Questi alberi, il mio Signore.
Senza boccoli biondi ed unghie curate, foglie e muschio nei capelli.
Stanotte, ho sognato che ero altra. Cemento, piastrelle, mobili incelofanati. E sempre un pezzo di meno.
Tra il pianerettolo alla fine delle scale e la porta d'ingresso, sbaglia il salto e tutti giù per terra.
Sul terrazzo in pendenza così che nulla ci stava in piedi, dalla mela di Newton.
La bocca nera del caminetto, c'era una volta un tramonto più sinistro.
Gli occhi cenere delle gazze a strappare il cuore o cos' altro, dalle finestrelle.
Triste. Neppure i cani avrebbero avuto scampo.
Ma ora sto qui e non m'offendo se canticchiate 'la casetta nel bosco', trallalì trallalà.