Titolo: Ring ring goes the bell
Fandom:
lovvoverse - Lovvo!Hills
Beta:
cialy_girlPersonaggi: Lena Luthor/Mar'i Grayson, Serenity Kent (apparizione faiga di Emily Nigma, vengono presi in ballo pure Ibn e Allan ma vagamente)
Rating: Pg13
Parole: 937 (W)
Prompt: Mar'i Grayson/Lena Luthor; possibilmente con dell'UST - e tanta - di mezzo. Spogliatoio e cose classiche così come ambientazione @
levy dalle
Lovvorichieste.
Avvisi che mi ero dimenticata di mettere: Femslash \O/, linguaggio colorito
Note: Titolo School Days - AC/DC
* Io arrivo, tardi ma arrivo.
* La disperazione ne cercare un titolo che ti porta a fare cose XDD
Disclaimer: ujkadl e non ci guadagno.
Mar’i si avvicina sempre un po’ troppo, non ha rispetto per lo spazio personale e Lena, ogni volta che s’incazza con lei, ogni volta che elenca con cura le sue minacce, se la ritrova a pochi centimetri dal suo viso, ghignante.
Davvero non lo sa che cazzo abbia da sorridere Mar’i, considerando tutte le volte che è riuscita a farla sospendere dalla scuola. Eppure persino il giorno in cui l’ha scacciata, dopo aver scoperto di lei e Allan, la dannata Grayson si è limitata a darle una pacca sulle spalle: «Grazie per la vacanza, Luthor.»
Lena la odia.
«È vero che ti stai scopando Ibn?»
Lena si gira di scatto, sorpresa, mentre Mar’i appoggia la mano all’anta del suo armadietto, praticamente incastrandola. Le ragazze che non sono ancora uscite dalla palestra se ne vanno in fretta.
«Ma che diavolo vuoi?» Sibila la rossa, fissandola con disgusto.
«È vero o non è vero?» Mar’i inclina la testa, sorridendo. Lena alza un sopracciglio.
«Levati di torno prima che mi incazzi, Grayson.» minaccia, posando una mano sulla sua spalla per spingerla, ma quella a sua volta le afferra il polso appena ha fatto qualche passo avanti.
Mar’i ride: «Volevo solo dirti che per me va bene.»
«Come se avessi bisogno della tua benedizione!» Sbotta, e continuerebbe volentieri ad imprecare contro la ragazza se Mar’i non si avvicinasse di nuovo.
«Sai, tecnicamente Ibn è mio zio. Non mi dispiacerebbe avere te come zietta, alla fine.»
Il volto di Lena si contorce in un’espressione di irritazione: «Grayson, tu…»
«Potresti darmi un sacco di consigli sui ragazzi!» trilla Mar’i, felice, riprendendo ad avanzare. I loro nasi ormai si sfiorano, ma Lena, nonostante possa indietreggiare, resta immobile: «Abbiamo gusti abbastanza simili, pare. Scambiarci informazioni ci farebbe solo bene.»
«Perché non vai all’Inferno?» Domanda, seccata.
«Sai,» il sorriso di Mar’i si allarga: «C’è da capire se abbiamo gusti simili anche sulle ragazze, nel caso.»
Le guance di Lena vanno a fuoco - e non capita spesso -; schiude le labbra per dire qualcosa, qualsiasi cosa che la salvi da quella dannata situazione, ma Mar’i continua: «Spero proprio di sì.» e si alza sulle punte per posare le sue labbra su quelle della rossa.
Si stacca in pochi secondi, fa un paio di passi indietro, sorridente: «Allora ci vediamo, Luthor.» la saluta, per uscire quasi saltellando.
Lena resta immobile per qualche minuto prima di urlare.
«MALEDETTA!»
Mar’i sa perfettamente come muovere le mani, quando la bacia, Lena adora il modo in cui scivola verso le anche per poi infilarle sotto la camicia - Mar’i, la stronza, sa perfettamente come lasciarla senza fiato.
La terza volta che la trascina via, in un’aula vuota durante l’intervallo, è perché quella dannata ha un bottone slacciato di troppo della camicia, perché ha fatto quella-risatina e, davvero, Lena aveva solo due scelte: saltarle addosso in quel preciso momento o portarsela da qualche parte.
Mar’i ridacchia ancora mentre Lena sbottona la dannata camicia frettolosamente, baciandola sul collo - è morbida la sua pelle.
«Non fare casino, Grayson!» brontola, cominciando ad accarezzarle la pancia, mentre Mar’i si appoggia sulla scrivania e la lega a sé con le gambe.
«Oh, non rompere le scatole.» replica, baciandola, e appena Lena scende a morderle il collo ricomincia a ridere. Al «Shhh!» di Lena sbuffa: «Sei paranoica.»
«No, tu non capisci! Quella stronza della Kent ha una specie di super-udito o stronzate simili! Ci sentirà e potrebbe fare un articolo del cazzo.»
Mar’i la guarda malissimo mentre le sfila la camicia e il reggiseno: «Tu pensi a Serenity mentre stiamo insieme?»
«Voglio solo essere prudente.» ringhia.
La Grayson scuote la testa: «Quando ti arrabbi o metti il broncio sei davvero da scopare.»
Lena fa in tempo a chiedersi come sia possibile che non l’abbia ancora mandata al diavolo, quando si spalanca la porta dell’aula.
«SORRISO!» urla Emily, scattando una foto.
***
Serenity gioca distrattamente con il rullino, guardando un po’ la foto e un po’ Lena seduta davanti al suo banco.
«Mh…» commenta.
La vena sulla fronte di Lena pulsa come non mai.
«Kent,» sibila: «Dammi quel maledetto rullino e la foto.»
«Emily è vecchio stile.» spiega, senza che nessuno le abbia chiesto nulla: «Ho provato a convincerla a passare ad una macchina digitale, sai?» Adesso gli occhi di Serenity sono fissi sulla foto.
«Posso comprarti tutte le macchine digitali che vuoi, Kent. Posso lobotomizzare la Nigma per convincerla a passare alle macchine digitali. Ma dammi quel rullino.»
«Mh.» rialza lo sguardo; per un attimo si concentra sul petto di Lena, ma riesce a riportare la concentrazione sul viso delle ragazza.
«Belle tette, comunque.»
Lena chiude gli occhi e desidera di essere morta.
«Senti,» Serenity si sistema meglio, appoggiando i gomiti sul banco e la testa sulle mani: «Ma quand’è che hai capito di essere bisessuale?»
«Non sono bisessuale.» Puntualizza Lena, aprendo le palpebre e fissandola: «Solo- è la Grayson. È colpa sua.»
«Certo.» lascia passare qualche attimo: «Quindi hai dato alla Grayson la tua verginità di lesbica?»
«SERENITY!»
«Sono una giornalista.» Chiarisce: «Faccio domande.»
Lena leva gli occhi al cielo e impreca in italiano.
Serenity posa il rullino sul banco e la lascia rotolare verso Lena, che l’afferra immediatamente. Quando tenta di prendere la foto, però, l’altra è veloce a recuperarla.
«Questa la tengo io.»
«Kent!» S’infuria Lena: «Sono io quella che ricatta la gente, ricordi? Fa la brava e dammi subito quella dannata foto.»
«Mica voglio usarla per ricattarti.» alza le spalle Serenity: «Però è una foto così bella…»
Lena la guarda sconvolta. Si porta una mano sul viso chiedendo che abbia fatto di male e si alza per uscire dall’aula.
Serenity nasconde la foto nel diario, sorridendo.