Titolo: Please don't fight (don't fight with me)
Fandom: DC
lovvoverseBeta:
cialy_girlPersonaggi: Tim Wayne, Selina Wayne,
Ibn Al Xu’ffasch,
Helena KyleRating: Pg
Parole: 427 (W)
Prompt: Tim Wayne, Selina Wayne - “Smettila di lasciarmi vincere.” @
PMNote: Titolo da The Cold, The Dark, And The Silence - Sea Wolf
- Sì, Aibien era un babbo epico
- Sì, Helena era una mamma epica
- Ah, già! Quando è ambientata? Quanti anni hanno? *_* allora, uh, da qualche parte dopo il 2045! Ma prima del 47!
Disclaimer: Quello che non ci appartiene è dei rispettivi proprietari MA TUTTO IL RESTO E' NOSTROOOOH NUOOOSTRUOOO *impazzisce*
Comunque, niente soldi, mai, neanche nei miei sogni.
Tim cade a terra con un tonfo; senza tentare di rialzarsi resta sdraiato a guardare il broncio della sorella.
Selina ansima, è davvero stanca, ma a quanto pare ha abbastanza fiato in gola per urlare: “Papà!!! Tim l’ha fatto di nuovo!!!”
Helena li osserva, sul suo sguardo si può leggere divertimento ma anche un velo di preoccupazione, segue con gli occhi la figlia andare incontro ad Ibn per lamentarsi.
“Papà!” Piagnucola mentre l’uomo posa una mano sui suoi capelli: “Non combatte sul serio! Non lo fa mai!”
Ibn si volta verso Tim, che seduto sul tappetino gli lancia l’occhiata più innocente del mondo: “Non so di cosa stia parlando. Ci siamo allenati e lei ha vinto, tutto qui.”
Selina lancia un gemito di frustrazione, mentre Ibn continua ad accarezzarle i capelli e, usando un tono di rimprovero: “Tim.” lo richiama, ma il ragazzo alza le spalle.
Helena li osserva, pensa a tutte quelle madri che incontra all’uscita da scuola, a come si lamentino costantemente dei dispetti che i loro primogeniti fanno nei confronti dei fratelli e delle sorelle più piccole, e pensa a quanto Tim stia attento, ogni volta, a non farle male. Però non prende le sue difese, si limita a voltarsi verso di lui, a guardarlo mentre si rialza stiracchiandosi, notando quanto cerchi di non far trapelare il nervosismo.
Perché Tim sta attento anche a non utilizzare le nuove mosse che suo padre gli insegna in assenza di Selina, sta sempre così attento a non mostrarle i propri punti deboli.
“Ma non è possibile!” L’urlo quasi disperato rimbomba per tutta la caverna. Tim ride di gusto, ancora una volta per terra, e Selina non può fare a meno di lanciargli un calcio.
“Selina!” La riprende Helena immediatamente.
“Io ti odio!” strilla contro il fratello, che le afferra il piede e la fa cadere giù. Selina urla, si gira verso di lui e gli dà un pugno. Tim le mostra la lingua.
“La devi smettere di lasciarmi vincere! Non sono più una bambina piccola!”
Per la prima volta, guardandolo negli occhi, nota qualcosa di diverso dall’affetto incondizionato. Le si chiude lo stomaco quando riconoscere quella preoccupazione sottile, quella paura.
“Selina,” sorride lui: “È impossibile che io ti batta.”
Lei si gira, guarda il soffitto, cerca di non suonare troppo arrabbiata: “E allora cosa combattiamo a fare?”
“Appunto.” Dice, baciandole la guancia e rialzandosi. Quando le porge una mano per aiutarla, Selina l’afferra.
È solo per un istante, ma la ragazza si domanda quanto sia sbagliato il fatto che lei non abbia mai esitato a fargli male.