[VAMPIRE KNIGHT] Tradimento

Oct 04, 2009 16:45


CRITICOMBOLA MI STA PALESEMENTE OWNANDO!
LA SORELLINA SARA' CONTENTA DELLA COSA XDDDDD

[Vampire Knight] Tradimento
Personaggi/Pairing: Kaname/Zero, Zero/Kaname, Kaname x Yuuki x Zero. (che è sempre la stessa cosa, ma vabbé XD *commento random*)
Rating: R
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico, Malinconico
Counter: 2074 (OpenOffice)
Note:
  • Questa storia partecipa all'iniziativa di Criticoni, Criticombola. Il prompt utilizzato è il seguente: #31. Slash/Yaoi (che dovevo inserire come warning)
  • Come avrete potuto notare ci sono dei versi di canzone in cima. Sono loro che mi hanno ispirato la storia, per questo ho deciso che li avrei tenuti lì, nonostante non descrivono perfettamente, a puntino, la storia (ma lo fanno comunque piuttosto bene, secondo me); ovviamente è visto tutto dal punto di vista di Zero - che è il mio personaggio preferito u_u
  • Tutto ciò, presumibilmente, si ambienta ovviamente dopo il tentativo di Zero di baciare Yuuki, nell'infermeria della scuola. Non ricordo il capitolo, ma è prima del 29 (presumibilmente il 28). Naturalmente la storia è anche What If, perché chi sa come va avanti... XD beh, il triangolo comunque è presente, anche se prevale la coppia Kaname/Zero. A proposito di questo devo dirvi che è la mia prima storia con questa ship *.* e sono contenta di come è venuta fuori (sis chia25 , voglio un commento soprattutto da te XD!). Spero che sia piaciuta anche a voi!

Oh you're everything I'm wanting / Oh, tu sei tutto ciò che desidero
Come to think of it, I'm aching / Pensando a questo, sto male
On account of my transgression / A causa della mia trasgressione

(So Contagiously - Acceptance)

TRADIMENTO
Le sue mani, il suo sorriso... Era un periodo in cui non pensava ad altro. Guardava Yuuki e la vedeva sorridere, e gli veniva voglia di fermarsi, o piantarsi dritto davanti a lei, e dopo averla guardata negli occhi l'avrebbe voluta baciare. Ci era andato molto vicino quando erano in infermeria, ma non aveva avuto il coraggio di rovinare la loro amicizia, di andare oltre e posare le sue labbra fredde su quelle di Yuuki. Non avrebbe più potuto guardarsi allo specchio la mattina dopo, ne era certo.
Ogni tanto si fermava in mezzo al giardino dell'istituto, durante le belle ma fredde giornate di sole, e si immergeva in un mondo fittizio che aveva creato nella sua testa, dove si immaginava tutte le possibili reazioni dell'amica alla scoperta dei suoi reali sentimenti per lei. Lì l'aveva immaginata sorridergli, prendergli il viso fra le mani e baciarlo ancora, oppure scuotere la testa e scappare, in preda al panico perché non poteva ricambiarlo. Ogni volta che tornava anche con la mente nel mondo reale pensava che quest'ultima sarebbe stata sicuramente la scelta più normale da fare da parte di Yuuki, anche se la più dolorosa. Dopotutto lei amava Kuran, lo si capiva chiaro e tondo da come lo guardava, gli sorrideva, gli si avvicinava tremante a volte, e un mucchio di altre cose.
“Oltre a essere un vampiro, cos'altro ha quel Kuran da attirare tanta attenzione?” si era ritrovato a chiedersi un'infinità di volte. Non si era mai soffermato troppo a pensarci, non aveva mai voluto, ma in quei momenti ne aveva sempre un urgente bisogno: in quanto vampiro, Kaname Kuran esercitava ovviamente un certo fascino sulle donne umane, e per questo molte delle ragazze dell'istituto se ne dichiaravano innamorate, ma oltre a questo Zero non riusciva a vedere nient'altro; quella che portava quel ragazzo era una maschera fatta di sorrisi, secondo lui, atti ad attirare una sola preda, che senza accorgersene era caduta dritta nella trappola del ragno: Yuuki.

A quei pensieri stringeva sempre un pugno e lo picchiava contro il tronco dell'albero più vicino, scorticandosi le nocche e facendole sanguinare. Era stato così che Kuran l'aveva trovato, quella volta, con un sorrisetto sulle labbra e il passo leggero. Tanto leggero da non averlo sentito arrivare, aveva pensato rabbioso Zero.
- Che cosa vuoi, Kuran? - gli aveva chiesto. Non riusciva a non adottare un tono minaccioso, con lui. Era ovvio dopo tutto quello che era accaduto e stava ancora accadendo. Aveva alzato lentamente la testa e guardato negli occhi, vedendo che il sorriso si estendeva anche ad essi. - Ti ho chiesto, che cosa vuoi? - aveva sibilato di nuovo.
- Nulla, Kiryuu-kun. - Poi il suo sguardo si era spostato sulle nocche sanguinanti, ancora pressate contro il tronco scuro dell'albero. Aveva aggrottato la fronte, facendo una smorfia. - Hai intenzione di lasciarle sanguinare ancora per molto? Potresti mettere in difficoltà il resto della sezione notturna, dovresti saperlo - gli aveva detto Kaname, sospirando con aria affranta.
Allora Zero aveva adocchiato le proprie nocche e le aveva ritratte, continuando ad osservarle. L'istinto animalesco del vampiro si era fatto sentire così forte che non aveva potuto trattenersi dall'avvicinare le labbra alla pelle sanguinante e leccarne le ferite, mentre i suoi occhi si erano accesi di un tenue rosso. Non sapeva che reazione aveva scatenato dall'altra parte, ma quando aveva alzato di nuovo la testa, scrutando Kaname, lo aveva trovato immobile con lo sguardo fisso sulla sua mano, assorto.
La mano, intanto, aveva continuato a sanguinare copiosamente, e Zero fece per togliersi la cravatta, come aveva fatto tempo addietro con Yuuki, e legarsela stretta attorno alla mano. Kaname, però, lo aveva fermato improvvisamente, lasciandolo perplesso.
Ciò che lo aveva lasciato scioccato, invece, era stato sentire la mano di lui sulla propria e la lingua calda e umida sulla ferita pulsante, che aveva cominciato a bruciargli per il contatto; Kaname aveva presto a succhiare il sangue con evidente soddisfazione, chiudendo gli occhi castani e lasciandosi trasportare.
Prima che Zero potesse riprendere il controllo della situazione, Kaname si era staccato con un sospiro e guardato negli occhi, per poi avvicinare il viso al suo, con un piccolo sorrisetto beffardo. Il cuore di Zero aveva perso un battito, per chissà quale motivo, e ne aveva perso un altro ancora quando le labbra di Kaname, leggere, si erano posate sulle sue per un istante, togliendogli il fiato per lo shock. In un attimo di razionalità, però, lo aveva preso per le spalle e allontanato da sé, interrompendo quel contatto leggero. Kaname ne era sembrato dispiaciuto, per un secondo, ma fu solo un attimo; indossò di nuovo quella maschera fatta di sorrisi e per deriderlo, forse, gli aveva detto: - La prossima volta dovresti stare più attento, Kiryuu-kun: te l'ho detto che potresti mettere in subbuglio la Night Class, no? -
Poi si era staccato da lui e gli aveva girato le spalle, lasciandolo da solo in quel giardino riparato da folte chiome e tronchi d'albero, dove nessuno, per fortuna, aveva potuto vederli.

Quando era tornato al suo dormitorio, pochi minuti dopo, Zero si era preso la mano ferita con l'altra e l'aveva messa con forza sotto l'acqua ghiacciata, digrignando i denti e gemendo, troppo sconvolto per capire che cosa aveva provato nell'attimo in cui Kaname aveva posato le labbra sulle sue. Toccandole con la punta delle dita, davanti allo specchio, si trovò a pensare di riuscire a capire cosa provavano le ragazze davanti a Kuran Kaname: erano come farfalle intrappolate nella tela del ragno, ma a differenza della preda del ragno loro non ne volevano uscire, perché lui le aveva accecate e tramortite con la sua bellezza e finta perfezione.
Gemette un'altra volta, questa volta pensando a Yuuki. Pensò per la prima volta a quanto si somigliassero da vicino lei e Kaname: per un attimo aveva quasi creduto che ci fosse Yuuki davanti a lui, e per questo, forse, non era riuscito a reagire prima. Il suo cuore la pensava diversamente però, perché quando l'immagine di Yuuki, piegata su di lui, sorridente e pronta a baciarlo - come la immaginava nel suo mondo fittizio - venne sostituita da quella di Kaname, quello fece una capriola in petto e lo lasciò per un attimo senza fiato, confuso e, subito dopo, frustrato.

*
Il fruscio delle lenzuola del letto lo riscosse dai suoi pensieri.
- A cosa stai pensando, Kiryuu-kun? - gli chiese Kaname, steso al suo fianco nel grande letto a baldacchino della sua stanza.
Zero, inizialmente, lo guardò solo da dietro la spalla, per nulla intenzionato a farsi vedere mentre pensava all'inizio di tutta quella storia. Era davvero imbarazzante, si disse mentre sbuffava. Quando si decise finalmente a girarsi, sentendo il suo corpo nudo che strusciava contro le lenzuola leggere del letto provocandogli i brividi, Kaname lo stava osservando con lo stesso sorrisetto irriverente di quel giorno, che aveva ormai imparato a conoscere.
- A nulla che ti riguardi - mentì freddamente. La risata calda e divertita di Kaname seguì a ruota quella bugia, mentre il suo proprietario si allungava verso di lui e gli premeva la labbra sulla bocca, reclamandola ancora una volta.
Brontolando mentalmente, Zero dischiuse le labbra e lasciò il resto alla lingua dell'altro ragazzo, che intanto si era sistemato sopra di lui e gli aveva fatto reclinare la testa all'indietro. Con le mani aveva ricominciato ad accarezzarlo, come faceva tutte le volte che doveva spogliarlo quando facevano l'amore, mentre con le ginocchia gli divaricava le gambe per sistemarsi meglio.
- Kuran, non ti stanchi mai? - mormorò Zero, in un momento in cui Kaname aveva staccato le labbra dalle sue e le aveva premute sulla sua clavicola. Mentre gli passava la lingua fra il collo e la spalla, lasciando sempre qualche bacio, Kaname rise. Le mani di Zero, poste sulla sua schiena e intente ad artigliarla - sia mai che non gli lasciasse alcun segno del suo passaggio, pensò sadicamente - sobbalzarono con essa, poi passarono ad accarezzargli il ventre, intanto che il respiro del vampiro si faceva sempre più affannato.
- E tu perché non la pianti con questi giochetti sadici? - gli domandò Kaname, sempre ridendo, ma mordendogli con più forza la clavicola, finendo per farlo sanguinare. - Non credevo avessi quel tipo di interessi, altrimenti se ne poteva parlare... - Gli leccò lentamente la ferita, facendolo sospirare.
- Piantala, Kuran - sbottò Zero, stringendo i denti. Sentì un'altra risatina di Kaname, ma poi si fece tutto più sfocato: la brama di sangue e la passione presero il posto di qualunque altro pensiero, e finché entrambe non furono soddisfatte e i due non si ritrovarono uno stretto all'altro ansimanti, non vi fu altra parola. Solo quando il sole sembrava stesse tramontando oltre le tende, Zero sospirò.
- Devo andare -, e di solito con quelle parole, amare e tormentate, intendeva dire anche che doveva raggiungere Yuuki. Kaname dovette capirlo, perché lo sentì annuire fra il collo e la spalla e lo lasciò libero di muoversi.
- Il bagno sai dov'è - gli rispose soltanto, mentre si infilava un accappatoio che aveva raccolto chissà dove in giro per la stanza. - Io posso farla dopo... - Solitamente gli avrebbe proposto indecentemente di farla assieme, ma doveva sembrargli inopportuno in quel momento; Zero giudicò quello stesso pensiero come tale, quasi fosse deluso dal fatto che Kaname non lo avesse chiesto.
Scacciò quel pensiero dalla testa mentre raccoglieva i vestiti e li ammucchiava sulla sedia, per poi dirigersi verso la porta del bagno e chiudersela alle spalle.
Quando uscì avvolto in un accappatoio bianco identico a quello di Kaname, con ancora i capelli umidi che gli si appiccicavano ai lati del viso e sulla fronte, lo trovò nella stessa posizione di quando lo aveva lasciato: seduto sul suo lato del letto, assorto e dall'aria allo stesso tempo abbattuta. Quando Zero si avvicinò a quella che ormai era diventata la sua parte del letto, Kaname si decise finalmente a parlare.
- Da quanto tempo è che va avanti, Zero? - Erano rare le volte in cui lo chiamava per nome, ma l'altro non era certo una ragazzina adulante che sviene nel sentire il suo amato chiamarla, per cui rimase quasi totalmente indifferente a tale evento. Invece inarcò un sopracciglio e prese a pensare.
- Qualche mese, direi - rispose laconicamente.
- Te lo dico io: con oggi sono sei mesi esatti... E in tutto questo tempo abbiamo entrambi continuato a illudere Yuuki - gli rispose Kaname.
Zero fece una smorfia e si alzò in piedi per infilarsi i pantaloni. Quando si fu messo anche la camicia si risedette sul letto, con aria frustrata.
- Non possiamo certo dirglielo, no? - sbottò scocciato. Aveva un'idea vaga di come avrebbe potuto reagire Yuuki, se lo avesse scoperto: probabilmente sarebbe scappata, sconvolta, e sarebbe riapparsa parecchio tempo dopo con un'espressione felice, congratulandosi con loro, ma nel suo cuore avrebbe covato rabbia, disprezzo e forse, data la situazione, anche disgusto. Non avrebbe sopportato tutto ciò, si disse: Yuuki era stata importante per lui per troppo tempo, non poteva farle questo.
Pensieri simili dovevano fermare anche Kaname, evidentemente. Fu dopo un attimo che sembrò infinito, che gli rispose.
- Hai ragione. Ma prima o poi verrà a scoprirlo... -
- Stai dicendo che un giorno potremmo commettere un passo falso? Sarebbe sicuramente colpa tua dato che non riesci a frenare i tuoi istinti animaleschi nemmeno quando siamo nei corridoi, anche se deserti... - Gli scappò una risata pensando a quel lontano giorno in cui lo aveva bloccato contro una parete e lo aveva baciato. Quello era stato il loro secondo bacio, se si contava anche quello nel giardino che aveva dato inizio a tutto.
Anche Kaname rise, ammettendo che forse aveva ragione.
- Commetteremo un passo falso, prima o poi, è scientificamente certo. E in quel momento, volenti o dolenti, ci troveremo sicuramente davanti Yuuki... - aggiunse poi, con un'espressione malinconica che assunse anche Zero mentre si prendeva la testa fra le mani.
- Siamo dei traditori... eh, Kuran? -
- Già... abbiamo tradito la nostra persona più importante -

Mentre si calava giù dalla finestra velocemente, per non essere visto, Zero si chiese perché la fine di ogni loro incontro dovesse essere sempre permeata da quell'atmosfera carica di malinconia e rimpianti. Si rispose da solo quando Yuuki, sorridente, gli corse incontro per sgridarlo e dirgli che era in ritardo.
Finché c'era lei, la loro persona più importante, sarebbe sempre stato così.

fanfic: vampire knight, ship: vampire knight: kaname/zero, writing comm: criticoni, criticoni: criticombola, !fanfiction

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