Blind Angels

Oct 07, 2007 17:51

Titolo: Blind Angels.
Pairing: Shannon/Jared.
Rating: NC17.
Warning: incest
Trama: un sorriso gli illuminò il viso mentre un’idea si faceva strada nella sua mente, e pochi istanti dopo era già all’opera. Voleva fare una sorpresa a Shannon.
Beta:
Barbara <3
Disclaimer: sì, è tutto vero. Sì, Shannon e Jared sono amanti da anni. Sì, gli unicorni esistono.
Nota: fanfiction ispirata alla canzone “Kinda I want to” dei Nine Inch Nails. Grazie a
Sabrina per avermela consigliata. :)


Kinda I Want To, Nine Inch Nails

I can't shake this feeling from my head
There's a devil sleeping in my bed
He's watching you from across the way
I cannot make this feeling go away

I know it's not the right thing
And I know it's not the good thing
But kinda I want to

I’m not sure of what I should do
When everything I'm thinking of is you
All of my excuses turn to lies
Maybe God will cover up his eyes

I know it's not the right thing
And I know it's not the good thing
But kinda I want to
Kinda I want to

Maybe just for tonight
We can pretend it's alright
What's the price I pay
I don't care what they say
I want to
I want to (I'll take my chance tonight)


Fresca giornata di primavera, una pioggia leggera che non accennava a smettere. Sottile, lenta, ma costante. L’odore dell’asfalto bagnato entrava dalla finestra aperta, portato da una leggera brezza che muoveva appena le tende bianche.

La stanza era grande, luminosa. Il legno chiaro del parquet e dei mobili le dava un’aria accogliente, e i quadri appesi alle pareti facevano dimenticare l’assenza quasi totale di soprammobili.

Sdraiato sul letto, Jared fissava il soffitto senza vederlo veramente. La sua mente era altrove, a seguire una complicata linea di pensieri che andava dalle cose più semplici e banali a domande sulla vita e sul futuro. Non era veramente in cerca di risposte, gli piaceva solo stare lì, lasciando vagare la mente. Era da tanto che non aveva il tempo di prendersi qualche ora per sé, qualche ora per non fare assolutamente nulla se non stare sdraiato a pensare a qualsiasi cosa e a nessuna, consapevole che gli bastava allungare un braccio alla sua sinistra per toccare l’incavo sul cuscino dove la testa di Shannon era posata fino a poco prima. Sapeva anche che in qualunque istante poteva girarsi, nascondere il viso contro il cuscino, e sentire l’odore del fratello, e forse anche il suo, mescolati in una fragranza pungente che sapeva di loro, di shampoo all’arancio, di fumo e di sesso. Sorrise appena al pensiero e allungò le gambe e le braccia, fino ad occupare tutto lo spazio possibile.

I minuti passarono, uno uguale all’altro. La pioggia non smetteva di cadere, Jared restava immobile, il respiro regolare molto simile a quello di una persona che dorme.

Dopo un po’, spostò le coperte di lato e si alzò. Raggiunse lo stereo sulla mensola vicina alla porta e lo accese, cercando la sua stazione radio preferita. Poi tornò a letto, sdraiandosi questa volta sulla pancia, gli occhi chiusi, le coperte attorcigliate intorno alle gambe.

Conosceva la canzone che stavano trasmettendo, gliel’aveva fatta ascoltare un suo amico settimane prima, e aveva addirittura pensato di fare una cover durante uno dei concerti, ma poi aveva lasciato perdere per la mancanza di tempo. I fogli di appunti su quel progetto, però, erano ancora nella cartelletta rossa, pronti per essere tirati fuori all’occorrenza.

Rimase disteso a letto ad ascoltare la radio per buona parte della mattina, godendosi quel momento di assoluto relax.

Si alzò solo qualche ora dopo e andò in cucina a prepararsi la colazione. Quando tornò in camera aveva una tazza di caffè fumante in una mano e un piatto con pane imburrato nell’altra. Dalla radio ancora accesa, la voce del DJ presentava la canzone successiva.

- …e ascoltiamo ora “Kinda I want to” dei Nine Inch Nails. -

Jared si sedette sul letto a gambe incrociate, appoggiò il piatto accanto a sé e sorseggiò con calma il caffè, mentre le prime note della canzone invadevano la stanza. Non l’aveva mai sentita prima, o forse non ci aveva mai prestato attenzione, perché sia la melodia che le parole gli erano nuove. Nuove, ma terribilmente familiari.

Gli sembrava che quelle parole fossero un eco dei suoi pensieri di tanti anni prima, di una notte che aveva cambiato per sempre la sua vita e quella di Shannon. Quella canzone sembrava scritta apposta per loro.

Non appena la musica sfumò e la voce allegra del DJ iniziò a leggere i messaggi arrivati dagli ascoltatori, Jared si alzò e andò al tavolo, portando con sé la tazza. Accese il computer e avviò ITunes per scaricare quella canzone.

Mentre aspettava che il download venisse completato, finì di bere il caffè e mangiò una fetta di pane imburrato.

Non appena il messaggio di completamento del download apparve sullo schermo, spense la radio e alzò il volume delle casse del computer per potersi godere la canzone al massimo.

Chiuse gli occhi e la ascoltò per tre volte di seguito, convincendosi sempre di più che quel testo avrebbe potuto essere preso dalla sua mente. Non era la prima volta che gli capitava, era proprio quello il bello della musica, ma ogni volta era una sorpresa. Una sorpresa meravigliosa, soprattutto in questo caso, perché spesso dimenticava che altre persone, magari per motivi e in situazioni differenti, avevano provato le stesse emozioni che aveva provato lui la prima volta che aveva fatto l’amore con Shannon.

Un sorriso gli illuminò il viso mentre un’idea si faceva strada nella sua mente, e pochi istanti dopo era già all’opera. Voleva fare una sorpresa a Shannon.

***

Era tardi, quasi le due e mezza, quando Shannon rientrò a casa. Le luci erano tutte spente, e non si sentiva alcun rumore, segno che probabilmente Jared era già andato a dormire.

Attento a non fare rumore, aprì la porta della camera e scivolò dentro. Suo fratello era effettivamente a letto, rannicchiato tra le coperte. Non si era mosso quando lui era entrato, e il respiro regolare indicava che stava dormendo.

Dopo aver guardato con tenerezza Jared per qualche istante, Shannon si avvicinò al letto. Fu allora che notò il piccolo pacchetto sul suo cuscino. Lo prese e uscì dalla stanza per non svegliare Jared con lo scricchiolio della carta.

Una volta nello studio, tolse la carta blu per scoprire la custodia di plastica di un CD. La copertina era chiaramente disegnata da suo fratello: avrebbe riconosciuto il suo stile tra mille. Raffigurava due angeli con gli occhi bendati, le mani tese l’uno verso l’altro fino a toccarsi.

Aprì la custodia e trovò un CD e un biglietto.

“Non mi interessa a che fottuta ora della notte sei tornato: metti su questo CD e ascoltalo.

Ti amo,
Jared”

Shannon sorrise e fece quanto gli veniva chiesto. Sapeva che Jared aveva il sonno leggero, quindi cercò delle cuffie da collegare allo stereo prima di sedersi sul divano e premere il tasto Play.

Come era successo a suo fratello quella mattina, anche lui rimase colpito dalle parole della canzone, e subito capì perché Jared l’aveva scelta per quel regalo inaspettato. La ascoltò fino alla fine, sempre più coinvolto dai versi e da quello che esprimevano.

Tornò in camera con il cuore pieno di emozioni per quello che aveva appena ascoltato, e in testa ancora la melodia della canzone. Nella sua mente, però, era la voce di Jared a cantare, a sussurrare al suo orecchio quelle parole.

Si tolse la maglietta e i jeans e si sdraiò a letto con cautela, sistemandosi vicino al corpo del fratello. Jared, steso su un fianco, gli dava le spalle e Shannon gli posò con dolcezza un bacio sui capelli. Poi appoggiò la testa al cuscino e gli passò un braccio intorno alla vita per averlo vicino.

Stava per chiudere gli occhi, quando sentì la voce di Jared, - ti è piaciuta? -

- Ma allora non stai dormendo, - mormorò Shannon, - ti ho svegliato io? -

Jared scosse la testa e si girò nel suo abbraccio per poterlo guardare. C’era poca luce nella stanza, ma sufficiente a permettere ai due uomini di vedersi.

- No, ero già sveglio quando sei arrivato, ma volevo che la ascoltassi da solo, - disse, mentre i suoi occhi vagavano sul viso di Shannon, - allora, che ne pensi? -

- È… è perfetta per noi due. Il testo… dio, mi sembra di sentire noi due quella sera, - rispose Shannon.

Jared annuì, - l’ho sentita alla radio questa mattina. Sembra scritta per noi. -

Le mani di Shannon iniziarono ad accarezzare la schiena del fratello, mentre le loro labbra si incontravano in un bacio dolce e pigro, - no, sembra scritta da noi, che è ancora meglio. -

- Hai voglia di fare l’amore con me ascoltando quella canzone? - chiese Jared guardandolo negli occhi. Conosceva già la risposta, ma sorrise comunque quando Shannon si alzò per prendere il CD che aveva appoggiato sul tavolo per metterlo nello stereo e far partire la musica. Impostò le opzioni in modo che la canzone fosse ripetuta continuamente, e tornò a letto.

Jared si era tolto la maglia del pigiama e stava ora sciogliendo il nodo del laccio che gli teneva i pantaloni stretti in vita, impedendo alla stoffa di scivolare lungo i fianchi sottili. Subito le mani di Shannon si appoggiarono alle sue, e fu lui a sciogliere il nodo e a liberarlo dei pantaloni e poi dei boxer.

Fu poi il turno di Jared di spogliare Shannon, di liberarlo dalla canottiera e dai boxer che indossava per dormire, e ben presto tutti i loro abiti giacevano sul pavimento e loro erano lì, uno di fronte all’altro, ancora una volta nudi e desiderosi di sentirsi.

Con la canzone in sottofondo, i due fratelli si guardarono, poi iniziarono ad accarezzarsi. Shannon attirò Jared più vicino a sé passandogli un braccio intorno alla vita e si baciarono, con passione questa volta. Mentre le mani percorrevano il corpo così familiare del compagno, le loro lingue lottarono, fino a quando a entrambi non mancò il respiro e dovettero separarsi.

Jared passò le braccia attorno alle spalle di Shannon e si spostò a sedere sulle sue cosce, facendo sfiorare le loro erezioni con il suo movimento. Premette il petto contro quello del fratello, stringendosi a lui mentre lo baciava di nuovo.

La canzone finì e ripartì, ma ormai loro non ascoltavano più la musica. Erano sordi a tutto se non ai loro respiri e alle parole che si sussurravano tra un bacio e l’altro.

Restarono abbracciati ad accarezzarsi e baciarsi per un po’, godendosi come sempre ogni momento del loro rapporto.

Dopo aver baciato a lungo le labbra di Jared, Shannon scese sul suo collo, le mani sui suoi fianchi ad accarezzarlo, ben consapevole che quelli erano i punti più sensibili del corpo del fratello. Quando risalì fino all’orecchio con la lingua per mordicchiargli il lobo, Shannon sentì Jared gemere il suo nome.

Senza staccarsi da lui, lo face sdraiare e si mise sopra di lui. Lentamente, scese dalla gola fino al petto, e poi ancora fino all’ombelico, posando baci leggeri sulla sua pelle. Arrivò fino ai fianchi e da lì scese sulle cosce.

Sentiva le mani di Jared sulla sua schiena e tra i suoi capelli, quel tocco familiare che lo invitava a continuare. Dedicò quindi la sua attenzione alle cosce del fratello, facendogli aprire le gambe per poter raggiungere i punti più sensibili vicino al suo sesso.

- Shan… - mormorò Jared, sospirando di piacere. Non disse altro, ma Shannon capì che era arrivato il momento di prepararlo.

Si leccò le dita e le succhiò per qualche istante, quindi usò la saliva per prepararlo. Fece piano, lasciandogli il tempo di abituarsi a quell’intrusione prima di iniziare a stuzzicarlo. Quando sentì che era pronto, si sistemò tra le sue gambe e lo guardò negli occhi. Avevano sempre fatto l’amore così: guardandosi. Non era un contatto visivo costante, ma ogni tanto i loro sguardi si incontravano, facendoli sentire ancora più uniti, veramente parte l’uno dell’altro.

Jared affondò le mani tra e lenzuola quando Shannon entrò in lui e iniziò a muoversi. Cercò la sua mano per intrecciare le dita con le sue, mentre la canzone ripartiva per l’ennesima volta. Muoveva il bacino per assecondare le spinte del fratello, ma lasciava che fosse Shannon a condurre il gioco per quella volta, come anni prima, nella stanza d’albergo che dividevano, quando avevano fatto l’amore per la prima volta.

A quel tempo, avevano pensato davvero che fosse sbagliato, avevano creduto di infrangere le leggi dell’umanità. Ora, più adulti e consapevoli, avevano cambiato idea: il loro amore non poteva essere sbagliato, solo difficile da comprendere per gli altri.

Vennero qualche minuto dopo, a pochi istanti l’uno dall’altro. Shannon si lasciò ricadere sul letto al fianco di Jared, e appoggiò la testa al suo petto. Il più giovane circondò il suo corpo con le braccia e gli accarezzò appena la schiena.

Rimasero così, abbracciati, per qualche minuto, a riprendere fiato mentre ascoltavano la canzone. Senza bisogno di dirselo, sapevano che entrambi stavano pensando alla loro prima volta.

Shannon aveva seguito Jared sul set di un film, come spesso faceva. La loro stanza d’albergo aveva un letto matrimoniale, ma quello non era certo un problema. Avevano dormito spesso insieme, da bambini ma anche da adulti.

Una notte, non riuscivano ad addormentarsi. Avevano continuato a parlare fino a tardi. E piano piano, dapprima con allusioni appena velate, poi scoprendosi sempre più mano a mano che vedevano i loro sentimenti ricambiati, si erano confessati di provare qualcosa di più di affetto fraterno.

La mattina seguente, avevano archiviato la conversazione con qualche battuta, ed erano passati tre giorni prima che Jared si decidesse a chiedere a Shannon se era serio quando aveva detto che lo amava, che lo trovava bello, sexy, che avrebbe voluto fare l’amore con lui.

Non era stato facile parlarne. Quando uno dei due si convinceva che in fondo se entrambi lo volevano potevano farlo, perché non facevano male a nessuno, l’altro gli buttava addosso tutti i dubbi possibili.

Alla fine, però, si erano convinti entrambi. Sarebbe stato il loro segreto più grande, e non l’avrebbero mai detto a nessuno perché se nessuno sapeva, nessuno poteva condannarli.

Erano rimasti in silenzio, dopo, l’uno tra le braccia dell’altro. Shannon si era mosso solo per coprire se stesso e il fratello quando avevano iniziato a sentire freddo, ma non aveva parlato. Non aveva parlato nemmeno quando aveva sentito le lacrime calde di Jared contro la sua spalla. Si era limitato a stringerlo più forte.

Una volta che le emozioni iniziali si erano calmate per lasciare posto alla razionalità, avevano parlato tranquillamente. Avevano deciso di essere amanti oltre che fratelli, di tenerlo nascosto a tutti, e si erano promessi di non lasciarsi mai.

Più di dieci anni dopo, quelle promesse erano ancora valide, e loro erano lì, in un letto, ancora una volta insieme in un modo che il resto del mondo non avrebbe mai compreso. E, ancora una volta, erano felici.

pairing:shannon/jared, fandom:30stm, fanfic:blind angels, language:italian

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