[J&W] And every breath we drew

Apr 04, 2010 20:05

Titolo: And every breath we drew
Fandom: Jeeves & Wooster
Pairing: Bertie/Vince (OMC/OMC)
Rating: da G a NC-17
Conteggio parole: 2543 (W)
Scritta per: Prima settimana (1frase) @ F3.U.C.K.S. Fest di fanfic_italia
Note: Le 50 frasi coprono un arco di circa vent'anni di vita di Bertie e Vince, dei quali voi non avete idea visto che le fic scritte finora ne raccontano solo il primo. Prima o poi racconterò tutto in ordine e per bene, ma per il momento questo è quanto. (Alcune frasi sono collegate tra loro e raccontano delle mini-storie. Le avevo messe da parte, poi le ho ributtate nel mezzo perché mi è sembrato più carino XD)

#01 - Gelosia

Il fatto che Bertie non abbia la faccia di una persona gelosa non significa che non ne provi, occasionalmente, i sintomi; e di solito arrivano in un set completo, inclusi lo stomaco serrato e un’insana tentazione di spalmare il miele sulle unghie per mangiarsele meglio.

#02 - Lenzuola

(Alla fine, stanco e al limite della frustrazione, Vince gli tende un agguato sotto le lenzuola e ci fa l’amore con tanta passione che è sicuro che Rupert, dovunque sia il bastardo, l’avrà sentito anche lui - perché Mr. Wooster e Jeeves, due porte più in là, l’hanno sentito di certo.)

#03 - Caffè

Bertie ha un neo a forma di chicco di caffè in mezzo alle scapole, e Vince non trascura mai di posarvi un bacio ogni volta che l’altro gli offre la schiena.

#04 - Interrogatorio

“Non lo so da dove è saltato fuori, non l’ho preso io, non metto piede nella mia stanza da ieri sera, non ho dormito nel mio letto, dove ho dormito sono affari miei” risponde Vince a tutte le domande, con freddezza adamantina, e Bertie cerca di immaginare in quale istante - cosa stessero facendo - prima o dopo che Vince lo spogliasse? o si stavano ancora baciando? o avevano già finito? - in quale esatto momento la refurtiva sia stata piazzata nella sua stanza, e da chi, e perché.

#05 - Melodia

A parte lo zio, Bertie è cresciuto in mezzo a gente che considerava la musica affare d’altri, e per questo trova ancora più sconcertante quando sente emergere dal ripostiglio del cottage una vecchia canzonetta strimpellata al, cos’è, un ukulele?, ed ecco Vince seduto all’indiana tra le cianfrusaglie, che si diverte come un bambino.

#06 - Lavoro

“Mi dispiace,” dice il professor Baines, “ma il Consiglio ha ritenuto che il dottor Evans fosse un candidato più… qualificato”, e Bertie ora sa con assoluta certezza che lo zio Claude non bluffava quando gli ha detto che nessuno è al di sopra di una piccola dose di persuasione.

#07 - Denti

Il pugno di Rupert gli rompe un dente e Vince è sicuro che poi lo zigomo si gonfierà e lo farà sembrare una specie di Babbo Natale asimmetrico.

#08 - Libro

La libreria è piccola ma graziosa, il proprietario è una brava persona e il lavoro, be’, forse non è quello che ha sempre voluto per sé, ma se c’è una cosa che Bertie sa fare bene è maneggiare libri.

#09 - Chiave

Vince occhieggia la chiave, che non è girata, e si chiede quanto ci metterà Bertie ad accorgersi che suo fratello lo sta ammazzando - e non perché Vince non sappia difendersi, ma perché ha l’impressione che, se spaccasse la testa a Rupert come ha voglia di fare, Bertie non ne sarebbe contento.

#10 - Sguardo

Il tepore allo stomaco di Bertie nell’incontrare gli occhi di Vince, che fuma vicino alla porta della cucina, diventa gelo quando si accorge che lo sguardo, e il sorriso di Vince, e il suo, sono stati tutti intercettati da Rupert, e ora una smorfia indecifrabile scricchiola agli angoli della bocca di suo fratello.

#11 - Biancheria

A parte una costola incrinata, Vince non si è rotto niente, ma ci vuole un po’ prima che Bertie smetta di essere terrorizzato all’idea di aggravare qualsiasi-cosa-sia con un movimento sbagliato; così Vince deve accontentarsi di assaporare il tocco delle sue mani che scostano gentilmente la biancheria quando Bertie lo aiuta a cambiarsi, e nulla di più.

#12 - Massaggio

È più che altro una carezza, ma se Bertie avesse saputo che bastava una mano tra i capelli a trasformare Vince in una specie di grosso gattone innocuo, avrebbe sperimentato la tecnica molto prima.

#13 - Sete

Non c’è modo di cacciare McAfee dalla camera da letto, e Bertie e Vince si sono più o meno abituati alla sua presenza, ma ciò nonostante non è di grande conforto, nei momenti più… delicati, sentirlo zampettare verso la ciotola in cucina e - nel silenzio completo della notte - sentirlo lappare e sorbire rumorosamente la sua acqua.

#14 - Regalo

Per un bel po’ avranno problemi a racimolare abbastanza per mangiare e pagare i conti, figuriamoci gli extra, così di comune accordo spendono i soldi di Natale per un nuovo letto - quello che hanno è distrutto, nonché la cosa più scomoda del mondo - e a mezzanotte ci fanno, in ordine sparso, il cenone, il brindisi e l’amore.

#15 - Fotografia

Vince la tiene nel portafoglio, e sa che se lo perquisissero - ma perché dovrebbero? Ah, ma tutto è possibile - non avrebbe modo di spiegarne l’esistenza, ma la tiene ugualmente, perché l’ha fatto negli ultimi quindici anni, confortandosi al pensiero che ormai è sbiadita e non se ne riconosce quasi più il soggetto.

#16 - Istante

Per Vince si riduce tutto a un istante: il cigolio, la voce (o forse: la voce, il cigolio), le mani di Bertie addosso, altre voci (Mr. Wooster? Chi è l’altro?), gusto di metallo in bocca, un certo pensiero ricorrente che riprende forza: domani questo farà male.

#17 - Cane

Succede per caso: Vince torna a casa come tutte le sere, piove, la sensazione di essere seguito, una cosetta nera che lo guarda dal marciapiede e si mette sull’attenti quando lui si gira, come aspettando ordini, e tra i ciuffi di pelo riccio ha due occhi vispi e imploranti che gli ricordano qualcosa - ma chissà cos’è.

#18 - Rossetto

Una piccola sbavatura di rosso all’angolo della bocca di Vince altrove causerebbe forse una scenata, ma Bertie ha imparato un trucco: con assoluta calma si lecca il pollice e pulisce il punto, mormorando semplicemente “rossetto” e guardandolo negli occhi - soddisfatto quando l’altro si limita a sorridergli e se ne torna a leggere il giornale.

#19 - Orologio

Bertie ha amato di amore disperato il cipollone di Jeeves per tutta la vita (gli dicono che l’aveva tra le mani quando ha pronunciato la sua prima parola), ma per Dio, non ha mai desiderato ereditarlo.

#20 - Computer

A volte Bertie è sicuro che servirebbe uno dei calcolatori elettronici degli americani per capire cosa passa per la mente di Vince; specie quando entrambi sono appena sopravvissuti a una delle conversazioni più terrificanti della loro vita (con mamma e Rupert e lo zio Claude, e solo lo zio Bertie dalla loro parte) e la faccia di Vince è così rigida e stoica e pallida che Bertie ne ha quasi paura.

#21 - Salato

“… e il retrogusto è strano, la prima volta, ma col tempo ci si fa l’abitudine” spiega lo zio Bertie al nipote, rimuovendo con la punta della forchetta una fogliolina decorativa dal timballo di carciofi di Jeeves.

#22 - Pelle

Bertie ama il collo abbronzato di Vince, il contrasto con le parti chiare che - d’estate - lo fa sembrare vestito anche quand’è nudo, ma soprattutto ama il colore brunito che prende il suo volto, infischiandosene dei capelli biondi e degli occhi chiari e dandogli l’aria selvaggia e scarmigliata di un cacciatore primitivo.

#23 - Dolce

Dopo il piccolo diverbio con Rupert, Bertie è tremendamente preoccupato mentre si agita intorno al suo letto, e la sua preoccupazione è silenziosa e irrequieta, dolce come una briciola di torta stanata da dietro un molare.

#24 - Maglia

McAfee è una palla di pelo bagnato e infreddolito, e perciò lo asciugano, gli riempiono un piatto con un po’ di avanzi, e siccome il camino non sembra scaldarlo abbastanza, Bertie lo insacca gentilmente in un suo vecchio maglione tarmato e scoppia a ridere di fronte al musetto del cane che fa capolino dalla scollatura.

#25 - Gelo

L’inverno in ristrettezze può essere una cosa molto spiacevole, e Bertie non ne aveva idea, convinto com’era che tutto sommato bastasse coprirsi un po’ di più - ma Vince lo sapeva bene e Bertie quasi lo ama un po’ di più quando scopre la riserva di legna da ardere che l’altro ha acquistato mesi prima e stipato nel ripostiglio.

#26 - Pallone

Hanno comprato a McAfee una palla per giocare, una di quelle che, quando le schiacci, emettono uno squittio sonoro, e da quel momento McAfee non ha fatto altro che spingerla in giro per casa e inseguirla in ogni anfratto, il suo arrivo preannunciato dal rumore dei rimbalzi e dall’incessante pi pi pi della pallina.

#27 - Alba

La telefonata arriva all’alba: la voce di Vince è piatta ma ferma quando gli dice di sua madre, ed è con un soprassalto e maledicendo la propria idiozia che Bertie si rende conto che il biglietto è vecchio - ma tutto questo non ha più importanza: adesso deve solo correre da lui.

#28 - Oscurità

Sarà perché luce se ne possono permettere poca, anche se Vince dice che deve smetterla di sforzarsi la vista, comunque Bertie passa serate intere a leggere alla fiamma di una candelina tremula, e se quella si spegne da sola è perché Bertie è già sprofondato da un pezzo, lasciando un lieve ronfare nell’oscurità odorosa di cera bruciata.

#29 - Lacrime

“No, Vince, ti ho detto che lo faccio io” mormora Bertie, tirando su col naso, ma per quanto stiri il collo indietro e le mani in avanti gli effluvi assassini della cipolla trovano sempre il modo di raggiungerlo.

#30 - Tatuaggio

Un incidente con la marchiatura a quattordici anni ha lasciato a Vince due lettere (AW) impresse debolmente sul braccio, un po’ sotto il gomito, e Bertie trova meravigliosamente ironico che un atto di negligenza da parte del fattore abbia prodotto l’effetto per cui ora Vince è marchiato a vita come suo.

#31 - Occhiali

Ma dopo trent'anni non c'è verso di abituarsi: gli occhiali gli pencolano comicamente dal naso, più storti che diritti, in angoli improbabili; le lenti sono perennemente opache e piene di ditate; li scorda in giro, affermando che non gli servono; e non è raro che dopo l'una Vince glieli debba sfilare delicatamente dagli zigomi e mettere tutti a letto - lo studioso e i poveri, maltrattati ferri del mestiere.

#32 - Latte

Vince capisce che il problema di Bertie con la cucina non è, come Bertie stesso l’ha posto, un semplice rapporto conflittuale quando lo vede piazzarsi di fronte al latte che scalda nel pentolino con l’aria attentissima di chi crede che in nessun’altra maniera, se non guardandolo intensamente, il liquido potrà raggiungere la temperatura desiderata.

#33 - Taglio

A volte, quando si nomina Rupert o lo zio Claude, una mano di Bertie sale a toccarsi il labbro inferiore, e Vince sa che Bertie, o una parte di lui, sta pensando a quella volta con suo fratello, e quasi la bocca gli torna a far male al ricordo.

#34 - Anniversario

Bertie ci va con Vince, e perciò deve andarci a sera, quando è sicuro che il traffico parentale si è esaurito; ma in fondo non gli dispiace, perché al tramonto la cappella di famiglia ha un’aura di serenità, e anche se non ha le chiavi e non può entrare, il sorriso di suo padre occhieggia benevolo come sempre dall’altra parte del cancelletto.

#35 - Quadro

Nel ritratto (fatto da un artista di strada a New York) Vince ha l’aria di un principe severo e corrucciato, ma a parte il cipiglio bisogna dire che è scarsamente riconoscibile: per questo Bertie ha voluto farlo incorniciare e l’ha appeso nel suo appartamento a Londra, per divertirsi all’idea che tutti, passando, vedano il suo amante e manchino di accorgersene.

#36 - Ripetere

E comunque anche senza un soldo, anche senza lavoro, con a malapena un tetto sopra la testa, la depressione che certi giorni non lo lascia respirare e Vince che a volte - ma non è colpa sua - anziché tirarlo su lo irrita soltanto, anche così Bertie è sicuro che, posto di fronte alla scelta, sì, rifarebbe tutto da capo.

#37 - Sfumature

“Preferisco se muori di tristezza a casa tua, coi tuoi, e non di fame con me” sbotta Vince, aggressivo, ma quello che Bertie pensa voglia veramente dire è: “Ti sto lasciando”.

#38 - Significati

Il tuo uomo non ti lascia con un biglietto che dice “ti amo”: “addio”, magari; “è finita”, pure; “non è colpa tua”, se proprio deve - ma non “ti amo”.

#39 - Ossessione

“Mio fratello ha un’ossessione per te” mormora Rupert, faticando enormemente a misurare la voce, “e Dio, per quanto ci provi, non ho la minima idea del perché.”

#40 - Sabbia

Se c’è una cosa che McAfee ama più di rotolarsi nell’erba di Hyde Park (a parte masticare le pantofole di Vince), è rotolarsi nella sabbia la mattina presto, quando Bertie ancora dorme nel cottage dello zio e Vince lo porta a fare una passeggiata sulla spiaggia.

#41 - Aereo

È una situazione di emergenza, in un certo senso, e da dove sono seduti non li vede nessuno, e comunque Bertie non può non farlo - quindi quando l’aereo si alza da terra e la mano di Vince si serra intorno al bracciolo come volesse staccarlo, lui vi appoggia sopra la propria, e la stringe, e Vince stringe a sua volta fino a che il terribile momento del decollo non è passato.

#42 - Viaggio

Sono passati sei mesi dalla settimana in cottage, di trasferirsi da lui a Londra Vince non vuole sentirne parlare, si vedono sempre meno e Bertie sta cominciando a disperare, quando lo zio, discretamente, gli infila in tasca due biglietti per New York con aria sorniona - e dallo stile Bertie è sicuro, sicurissimo, che questa volta l’idea è tutta sua.

#43 - Bosco

Chiamarlo foresta sarebbe un’esagerazione, ma effettivamente al margine di Steeple Bumpleigh sorge un boschetto di aceri nel quale, da bambini, lui e Rupert andavano a giocare - mentre adesso, dimessi i giochi, Bertie ci porta Vince con la scusa di raccogliere funghi.

#44 - Bracciale

Il sottile braccialetto d’oro, regalo di battesimo, dal quale Bertie non si separa mai perché di solito dimentica di averlo, si spezza all’improvviso e cade sulla tavola accanto al coltello, procurandogli un brivido infinito mentre pensa alla persona che gliel’ha regalato.

#45 - Sesso

A ripensarci, la scena avrà un non so che di buffo, di ironico, forse un pizzico di kafkiano?, ma sul momento Bertie deve limitarsi a constatare i fatti: suo fratello lo sta guardando, la porta non era chiusa a chiave, ha il bracciolo della poltrona sotto l’ombelico e il cazzo di Vince tutto gloriosamente nel culo, e almeno - oh, almeno - la visuale dalla soglia non fosse così perfetta.

#46 - Polvere

Quando rovina a terra, il dolore al dente spezzato riesplode come una fiamma nella sua bocca, e togliendo la faccia dal pavimento della cantina Vince sputa un grumo di sangue rossastro nella coltre di polvere che lo ricopre.

#47 - Penna

Il cuscino di Vince ha un buchetto da qualche parte e perde piume, depositandogli talvolta una nuvoletta soffice tra i capelli, quasi invisibile tra i boccoli pesanti che il sole rende traslucidi; e a volte Bertie se la ritrova in bocca, quando è ancora più nel sonno che nella veglia e si sporge a baciargli i capelli.

#48 - Lingua

Non lavori per anni in una bella casa senza imparare una cosa o due sul tenere a freno la lingua, ma troppo ribollisce nel petto di Vince, la rabbia, l’umiliazione, la paura, e mai e poi mai l’avrebbe fatto ma niente, è proprio la sua voce che risponde a Rupert: “Ho il cazzo grosso”.

#49 - Note

Vince gliene lascia moltissime prosaiche, come “sono dal barbiere” e “torta nel forno, tirala fuori alle cinque”, ma non è tipo da slanci romantici; e forse per questo Bertie sente tempesta nell’aria quando trova un solitario “ti amo” sul tavolo, per poi scoprire che la casa è vuota, e Vince non è da nessuna parte, e la sua valigia e lo spazzolino sono spariti con lui.

#50 - Manette

Poi, quando sono soli, Bertie gli massaggia i polsi e li bacia come se volesse cancellare i segni inesistenti delle manette, vergognandosi come un cane per il modo in cui si sente, per la sensazione che sia tutta colpa sua anche se non lo è, per l’ansia che ha accumulato e non ha potuto sfogare - ma Vince gli tira la coperta sulla spalla e spegne la lampada, e finalmente, senza una parola, possono dormire.

fic, pairing: bertie/vince, fic: jeeves & wooster, language: italian, challenge: f3.u.c.k.s. fest

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