Titolo: She's Everything
Fandom: Gli Incredibili
Beta:
cialy_girlPersonaggi: Flash Parr/Violet Parr
Rating: PG16
Avvisi: Incest
Parole: 411 (works)
Prompt: [Disney - Gli Incredibili] Flash/Violetta - "Per me sei sempre stata fin troppo visibile." @
Settimana NeraNote: Durante la stesura della presente fanfic sono stata posseduta da una psicopatica che ha preso comando del computer e creato questa storia. Ne consegue che io rinnego ogni legame tra moi e l'opera in questione, dubito anche della sua stessa esistenza. E in ogni caso, io non c'ero. E se c'ero dormivo. ED E' COLPA DI LINDA.
- IMBARAZZOOOOO é//////////////è
- Avrei voluto utilizzare i nomi originali, ma il nome originale di Flash è Dash ò_ò
Disclaimer: Nulla mi appartiene, nulla è scritto a scopo di lucro, scrivo questa roba solo perchè Linda mi costringe (davvero! Ma perchè non ci crede mai nessuno?).
Violet è giù di morale, e questo disturba in maniera esponenziale l’umore di Flash. È già fastidioso doverla vedere perennemente in pericolo a causa del loro “lavoro”, se poi ci si mette anche la sua stupida vita da adolescente a rovinargli le giornate…
“Me lo dici cos’è successo?” sbotta sull’uscio della sua camera, appoggiato allo stipite.
“Sparisci, pulce.”
“Non sono una pulce! Sei tu ad essere una… una… una scimmia!”
“E tu sei la pulce che mi infastidisce.”
“Scimmia!”
“Pulce!”
“MAMMA!”
La voce della donna li raggiunge immediatamente - un “Dateci un taglio, vostro fratello si è appena addormentato!” che fa passare ad entrambi la voglia di litigare ancora, non tanto per paura di mamma, ma del pianto di Jack-Jack (raggiunta la veneranda età di cinque anni, i suoi polmoni sono diventati qualcosa di devastante).
Violet sbuffa e resta nella posizione fetale sul letto, con lo sguardo vacuo.
Il fratello rimane ad osservarla per un po’, si guarda le scarpe, studia la stanza, fischietta. Sa di innervosirla in questo modo, ma non vuole andarsene lasciandola in quello stato. Arrabbiata è meglio che triste.
“Te ne vuoi andare?” sbotta lei.
“Ti sto facendo compagnia!”
“Chi te lo ha chiesto!”
In un nanosecondo Flash è seduto sul letto, un sorrisone sul viso.
“Ne hai bisogno.”
“Sparisci, pulce.”
“Scimmia.”
Violet sbuffa ancora ma non si volta neppure.
“Mi ha lasciato. Contento? Ora puoi prendermi in giro.”
“… ma chi, Tony Idiota Vagante Rydinger? Eddai, era uno scemo! Certo che ti ha lasciato, uno così mica poteva capirlo quanto è stato fortunato anche solo ad essere considerato da te!” sbotta, e sembra davvero alterato. Violet lo guarda di sottecchi.
“Sì, beh, sono problemi d’amore, Flash. Grazie per averci provato ma non credo che tu possa capire.”
“Certo che posso capire.” mormora, mettendo il broncio: “Non sono un bambino, ho ben quindici anni.”
Violet gli accarezza i capelli, sorridendo un po’. “No, immagino di no.” rimette la mano sotto la guancia. “È solo che… ora sarò di nuovo invisibile, per lui.”
“Per me non lo sei mai stata.”
“…”
“Anzi. Sei sempre stata fin troppo visibile.”
“Pensavo che non avremo più tirato fuori questo discorso, Flash.”
“Lo so! Anch’io. Ma…” si stringe nelle spalle. E si sdraia accanto a lei, si avvicina e le bacia una guancia, il collo. “Tanto è l’ultima volta, no?” sussurra.
“Dici sempre così.”
“Tra dieci minuti mamma e papà escono.”
“È sbagliato.”
Flash la bacia sulle labbra: “Solo un po’.”