Jun 11, 2012 11:54
Cara Sophie,
vagherei in pigiama lasco et frasco per ore, perso il citizen tra i cuscini del divano, in puro delirio di nullafacenza. Finché rulla l’amor proprio e già vi s’appiglia coscienza, già s’aggrumano allo specchio gli occhi, che quel X possa questo.
Capelli come ricci in autostrada, tirali di qui e poi no, prendi le forbici e taglia, due ciocche alla volta, se solo ci fosse un’unica misura da entrambe i lati.
E la respirazione appiccicosa d’un corpo che nuota a peso morto in questo pieno, bracciata dopo bracciata. Del viaggiatore folle, avrei tutta l’aria. Dell’irriverente. Di quale chiesa o pulsione, oggi non mi preoccupa.
Spigoli di pietra che strofino via grossolani. Io, Atlante delle distanze possibili.
Se rinasco, voglio chiamarmi Asia, prendi nota.
XXX