Invisible Stalker.

Oct 18, 2007 16:53

Chi: Claude, Nathan
Dove: New York
Cosa: Le persone non sono mai quello che mostrano di essere. Ma Claude non crede molto a questa teoria. Così non può fare altro che seguire Nathan Petrelli.
Quando: Venerdì 23 Settembre 2011
Stato: Finito

Stava seguendo Nathan Petrelli da dieci giorni.
Dieci giorni in cui non aveva affatto cambiato idea su quanto il politico fosse stronzo e cinico e opportunista. Come tutti i politici.
Un bravo attore, questo è certo, ma sicuramente non così bravo nella vita privata.
Lo aveva visto rilasciare un'intervista in cui annunciava di essersi candidato alle Presidenziali.
Lo aveva visto salire in macchina e rispondere ad una telefonata che tutto sembrava fuorché di lavoro.
Aveva iniziato a seguirlo per passare il tempo. Peter qualche anno prima gli aveva detto che Nathan era diverso e Claude non vedeva l'ora di smentire quel piccolo marmocchio filantropo.

I politici in fondo erano tutti uguali. Se la spassavano con le gallinelle di Las Vegas e poi insabbiavano tutto e tornavano a casa dalle loro famiglie come se niente fosse successo.
Non pensava che Nathan Petrelli fosse diverso dal resto del mondo. Anzi.
Claude riusciva a capire le persone senza nemmeno vederle. Gli bastava guardare quello che una persona faceva a un'altra persona. Gli effetti. I risultati.
Era un ragionamento abbastanza semplice, in verità. Io ti rubo una caramella, tu piangi, io sono cattivo.
Claude sapeva che non sempre andava così. Che forse c'erano delle motivazioni dietro al gesto scatenante, ma da molti anni aveva iniziato a fregarsene delle motivazioni.
Quello che importava era quello che facevi. Non perché.
E quello che le persone facevano, in generale, a lui non era mai piaciuto.
Con Nathan non sarebbe stato diverso. Ma, dato che il tempo libero era l'unica cosa che forse non gli mancava, decise comunque di provare a scoprire le motivazioni dietro alle azioni di un politico.
Le motivazioni dietro a quel politico.

Era abbastanza divertente camminare fianco a fianco ad una persona senza che questa se ne accorgesse minimamente. Nessuno poteva avvicinarsi a Nathan Petrelli, a parte la sua famiglia. Nessuno perché era sempre circondato da guardie del corpo. Nessuno eccetto lui.
Era un lavoro stancante, però.
Seguirlo per dodici ore al giorno, a volte anche di più.
Quell'uomo non si curava affatto delle persone. Non sapeva nemmeno di che cosa erano fatte le persone, cazzo!
Lo aveva sentito parlare di Peter, chiedere informazioni a qualcuno e cambiare stato d'animo nell'arco di pochi secondi. Da arrabbiato, a preoccupato ad abbattuto.
Ma aveva semplicemente fatto spallucce e se n'era altamente fregato.

Dopo un'altra notte passata a dormire sul divano di casa Petrelli -un gran bel divano, tra parentesi. Almeno 3000 dollari rubati allo stato americano- si svegliò con il pensiero che era totalmente inutile continuare a seguirlo, ma almeno aveva un posto comodo dove dormire e dei pasti decenti. E mangiava addirittura prima del senatorpresidente cacciatorpediniere del mondo. Queste sì che erano soddisfazioni.
E ora era pronto per iniziare l'ultima giornata di pedinamento.
Che più che un pedinamento ormai era un seguire annoiato.
Si stiracchiò sul divano e fece appena in tempo ad alzarsi e mettersi il cappotto che vide Nathan scendere le scale, vestito di tutto punto, con la sua valigetta in mano, diretto all'automobile.
Quasi imprecò ad alta voce e, senza esitare un attimo, corse davanti a lui quando aprì la porta, passando velocemente.
Perfetto!
Un'altra noiosissima giornata in ufficio.
E non aveva mai visto Nathan guardare dei siti porno su internet.

claude, nathan

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