Massì, bulliamoci
Scrivo qui pochissimo e quando lo faccio è per lo più per frivoli motivi. Questa invece è una cosa seria.
L'EP "Human Shield" è stato recensito sul numero di Aprile della rivista Rock Hard.
Di seguito il testo della recensione:
Il verbo dei bresciani Human Shield è sintetizzabile in una semplice definizione: thrash'n'roll, graffiante ed efficace, derivante dalla combinazione di sonorità ruvide e pesanti adattate ai canoni del metal più genuino.
La memoria corre inevitabilmente agli albori del thrash, allorquando alcuni lungimiranti precursori ebbero il coraggio di spingere alle estreme conseguenze i canoni del rock duro, esasperandone l'immagine ma soprattutto l'attitudine stilistica e l'intransigenza sonora. Grazie a questa integerrima impostazione di fondo, i quattro ragazzi precedentemente conosciuti ocn la denominazione di Nemesi sono riusciti ad erigere un muro del suono particolarmente roccioso, solido e convincente come si conviene ad una qualsiasi formazione che voglia fare del vigore e dell'energia la propria bandiera. Ritmi martellanti, chitarre sferzanti e tanta rabbia: il quadro degli ingredienti è presto delineato; basti sottolineare, a questo punto, come il risultato rispecchi pienamente le attese. Siamo infatti al cospetto di una giovane formazione estremamente agguerrita, alla quale va senza dubbio il merito di aver saputo affrontare lo scoglio della prima release con la necessaria grinta e determinazione.
L'EP "Human Shield" è stato recensito sul numero di Aprile della rivista Rock Hard.
Di seguito il testo della recensione:
Il verbo dei bresciani Human Shield è sintetizzabile in una semplice definizione: thrash'n'roll, graffiante ed efficace, derivante dalla combinazione di sonorità ruvide e pesanti adattate ai canoni del metal più genuino.
La memoria corre inevitabilmente agli albori del thrash, allorquando alcuni lungimiranti precursori ebbero il coraggio di spingere alle estreme conseguenze i canoni del rock duro, esasperandone l'immagine ma soprattutto l'attitudine stilistica e l'intransigenza sonora. Grazie a questa integerrima impostazione di fondo, i quattro ragazzi precedentemente conosciuti ocn la denominazione di Nemesi sono riusciti ad erigere un muro del suono particolarmente roccioso, solido e convincente come si conviene ad una qualsiasi formazione che voglia fare del vigore e dell'energia la propria bandiera. Ritmi martellanti, chitarre sferzanti e tanta rabbia: il quadro degli ingredienti è presto delineato; basti sottolineare, a questo punto, come il risultato rispecchi pienamente le attese. Siamo infatti al cospetto di una giovane formazione estremamente agguerrita, alla quale va senza dubbio il merito di aver saputo affrontare lo scoglio della prima release con la necessaria grinta e determinazione.