Titolo: The floats parade
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Conteggio parole: 498
Riassunto:
Il rumore sordo e continuo che l’aveva distratta le ricordava il periodo di carnevale, quando i carri percorrevano quella strada per poi arrivare in centro, attraversare tre volte il paesino e sommergerlo di coriandoli, stelle filanti e sacchettini di pop-corn vuoti.
Challenge: mdf @
it100Prompt: Scrivere una drabble senza dialoghi - squadra 2
Claudia li aveva sentiti avvicinarsi solo qualche giorno prima, mentre si preparava per un esame seduta al tavolo di cucina, con una manciata di evidenziatori colorati ed un bicchiere di acqua frizzante con ghiaccio a farle compagnia.
Non li aveva notati subito, però, mentre percorrevano a passo d’uomo la strada dietro casa e calpestavano con pigrizia il cemento rovente in un pomeriggio velenoso di caldo e assordante di cicale.
Immersa com’era nello studio dell’ultimo libro di storia moderna che le era rimasto prima di un esame che non avrebbe mai dato, Claudia non aveva dato peso a quel rombare monotono e solo quando il rumore dei motori che indugiavano sulla strada, lenti come un cancro, era diventato più insistente, Claudia si era lasciata sottrarre alla lettura di pagina 123 di Viaggi e viaggiatori nell’Europa moderna e si era alzata per andare a controllare.
Il rumore sordo e continuo che l’aveva distratta le ricordava - aveva pensato avvicinandosi alla finestra che dava sul retro - il periodo di carnevale, quando i carri allegorici percorrevano quella stessa strada, altrettanto lentamente, per poi arrivare in centro, attraversare tre volte il paesino e sommergerlo di coriandoli, stelle filanti e sacchettini di pop-corn vuoti.
Quello che vide, invece, era una lunga linea di mezzi mimetici, in fila come la processione dietro un carro funebre, guidati da carristi che le sembravano tutti uguali, tutti con i capelli rasati nello stesso modo, tutti chiusi dentro identiche divise disumanizzanti.
Guardavano tutti ostinatamente avanti, procedendo senza interesse né per le case né per il per il paesaggio che li circondava e solo uno di loro, voltandosi, aveva ammirato la striscia di girasoli che il padre e il nonno di Claudia avevano piantato sul ciglio della strada.
Per altri sette giorni Claudia aveva continuato a tenere la testa bassa sullo studio; con pagina 270 aveva superato la metà del libro e da quel punto in poi le era sembrato tutto più semplice.
Il brontolare profondo dei mezzi militari, che strisciavano in colonne lente sulla strada dietro casa sua, continuava a farle da sottofondo ed era diventato quasi di compagnia; si era assuefatta.
Di tanto in tanto il fischio dei caccia in ricognizione la costringevano ad alzare la testa, ma Claudia non faceva in tempo a sentirli arrivare che erano già passati, talmente veloci che le sue distrazioni duravano solo pochi secondi.
Continuò così per altri tre giorni, insaporiti da articoli allarmisti, guerra o non guerra, telegiornali contraddittori e comunicati astratti; intanto Claudia superava pagina 316 e si ostinava a studiare, a bere acqua ghiacciata e a sottolineare le parti importanti in rosa fosforescente.
Quando sentì il primo scoppio Claudia appoggiò l’evidenziatore sul tavolo; doveva essere stato a chilometri di distanza, ma il rumore fu talmente assordante che lei lo sentì perfettamente. Tutti lo sentirono perfettamente.
Quando ci fu la seconda esplosione Claudia sospirò, fece un orecchio a pagina 389, per ricordarsi dove era arrivata e chiuse gli occhi per assaporare fino in fondo quell’ultimo attimo di pace.