Nov 13, 2005 18:50
Lo ammetto davanti a tutti: a me, Simona Ventura sta sui maroni in un modo tale che pochi altri personaggi riescono a starci così bene! Lei è tra i primi posti. In questi anni di lontananza dalla Tivvù italiana, ho comunque, per un certo spirito masochistico, cercato di tenermi informata su cosa stesse succedendo in quei cupi meandri catodici. Posso dirlo? Detesto la Ventura, se prima la trovavo ridondante, adesso la spedirei direttamente nel deserto senz'acqua ed in compagnia di un gruppo di cammelli maschi arrazzatissimi che non si accoppiano da qualche buon annetto. Tieni, Simona, tutti per te. Altro che Bettarini o Gori! E poi,sto nickname ridicolo:SuperSimo. Ma super de che? Spiegatemi che cosa può mai avere questo diabolico incrocio tra Crudelia De Mon e Nonna Amelia da essere "super"? Super cellulite? Super mancanza di encefalo? super tenia nel cervello? Chissà! Forse tra qualche millennio, studiosi interplanetari troveranno una soluzione. Alcune delle dichiarazioni di questo personaggio che non andrebbe bene nemmeno nel presepe Napoletano, fanno venire proprio la pelle d'oca e la disponibilità d'animo di Jeffrey Dahamer!
Riporto fedelmente, da Repubblica.it:
"per i miei detrattori, nel privato e nella professione, ero finita e si sa che quando un animale è ferito arrivano le iene che sentono il sangue, le stesse che quando le cose vanno bene sono talpe che vanno sotto terra". Siore e Siori! Che dire di questa dichiarazione? Di questa splendida, commovente dimostrazione di arte poetica, che a confronto della Ventura, Giovanni Pascoli era un pizzaiolo? Notate il modo in cui la Ventura fa il parallelo della sua vita con il mondo animale-il che è tutto un dire. E queste metafore, queste simbologie zoologiche ed anche magiche, dove le iene si trasformano in talpe, che vanno sottoterra. Perché altrimenti le talpe, di solito, le trovi in spiaggia a Riccione, 12 mesi l'anno, a farsi la tintarella anche quando piove. Mica cazzi!
Ovviamente, nella sua crisi, non è stata lasciata sola. Si è forse ritirata nel privato, in modo discreto, concedendosi qualche attimo in famiglia, lontana da luoghi e personaggi fin troppo noti? No. Come lei stessa racconta: "ci sono stati la famiglia e gli amici, prima fra tutti Ana Laura Ribas e Flavio Briatore: sono andata da lui in Kenya con 42 di febbre, l'unica volta nella vita in cui ho pensato di crollare. Avevo ricevuto legnate a iosa, anche giornalistiche, ho sopportato provocazioni inaccettabili, voci strumentali ma ho capito che non dovevo reagire. Il problema è che non capivo certa crudeltà esercitata solo per vendere giornali: quella dei messaggini è stata una cosa inutile, che non serviva, solo crudele e basta. In quell'occasione Briatore, che certo non si può dire che ami i bambini, si è anche occupato dei miei due figli, è stato eccezionale".
Eh, poveretta! E' andata in Kenya con 42 di febbre eh, mica con una micro allergia. Credeva proprio di crollare, nel mega villone di quell'altra nullità di Briatore. Che poi, è proprio un signore, sì sì. Come no. Ma di lui parlerò un'altra volta. Povera Simona, in Kenya da Briatore con 42 di febbre! Ma vallo a dire ai bambini del Kenya che se arrivano ad un anno di vita è grasso che cola, brutta balena mediatica dei miei cimbali. Un po' di buon senso no? Connettere quel mezzo neurone rimasto? no? Come fai a dire certe cose, maledetta cazzara?
Il sogno più grande di Simona è diventare Direttore Generale della Rai. Ora, già l'Italia è messa abbastanza a pecoroni, già il mondo dello spettacolo non solo è messo abbastanza a pecoroni, ma è pure legato, imbavagliato e dietro di lui ci sta uno dei compagni di merende di Pacciani, se poi sta specie di Cianciulli della Tivvù diventasse direttore generale della Rai, allora sono pronta ad espatriare al Polo Sud e rifarmi una vita con un pinguino imperatore. I verbi di questa frase sono un casino. Semmai li sistemo dopo. Ad ogni modo, mi sto preparando per il rientro in patria, soprattutto a livello di critica televisiva. Se ci penso sono eccitata come Ed Gein la prima volta che s'è fatto un portafogli con la pelle delle chiappe della sua vecchia catechista. Fossi un uomo, ed un maniaco, mi tirerei una slunga seduta stante. Ad ogni modo. Simona Ventura ed i suoi vestitini di Dolce e Gabbana, che valorizzano le tette mosce e la matronaggine che si sta espandendo nel suo essere, Simona Ventura e la sua completa e totale diffidenza nei confronti della lingua italiana. Simona Ventura ed il fatto che quando parla, raggiunge dei livelli di decibel così alti che nemmeno ad un concerto dei Pungent Stench. Simona Ventura ed il suo divorzio da Bettarini, il quale ha giustamente pensato di bombarsi Alessia Fabiani, dopo essersi accorto di avere accanto una specie di murena più incazzata di Johnny Rotten, ma con meno carisma e molta meno simpatia. Non che la Fabiani sia meglio, per carità. Una bombata con Miss Banale 2000 e la vita ti sorride di nuovo.
Simona Ventura. E la sua smodata ammirazione per un altro, loschissimo, deprimente, spaventoso, odiosissimo, personaggio dello spettacolo(e giuro che a definirlo così mi viene una colica renale): Albano!!
No, no Simona non ci siamo. Ti ho sempre trovata antipatica e pedante, ma adesso sul serio, ti regalerei davvero quel viaggetto nel deserto con i cammelli arrazzati. Ma non lo faccio e sai perché? Perché mi dispiacerebbe per i cammelli!
odio,
fastidi,
la tivvù,
personaggi televisivi,
cazzi e mazzi