NORSE PROMPT #10 - Esercizio #2: scrivere una storia in cui qualcuno viene invitato ad una cena, ad un banchetto, ad una bevuta, ad una notte di bagordi, ad una festa in maschera, ad un festino, ad un party hard, come... be’, come qualsiasi mito nordico che si rispetti.
Autore: Geilie
Fandom: Supernatural
Personaggi: Loki/Gabriel, divinità varie
Rating: verde; Pg
Avvertimenti: ho ripreso (molto liberamente) il mito della punizione di Loki per la morte di Baldr e l’ho adattato al fandom di Supernatural, perciò non so quanto questa cosa sia IC. E il prompt è usato un po’ a cavolo.
Prankster (420 parole)
Quando gli dèi fanno il loro rumoroso ingresso in sala, Loki è già lì. Se ne sta appollaiato scompostamente sullo scranno di Odino, con una gamba su un bracciolo, la testa buttata all’indietro e tra le labbra un flauto che lancia stridii agghiaccianti. Lo sa suonare a meraviglia, quando vuole, ma è raro che lo voglia.
Non si sposta né smette di “suonare”, non dà alcun segno di aver notato gli dèi che intanto si sono zittiti e hanno cominciano a scrutarlo con evidente disgusto. Per un minuto nessuno si muove.
«Loki…» risuona infine la voce possente di Odino.
Solo allora, ma senza fretta, l’interpellato abbassa il capo, si toglie di bocca lo strumento e lo fa svanire con uno schiocco di dita. Fa al Padre degli dèi un vago cenno di saluto e lascia scorrere quel suo sguardo ridente sulla folla che ha davanti.
Thor lo squadra da capo a piedi come se non si capacitasse della sua presenza, Frigg lo guarda con orrore e nessuno osa fiatare per un lungo istante.
«Prego, continuate a far baldoria, non badate a me» li invita Loki, un sorriso più falso delle sue menzogne stampato in volto.
«Cosa ci fai qui, Loki?» chiede Odino, tutto fuorché affabile.
«Mi aspettavo un bentornato più caloroso… Oh, un momento, pensavate che fossi ancora legato a quella roccia? Mi spiace, al terzo giorno ho cominciato ad annoiarmi e ho pensato di farvi una sorpresa» annuncia l’altro, servendosi un generoso boccale di idromele dal banchetto preparato per gli invitati. Il sarcasmo cola da ogni sua parola, denso come melassa.
«Ma come - è impossibile!» interviene Thor.
«Cosa avevamo detto, Thor? Dovresti leggere di più, o la tua perspicacia non farà mai progressi» lo prende in giro l’altro, per tutta risposta.
Si iniziano a sentire tuoni in lontananza e il sorriso di Loki si allarga sensibilmente.
«Basta così!» Di nuovo Odino.
«Sono d’accordo. Siamo qui per festeggiare, no? Vi ho perfino portato un regalo!» annuncia Loki a quel punto, riaggiustandosi finalmente sul trono regale e abbandonando il boccale vuotato a metà.
Batte poi le mani, tra le occhiate diffidenti degli invitati, e in mezzo al tavolo appare Baldr - vivo, sì, ma nudo, con una mela in bocca e bardato come un maialino pronto da infornare.
Mjöllnir, scagliato con rabbia verso la testa del Dio della Menzogna, abbatte invece lo scranno di Odino con un tonfo secco. Di Loki, svanito più in fretta del pensiero, rimane solo la risata, che riecheggia a lungo nella sala addobbata a festa.