[Earth 618] Teseo senza Arianna

Nov 27, 2010 20:19

Titolo: Teseo senza Arianna
Fandom: earth_618
Beta: cialy_girl
Personaggi: Jeoshua Logan/ Iris West, Elphie Logan (nominati/apparizioni di: Mathias, Jai, Lian, Sean, Dick, Raven, Bruce)
Rating: Pg13 (???)
Parole: 1.367 (W)
Note: Ewww XD
- Scritta principalmente perché la coppia JoshIris mi ha dato di che pensare. Poi si è messa Elphie in mezzo e ha monopolizzato l'attenzione, seh XD
- Linda dice che qui Elphie somiglia al babbo! Non ho ancora capito se intendesse Aurora o Raven.
- Elphie e Josh fanno tanto sesso
- Che puoi, muovere Josh è stato figo!
Disclaimer: Non mi appartengono, non ci guadagno, divertimentoooh.


C’è solo una cosa che Elphie non sa di Jeoshua, è un segreto che lui ha sempre difeso in maniera maniacale, ben nascosto e represso in un angolo buio e freddo del suo cuore, un dubbio che è Il Dubbio, ciò che prima o poi lo roderà da dentro e distruggerà ogni particella del suo essere.
L’ha tenuto al sicuro, lontano da Elphie e dalla mamma, perché è la condivisione a rendere le cose brutte reali e imbattibili.

Iris era pronta, quindi anche lui era pronto, Iris aveva un po’ di paura, quindi anche lui aveva un po’ di paura, Iris era emozionata, quindi anche lui era emozionato, Iris gli voleva bene davvero, quindi anche lui le voleva bene dav-
Quindi anche lui le voleva bene.

C’è solo una cosa che Elphie non sa di Jeoshua, perciò questa gliela aveva detta.
Gliela aveva detta sul tetto di un edificio altissimo, mentre gli altri erano in ricognizione e lei guardava lontano.
Con delicatezza, con calma, ed Elphie aveva annuito ad ogni sua parola.
«Ho capito.» Aveva replicato, alla fine, come se avesse compreso una lezione importante.
Elphie era felice per lui, quindi anche lui era felice, Elphie era un po’ imbarazzata, quindi anche lui era un po’ imbarazzato, Elphie era un po’ confusa, quindi anche lui era un po’ confuso. Elphie era, in profondità, gelosa, perché Jeoshua aveva condiviso un momento importantissimo con la persona a cui più teneva, mentre lei era costretta ad aprire porte sempre nuove e trovarsi davanti non proprio l’uomo che amava ma quasi, e forse non avrebbe mai avuto la possibilità anche solo di dirgli quanto amore provasse, quindi anche lui era un po’ geloso.
Gli accarezzò la gamba, in un gesto dolce.
«Sono felice per te, Josh.»
Il ragazzo annuì, e si domandò se Elphie l’avesse detto per renderlo un po’ più vero e scacciare via l’invidia. La sorella appoggiò la testa sulla sua spalla e quando si addormentò Josh provò a pronunciarlo ad alta voce, per vedere se rendendolo appena un po’ più reale ne sarebbe stato distrutto.
«Forse provo le emozioni degli altri perché sono vuoto, dentro.»
Ma il suo cuore non sobbalzò nemmeno, e fu questo a fargli male.

La prima volta che Elphie si prese un pugno in piena faccia da Lian, Lian aveva ragione, erano tutti tesi e la Terra in cui si trovavano stava andando incontro alla sua fine.
Ad Elphie sanguinava un po’ il labbro, ma era solo arrabbiata e abbattuta, erano tutti arrabbiati e abbattuti, quindi Josh non provò nessuna pietà. Era arrabbiato.
«VAFFANCULO! NON PUOI TENERCI QUA! NON PUOI FARCI AMMAZZARE!»
Lian le urlò contro le stesse paure di Iris e di Jai, ma l’unica cosa che Elphie riusciva a concepire era il corpo sofferente di Bruce sul letto.
La testa di Jeoshua elaborò un pensiero talmente terrificante
Certe volte-
che si sforzò di non completare
Certe volte la missione di Elphie-
ma non ci riuscì.
Certe volte la missione di Elphie la portava talmente lontano da fargli dubitare che sarebbe mai riuscita a ritrovare la strada di casa.

Appena messo piede sul loro pianeta, Lian e i gemelli si erano fiondati tra le braccia dei loro genitori, mentre Mathias, Elphie e Jeoshua erano restati un po’ indietro, ancora troppo sofferenti per le botte emotive.
La verità venne a galla in una manciata di minuti, nella rabbia e nella paura di Lian, Iris e Jai. Dick prese Elphie e Mathias da parte, si fece dare una veloce spiegazione dei fatti, poi portò sua sorella in una stanza per parlarle.
Per un attimo Jeoshua pensò che finalmente qualcuno glielo avrebbe spiegato, che finalmente Elphie avrebbe realizzato la stupidità e la pericolosità dei suoi sentimenti.
Non poteva salvare tutti i Bruce Wayne di tutti gli universi, non poteva farsi amare da tutti i Bruce Wayne di tutti gli universi, e non poteva farsi logorare da una singola emozione, rischiando di perdere chi l’amava davvero.
Ma Elphie uscì dalla stanza ed era sollevata, e quindi anche Jeoshua era sollevato, e si sentiva persino felicissima, quindi anche Josh era felice. Appena lo vide lo abbracciò forte e gli disse che sarebbe andato tutto bene.
La parte nascosta e segreta di Jeoshua urlò disperatamente e il suo grido gli riecheggiò nella mente come un canto di morte.

Sean aveva detto loro di compilare un tema sulle corrispondenze più comuni nei Pianeti, per questo Jeoshua aveva in mano due libri quasi identici di mitologia, aperti sulla stessa pagina, con l’identico gomitolo di lana dorato. Poi ci fu una folata di vento e l’odore buono di Iris.
«Ti prepari già per il compito?» la sua voce, a volte, prendeva una nota scherzosa simile a quella di Jai.
«Mh.» annuì Josh.
Iris si avvicinò - nel suo solito modo che sapeva di familiare e di conforto - appoggiandosi a lui per guardare il libro.
«Il filo di Arianna.» si ritrovò a spiegare Josh.
«Quella carogna.» sputò fuori Iris: «Lo sai che il Minotauro era suo fratello? Non so come si possa vivere dopo aver causato la morte di un proprio caro.»
La parte nascosta di Josh ebbe un sobbalzo atroce.
«Voleva salvare Teseo e gli innocenti…»
«Se avesse voluto salvare gli innocenti, avrebbe aiutato anche gli altri, quelli venuti prima.» accarezzava i capelli di Josh con dolcezza: «È stata sciocca e superficiale, l’ha fatto per un amore che non era vero.»
Jeoshua cercò con tutte le sue forze di non tremare.
Poi le disse che aveva ragione.

L’ultima missione era andata bene, Elphie era stata perfetta, impeccabile, e ora teneva la porta aperta e lo guardava. Gli altri avevano già oltrepassato la soglia per tornare a casa.
Elphie non era perfetta.
C’era qualcosa di incrinato e distrutto nei suoi occhi, un dolore irreparabile che poteva portare solo rovina e catastrofe.
«Josh?»
Il ragazzo la guardava attentamente e più la studiava, più gli sembrava chiara la sua fragilità.

Tutti i mondi possibili, tutto quello che sarebbe potuto accadere, e solo una ragazzina ed una porta.
Tutti gli allenamenti per aiutare Elphie a controllarsi, a fare in modo che non sbagliasse, che per una sua emozione di troppo non finissero nel mondo sbagliato.
E questa cosa, questa cosa così grande che la stava distruggendo da dentro, che corrompeva ogni suo pensiero e azione, che offuscava le sue capacità e la rendeva qualcosa di così diverso e distante.

Jeoshua, alla mamma e ad Elphie, ha sempre nascosto la paura.

C’erano state volte in cui Jeoshua aveva pensato seriamente di lasciar perdere. Si rendeva conto che il suo potere, la sua capacità di comprendere le lingue, era quasi indispensabile per gli X-Ternals, ma ogni porta gli sembrava lo allontanasse maggiormente da se stesso e da quei pochi sentimenti reali che ancora riusciva a provare.
Pochi minuti prima di partire, sua madre gli aveva posato una mano sulla spalla, come a volerlo trattenere, e gli aveva ricordato che non era costretto, che poteva restare, se solo lo avesse voluto.
Ma tutta la stanza era intrisa della forza di volontà di Elphie.
Raven aveva sentito quel sussurro del vero Josh, era riuscita a percepire il Dubbio, ma entrambi sapevano che questo non bastava a salvarli.

«Josh?»
A volte sua sorella si porta addosso l’aria di una ragazza completamente persa nel bel mezzo di un labirinto, senza la minima idea di dove si trovi, ma con un distruttivo incarico da condurre a termine a qualunque costo.
«Ehi…»
E il filo dorato, quello che si è legata al mignolo, quello che l’avrebbe riportata a casa, si è strappato già da tempo.
«Giura che non smetterai mai di amarmi.»
Elphie sbatte le palpebre, confusa.
«Questa è una cosa proprio stupida.»
«Giuralo.»
Perché se tu mi ami…
Elphie ricambia lo sguardo, poi scandisce bene le parole:
«Ti amerò per sempre.»
Josh annuisce, sollevato, si avvicina ed intreccia la mano alla sua.

Il filo dorato, quello che si è legata al mignolo, quello che l’avrebbe riportata a casa, si è strappato già da tempo, e il mostro a cui stanno inevitabilmente andando incontro, nascosto nelle tenebre e nel rosso malvagio del loro stesso sangue, è il minotauro che porta il nome di Trigon, colui a cui sono destinati, colui che li divorerà vivi.

Pazienza.

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