Personaggi
Salve!
Pensavo di scrivere una breve descrizione dei miei personaggi per presentarveli.
Asbjørn:
Re di Norvegia, vissuto attorno all'anno 1000 d.C.
All'epoca dei fatti lo immagino di 36 anni.
E' una persona nient'affatto altezzosa; non vorrebbe mai essere trattato "da re" perché preferisce essere una "guida" per la sua gente. Ha abituato il suo popolo a considerarlo uno di loro perché gli preme molto più che lo rispettino come uomo e come guerriero che come sovrano, infatti pretende soltanto che obbediscano ai suoi ordini quelle poche volte che ne impartisce; una figura carismatica e autorevole, che sa farsi valere e rispettare dando il buon esempio e non imponendo regole.
In un certo senso egli è un leader naturale poiché più lungimirante rispetto agli altri. Anche per questo tanti dettagli superflui, come il sentirsi chiamare Jarl invece di Sire da qualche servitore più ignorante, non li nota neppure. In un certo senso non impone chissà quali regole perché, data la propria lealtà e fierezza, si imporrebbe lui per primo di seguirle e non vuole gravarsi la vita con tanti doveri.
Il fatto che non abbia una donna e che non la cerchi significa che non si preoccupa neppure di garantire una discendenza al suo popolo. Ma non significa che se ne infischi o che non abbia mai provato: semplicemente, si è sempre impegnato per insegnare alla sua gente come cavarsela, perciò non ha bisogno di garantire un erede che un giorno gli succeda, perché ha fiducia che alla sua morte i suoi sudditi sapranno sbrigarsela tra di loro, scegliendo come suo successore chi lo meriterà. Di più "avveniristico" rispetto all'epoca immagino proprio che abbia questa piena fiducia. Ed allora non si fa scrupoli neppure a provarci con Ulrik, visto che ne è attratto. Tuttavia non si farà mai rendere schiavo dal sentimento e trasporto per un uomo.
Ulrik:
Dell'età di 21 anni, anche lui norvegese, seppure di una regione più vicina alla Svezia, ciò è denotato dai suoi lineamenti e capelli rossicci rispetto a quelli di Asbjørn e del suo clan. Inizialmente appartenente ad un clan rivale, incontra Asbjørn durante una sanguinosa battaglia e da quel momento le loro vite resteranno legate. Da quando si incontrano per la seconda volta infatti, resteranno insieme per sempre, nonostante le tensioni a cui verranno sottoposti dalla vita, dalla gente e dai loro sentimenti.
E' un ragazzo molto buono e generoso ma anche ostinato, non si tira indietro davanti a nulla poiché costretto dagli eventi a diventare forte e, quando occorra, spietato. Si sarebbe dimostrato un ragazzo volenteroso anche in un'altra epoca o in un'altra situazione perché ama comunque mettersi in ballo e odia oziare - tuttavia, per la sua indole, indubbiamente avrebbe preferito vivere in modo più tranquillo. In parte è questo suo essere fondamentalmente buono; in parte il fatto che sarà già innamorato di Asbjørn - ne è rimasto subito affascinato quando l'ha rivisto - a spingerlo a prenderne le difese, pur avendolo riconosciuto. Forse, più semplicemente ne ha passate tante da non prendersela più per molte cose.
Ricordo di aver detto a qualcuno che Asbjørn rappresenta la persona che vorrei essere e Ulrik la persona che dovrei essere.
Pensavo di scrivere una breve descrizione dei miei personaggi per presentarveli.
Asbjørn:
Re di Norvegia, vissuto attorno all'anno 1000 d.C.
All'epoca dei fatti lo immagino di 36 anni.
E' una persona nient'affatto altezzosa; non vorrebbe mai essere trattato "da re" perché preferisce essere una "guida" per la sua gente. Ha abituato il suo popolo a considerarlo uno di loro perché gli preme molto più che lo rispettino come uomo e come guerriero che come sovrano, infatti pretende soltanto che obbediscano ai suoi ordini quelle poche volte che ne impartisce; una figura carismatica e autorevole, che sa farsi valere e rispettare dando il buon esempio e non imponendo regole.
In un certo senso egli è un leader naturale poiché più lungimirante rispetto agli altri. Anche per questo tanti dettagli superflui, come il sentirsi chiamare Jarl invece di Sire da qualche servitore più ignorante, non li nota neppure. In un certo senso non impone chissà quali regole perché, data la propria lealtà e fierezza, si imporrebbe lui per primo di seguirle e non vuole gravarsi la vita con tanti doveri.
Il fatto che non abbia una donna e che non la cerchi significa che non si preoccupa neppure di garantire una discendenza al suo popolo. Ma non significa che se ne infischi o che non abbia mai provato: semplicemente, si è sempre impegnato per insegnare alla sua gente come cavarsela, perciò non ha bisogno di garantire un erede che un giorno gli succeda, perché ha fiducia che alla sua morte i suoi sudditi sapranno sbrigarsela tra di loro, scegliendo come suo successore chi lo meriterà. Di più "avveniristico" rispetto all'epoca immagino proprio che abbia questa piena fiducia. Ed allora non si fa scrupoli neppure a provarci con Ulrik, visto che ne è attratto. Tuttavia non si farà mai rendere schiavo dal sentimento e trasporto per un uomo.
Ulrik:
Dell'età di 21 anni, anche lui norvegese, seppure di una regione più vicina alla Svezia, ciò è denotato dai suoi lineamenti e capelli rossicci rispetto a quelli di Asbjørn e del suo clan. Inizialmente appartenente ad un clan rivale, incontra Asbjørn durante una sanguinosa battaglia e da quel momento le loro vite resteranno legate. Da quando si incontrano per la seconda volta infatti, resteranno insieme per sempre, nonostante le tensioni a cui verranno sottoposti dalla vita, dalla gente e dai loro sentimenti.
E' un ragazzo molto buono e generoso ma anche ostinato, non si tira indietro davanti a nulla poiché costretto dagli eventi a diventare forte e, quando occorra, spietato. Si sarebbe dimostrato un ragazzo volenteroso anche in un'altra epoca o in un'altra situazione perché ama comunque mettersi in ballo e odia oziare - tuttavia, per la sua indole, indubbiamente avrebbe preferito vivere in modo più tranquillo. In parte è questo suo essere fondamentalmente buono; in parte il fatto che sarà già innamorato di Asbjørn - ne è rimasto subito affascinato quando l'ha rivisto - a spingerlo a prenderne le difese, pur avendolo riconosciuto. Forse, più semplicemente ne ha passate tante da non prendersela più per molte cose.
Ricordo di aver detto a qualcuno che Asbjørn rappresenta la persona che vorrei essere e Ulrik la persona che dovrei essere.