Titolo: Scarsa considerazione
Rating: Arancione
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero, Vergil
Wordcount: 877 (
fiumidiparole)
Prompt: "Stavolta non mi fregate!" di
el_defe per il
Carnevale delle Lande #2 @
maridichallengeNote: Age difference, Incest, Threesome, Vampiri!AU, Yaoi
Si scambiarono un lungo sguardo d'intesa che venne colto alla perfezione dal terzo occupante dei materassi, che si levò subito in protesta: «Voi due siete odiosi».
Dante e Nero si volsero in contemporanea verso il loro terzo partner, entrambi recanti in viso un'espressione decisamente perplessa.
«Che hai Vergil? Tu non ti sei divertito?» gli chiese suo fratello.
Dante fu il primo a sollevarsi dal groviglio di membra che giaceva scompostamente sui due materassi nudi che erano stati provvisoriamente sistemati sul pavimento dello scantinato della Devil May Cry, nel quale erano contenute le tre preziose bare in cui riposavano i tre occupanti dell'edificio durante il giorno.
Il vampiro si stiracchiò distendendo le braccia ed inarcando la schiena sfoggiando allo stesso tempo un notevole sbadiglio. Quest'ultimo gesto fece sì che i suoi canini pronunciati fossero ben visibili.
«Com'è che hai già sonno? La notte è ancora giovane!» lo sfotté apertamente Nero, sorridendo anche lui in maniera tale da mettere in risalto la sua smagliante ed impressionante dentatura da predatore «Spero per te che non ti annoiato» soggiunse in tono più minaccioso.
«Oh no, le tue performance ragazzo migliorano notte dopo notte» si complimentò il più grande sorridendogli allusivo mentre con una mano gli accarezzava il torace nudo soffermandosi sui capezzoli ancora rigidi.
Si scambiarono un lungo sguardo d'intesa che venne colto alla perfezione dal terzo occupante dei materassi, che si levò subito in protesta: «Voi due siete odiosi».
Dante e Nero si volsero in contemporanea verso il loro terzo partner, entrambi recanti in viso un'espressione decisamente perplessa.
«Che hai Vergil? Tu non ti sei divertito?» gli chiese suo fratello.
Lo sguardo dell'interpellato si fece di ghiaccio mentre si metteva a propria volta seduto e li fissava ambedue.
«Vi siete sbattuti a vicenda molto più di quanto abbiate fatto con me» decretò con una punta di viva indignazione.
Nero scoppiò a ridere, incapace di trattenersi di fronte ad una simile esibizione di capriccio infantile.
«Non è vero, abbiamo sbattuto pure te» negò Dante «Poi mica puoi pretendere di essere sempre al centro dell'attenzione. Siamo in tre» aggiunse.
«Bugiardo!» ruggì il gemello, avventandosi addosso a lui con uno slancio deciso del corpo, atterrando Dante mezzo fuori del materasso.
Le sue mani forti andarono a stringergli il collo in quello che era senz'ombra di dubbi un tentativo di soffocamento.
Non fosse per altro che per il fatto che erano già tutti e tre cadaveri ambulanti, forse avrebbe anche potuto avere valide chance di spedire suo fratello al Creatore.
«Ehi, datti una calmata fratellino» esclamò Dante, afferrandogli con una stretta poderosa un polso e facendo leva per togliere quella mano dal suo collo.
Vergil venne tirato via da Nero, che lo afferrò da dietro e lo trattenne contro il proprio corpo in modo da permettere all'altro di alzarsi.
«Non ti facevo così permaloso...» commentò Dante, massaggiandosi il collo dolorante «Forse se tu ti mettessi un po' di più in gioco e fossi un po' più provocante ti sbatteremmo di più».
«Allora lo ammetti!» l'accusò Vergil, fremente d'ira.
«Ascoltalo, perché anch'io penso la stessa cosa» intervenne prontamente Nero in un suadente sussurro al suo orecchio, mentre con un canino scendeva lungo il lato del suo collo, accarezzandolo dolcemente come se stesse pregustando il momento in cui l'avrebbe morso.
Se avesse potuto Vergil sarebbe arrossito almeno un minimo: gli stavano dicendo che doveva comportarsi in modo più perverso, come loro.
«Non sono come voi. Non posso comportarmi a letto come un depravato!» obiettò a viva voce.
«Noi siamo dei depravati solo ai tuoi occhi, caro il mio fratellino» gli fece presente Dante, accostandosi di nuovo a lui, ma tenendo la guardia bene alzata. Non si sarebbe fatto cogliere impreparato come poco prima.
«Sappiamo solo come divertirci a letto» spiegò Nero.
Vergil stava cominciando ad arrabbiarsi di nuovo: lo stavano facendo apparire come un anormale.
«Non ti preoccupare se pensi che ti abbiamo sbattuto troppo poco» intervenne suo fratello «Abbiamo tempo ancora per qualche altro round».
La cosa rincuorò Vergil, che non era rimasto per niente soddisfatto del rapporto appena consumato.
«Bene» disse «Stavolta non mi fregate!».
Sarebbe stato attento ad essere considerato di più, anche a costo di diventare violento. Non sopportava l'idea di essere messo da parte.
Entrambe le mani di Nero scesero lungo i suoi fianchi fino all'interno delle cosce, divaricandole con forza.
«Non preoccuparti» gli sussurrò il ragazzo all'orecchio.
Prima che Vergil avesse modo di fare una qualsiasi cosa, la bocca di Dante catturò la sua in un bacio esigente ed appassionato che degenerò ben presto in quanto di più simile ad una volgare slinguazzata.
L'ingombro dei canini pronunciati giocava a sfavore di Vergil, dato che suo fratello lo stava usando per tenergli bene aperta la bocca e poter in tal modo avere la strada libera per accedere al suo cavo orale.
Dante gli leccò le arcate dentali, soffermandosi con particolare dedizione sui canini, ben sapendo che costituivano un punto debole del gemello - che difatti si lasciò sfuggire un gemito di piacere - per poi procedere all'interno e leccare il suo palato ed incontrare la sua lingua.
Vergil rimase senza fiato dopo il bacio e quando suo fratello recise il contatto lui subì a malincuore.
Nero era ansioso di prendere parte al tutto e la sua impazienza era sottolineata in maniera marcata dal suo pene di nuovo eretto che premeva dolcemente contro la zona sacro-coccigea della schiena di Vergil.
«Stavolta non avrai un solo attimo di tregua, fratellino» gli promise Dante «Devi pur imparare come si fa l'amore a tre, no?».
«Basta con le chiacchiere» brontolò Nero, cominciando a perdere la pazienza «Sono già duro».
«Bene, perché non ho tempo per concentrarmi anche su di te, ragazzo. Adesso, Vergil ha la priorità assoluta» sogghignò, mostrando i canini.
E in quel preciso momento Vergil pensò che tutto sommato sarebbe stato meglio tenere per sé le sue proteste.