANO PUZZOLENTE”
Gholem decerebrato per l’emozione rispose un chiaro
“jdkfkjsdksakiewjejksksdkedioeijdfnisod”
e alla fine, quando Haxa lo lasciò andare di colpo e lui cadde a terra, era così stordito che diede una craniata al pavimento ma non se ne rese nemmeno conto: ma d’altronde, cos’era una commozione cerebrale in confronto all’abbraccio della sua Signora?
ASSOLUTAMENTE NIENTE.
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Dae strinse Blue e lo baciò sulle labbra, poi andò a cercare Ares, quando lo trovò lo chiamò in disparte
“posso parlarti un attimo per favore?”
“certo”
“io e Blue dobbiamo andarcene”
Ares annuì
“tutti dobbiamo andarcene, Ade e Kronos oramai conoscono questa caverna e non siamo più al
sicuro qui. Stavamo giusto decidendo dove andare”
Dae scosse la testa
“noi non possiamo venire con voi. Se Kronos ha detto la verità sul consiglio dei divini, non c’e
posto dove io e Blue possiamo nasconderci, ci troveranno ovunque andremo e se restiamo con
voi vi metteremmo in pericolo”
Ares si irrigidì contrariato
“no, non potete restare da soli. Non ce la farete mai a combattere contro di loro”
Dae voltò lo sguardo verso Blue che stava ripiegando le loro coperte e sorrise tristemente
“non possiamo combattere contro i divini Ares, nessuno lo può fare e non posso certo chiederlo a voi. Questo è un problema mio e di Blue, non coinvolgeremo nessun altro”
“e cosa farete allora?”
“spariremo”
“cosa significa che sparirete?”
“Blue creerà una bolla, come quella dove è stato nascosto negli ultimi 4 anni, ci rinchiuderemo li. Nessuno ci potrà trovare li dentro”
Ares fece per dire qualcosa poi si fermò
“aspetta … hai detto che nessuno vi può trovare?”
Dae annuì
“si, nessuno. Nemmeno i divini hanno il potere di trovare e attraversare la bolla”
gli occhi di Ares si sgranarono
“sei un genio Dae!”
gli battè una manata sulla spalla che rischiò di farlo ruzzolare via
“aspettami qua! Non ti muovere”
Dae lo guardò allontanarsi senza capire cosa fosse accaduto, lo vide parlare prima con Artemide e
Haxa, poi si unirono a loro anche Kyara e tutti gli altri, e dopo qualche minuto Ares tornò da lui
sorridendo
“quanto è grande quella bolla?”
Dae confuso scrollò le spalle
“non ne ho idea, quella dove la madre di Blue l’aveva nascosto conteneva un’isola intera”
il sorriso di Ares si allargò ancora di più
“allora amico avete appena trovato compagnia!”
“in che senso scusa?”
“nel senso che verremo tutti con voi nella bolla”.
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La bolla era il posto perfetto per nascondersi da Kronos e Ade, che sicuramente stavano già
preparando la loro vendetta. Tutti insieme e al sicuro, avrebbero potuto trovare il modo per sconfiggere finalmente i loro due nemici.
Si prepararono a partire.
Blue mise in moto la sua magia e cominciò a creare il loro nuovo piccolo mondo.
Kronos avrebbe tentato ogni cosa per trovarli, compreso attaccare le persone a loro più care,
quindi decisero di portare con loro anche le famiglie.
Artemide richiamò indietro Apollo, che stava guarendo Misa nella sua casa sull’Olimpo, Ares andò
a prendere Elettra e il padre di Dae e Calad, Daniel e Martin invece, fecero una scelta, in realtà fu Daniel a farla ma Martin fu d’accordo con lui.
Daniel e Ares giunsero al castello del Regno del Nord e Daniel diede al padre una possibilità: gli
raccontò quello che era accaduto con Kronos, gli spiegò la necessità di nascondersi e gli disse che
voleva che andasse con loro, ma aggiunse anche che, se voleva andare con loro, avrebbe dovuto
accettare che lui e Martin stavano insieme e non avrebbe mai più dovuto fare niente per separarli.
Daniel disprezzava suo padre per il male che aveva fatto a Martin, ma non poteva lasciarlo in balia
di Kronos, non sarebbe mai riuscito a condannare a morte suo padre per vendetta.
Lui non era cosi.
Re Brendan ascoltò le parole del figlio e fece ciò che era abituato a fare: elaborò una strategia per
sopravvivere.
Accettò le condizioni di Daniel, ma non fu una riappacificazione, fu la sigla di una tregua per
necessità e Ares se ne rese conto subito, aveva visto la luce negli occhi del padre di Daniel, la
stessa che brillava negli occhi di un serpente pronto a mordere alla prima distrazione.
Quell’uomo aveva qualcosa in mente e Ares non vedeva l’ora di dirlo ad Haxa, che stava ancora
aspettando l’occasione per punire Re Brendan per aver mandato Martin nell’Ade.
Prima di andarsene dal Regno del Nord, presero con loro anche un'altra persona e poi fecero
ritorno dagli altri.
Quando giunsero alle grotte trovarono Blue che li aspettava, gli altri erano gia tutti nella bolla,
quindi non persero tempo e pochi istanti dopo il divino li trasportò nel loro nuovo mondo,
chiudendo dietro di se le porte sui Tre Regni.
Ora nessuno li avrebbe potuti trovare.