Aug 06, 2010 15:12
Locarno, giardino interno dell'ostello.
ovunque rivolga lo sguardo ci sono montagne, e questo potrebbe essere il fulminante incipit di un romanzo che non scriverò mai.
o almeno non oggi. anyway, questa settimana svizzera non mi sta facendo bene per nulla. tutti parlano lingue a caso, ma questo non mi turba più di tanto. dopo tutto, è la Svizzera.
il fatto è che continuo a scivolare in una specie di ossessione analitica furiosa, deprimente, palesemente inutile. e bòn, l'ho detto. perché bastano due minuti per decifrare la poltiglia che mi sento addosso. un miscuglio di frustrazione e senso di fallimento che neanche in un film generazionale sui trentenni, di quelli con Stefano Accorsi e la fotografia traslucida. cerco di uscirne da una parte, e ci ricado. provo dall'altra, e riciaffete. seriamente, inizio a sentirmi irritato e spazientito.
c'è una minuscola cosina bianca che sta camminando sullo schermo. sta proprio sulla 'a' di 'sta'.
velluto notturno