Delirio scientifico

Dec 22, 2013 11:03

Titolo: Delirio scientifico
Rating: Giallo
Genere: Generale
Personaggi: Add, Ara Haan, Raven
Wordcount: 1002 (fiumidiparole)
Prompt: "Cominciamo o no?" di mapi_littleowl per la Notte Bianca #12 @ maridichallenge
Note: Gen
Malediceva tra sé e sé Rena per averlo incaricato di mostrare a quel ragazzino quale fosse la stanza presso cui avrebbe alloggiato nel mentre che loro si trovavano ad Hamel. Se solo se ne fosse dovuto occupare qualcun altro - Elsword, per esempio, che se ne andava sempre in giro ad attaccar brighe con Aisha senza fare niente di produttivo! - lui non si sarebbe trovato in un simile pasticcio.

«Cominciamo o no?». 
Era così che per Raven era cominciato quell'inferno dal quale non sapeva se sarebbe riuscito ad uscire vivo. Certa era una cosa sola: mai più avrebbe fatto sì che Add rimanesse da solo con lui assieme ad un intero arsenale di strumenti da meccanico che neanche i Pongo avevano mai visto. 
Malediceva tra sé e sé Rena per averlo incaricato di mostrare a quel ragazzino quale fosse la stanza presso cui avrebbe alloggiato nel mentre che loro si trovavano ad Hamel. Se solo se ne fosse dovuto occupare qualcun altro - Elsword, per esempio, che se ne andava sempre in giro ad attaccar brighe con Aisha senza fare niente di produttivo! - lui non si sarebbe trovato in un simile pasticcio. 
Quel ragazzo era malato: la sua ossessione per i Nasod era arrivata ad un punto tale che - una volta giunti in quella che sarebbe stata la sua stanza e nella quale erano già stati portati tutti gli attrezzi coi quali era arrivato - non aveva minimamente esitato nel bloccarlo con i suoi dynamo Nasod contro il muro più vicino e spogliarlo dell'unico indumento che portava per pudore di nascondere quantomeno le parti intime a chi si fosse imbattuto in lui. 
Raven si era vergognato di se stesso nel vedere con che bramosia gli occhi viola di Add avevano percorso il suo corpo nudo da capo a piedi, soffermandosi sulla miriade di cicatrici che solcavano i suoi arti, ricordi delle vecchie battaglie che aveva combattuto quand'ancora era un rispettabile mercenario. Avrebbe accettato qualsiasi cosa per coprirsi, anche un banalissimo lenzuolo o un asciugamano legato rozzamente attorno al bacino. 
Gli rodeva enormemente essere denudato in quella maniera senza che potesse opporsi in alcun modo. 
Dopo il primo esame Add aveva sorriso con aria tutt'altro che sana e gli aveva accarezzato uno dei grossi bulloni che gli ancoravano al torace il braccio Nasod. 
«È fantastico...» commentò a mezza voce, passando un dito lungo le lucide lamiere dell'avambraccio. Raven per protesta cercò di divincolarsi, ma una scarica elettrica proveniente dal dynamo che gli immobilizzava il polso lo dissuase dal perorare la sua causa continuando a dibattersi. 
«Questo braccio risponde ai tuoi impulsi nervosi» osservò Add, esaminando da diverse angolazioni l'arto in questione, come se così facendo potesse riuscire a captare i segreti oscuri legati alla sua costruzione ed al suo funzionamento. 
Prese tra indice e pollice un dito e lo agitò leggermente, producendo un lieve rumore di metallo che sfrega contro altro metallo. 
Il gesto urtò ulteriormente la sensibilità di Raven, che si affrettò a sottrargli la falange serrando la mano. 
Tuttavia, il suo aguzzino era riuscito a carpire quanto gli serviva sapere. 
Con una strana luce folle negli occhi avvicinò il viso a quello del suo prigioniero tanto che Raven riuscì a distinguere il proprio riflesso nelle sue iridi viola brillante. 
«Il metallo non ricopre il tuo braccio. La protesi è il tuo braccio» concluse, ed un sorriso malato si allargò sul suo viso pallido mentre una risata quasi isterica gli saliva dalla gola, lasciando Raven di stucco: che ci trovava da ridere nel fatto che lui non avesse più un braccio? 
«Forse è solo esaltato per esserci arrivato da solo» rifletté Raven, guardando con astio l'albino che aveva dinanzi, il quale si era addirittura piegato in due mentre ancora rideva sguaiatamente. 
Lo reputava abbastanza fuori di testa da poter ridere per un'osservazione così banale. 
«Il tuo braccio non c'è più...» ripeté, come farfugliando tra sé e sé «E al suo posto ti hanno impiantato una protesi... una protesi Nasod!» continuò, ancora preso dal suo incomprensibile delirio «Allora è possibile! La tecnologia Nasod è strabiliante!». 
All'improvviso Raven avvertì una mano di Add serrarsi stoicamente attorno al suo collo e stringere tanto da fargli mancare l'aria. 
Il suo viso si fece pericolosamente vicino, tanto che poté avvertire il suo fiato sulla propria pelle. 
«Chi ti ha messo questo braccio? Chi?!» quasi gli gridò contro, gli occhi sgranati in uno sguardo stralunato e minaccioso assieme. 
Raven serrò le labbra, deciso a non parlare del suo passato con uno squilibrato simile, ma lui insistette serrando ulteriormente le dita attorno alla sua giugulare. 
«Dimmi chi! È stata per caso quella Nasod antica, Eve?! Lei non si farebbe scrupoli a strappare un braccio ad un umano per i suoi esperimenti...» disse a voce alta. 
«Parli proprio tu... di scrupoli» boccheggiò Raven «Tu che mi hai aggredito senza alcun... motivo» aggiunse. 
Add lo lasciò andare di colpo, facendo dietrofront ed allontanandosi. 
«Dovevo vedere quel braccio. È fantastico!» si giustificò Add senza dare particolare peso al gesto che aveva fatto. 
Raven fece per ribattere, quando la porta si aprì e sulla soglia comparve Ara. 
«Quanto chias...» esordì con tono allegro e cordiale, ma si interruppe vedendo Raven completamente nudo, che si trovava immobilizzato proprio dirimpetto alla porta. 
Le sue guance si fecero di fuoco e gli occhi si dilatarono al punto che Raven temette le schizzassero fuori dalle orbite. 
Vergognandosi della propria nudità, il ragazzo cercò di coprire alla sua vista le pudenda piegando una gamba per nasconderle, ma ciò non servì ad altro se non il mettere ancor più in vista i suoi attributi. 
Ara arretrò di un passo. 
«I-io...» iniziò, ma le parole le morirono in gola. 
Subito si profuse in un profondo inchino. 
«S-scusate per l'interruzione...! Non volevo!» esclamò con voce bassa, come se si vergognasse addirittura di chiedere scusa. 
Dalle sue parole Raven capì che aveva frainteso tutto quanto e che credeva di aver interrotto chissà quale perversa pratica sessuale. 
La ragazza richiuse la porta con impeto e corse via proprio mentre la vittima raccoglieva il coraggio e le gridava: «Ara aspetta! Ho... bisogno d'aiuto...» 
Vedendo che il richiamo non aveva sortito  alcun effetto, la seconda parte dell'invocazione gli uscì di bocca a mezza voce ed in tono rassegnato. 
Una risatina scosse le spalle di Add mentre si avvicinava ad una delle sue cassette per attrezzi. 
«Dove eravamo rimasti...? Ah, sì» disse come rivolto a se stesso, estraendo un paio di attrezzi che parevano più adatti ad un chirurgo che ad un meccanico «Vediamo un po' com'è fatto questo braccio, mentre tu ti decidi a dirmi chi ci ha lavorato su» esclamò, accostandosi nuovamente a Raven con aria alquanto minacciosa.

rating: safe, fandom: elsword

Previous post Next post
Up