Dolorose ustioni

Aug 16, 2013 21:37

Titolo: Dolorose ustioni
Rating: Verde
Genere: Generale
Personaggi: Eve (Electra Nasod), Raven (Figlio del Fato)
Wordcount: 539 (fiumidiparole)
Prompt: Ideal Seduction / #03 - Liquido @ diecielode + Tema libero (500-600 parole) per la Missione 2 della Blue Army per la quarta settimana del COW-T 3.5 @ maridichallenge
Note: Gen
«Quanto manca ancora?» domandò ad un tratto, tentando di sopprimere la nota vibrante di sofferenza nella voce.
«Poco, è quasi finito» rispose Eve atona, continuando a guardare il tubicino «Perché stai piangendo?» domandò poi, alzando gli occhi ad osservare il suo viso.
Raven si affrettò a replicare uno stizzoso: «Non sto piangendo! È solo sudore!».

Raven era deciso a tacere. Non aveva intenzione di lamentarsi come una ragazzina in cerca di compassione.
Aveva combattuto in numerose battaglie, riportato un'infinità di ferite, eppure non aveva mai sofferto tanto da quando gli era stato impiantato il braccio Nasod.
Quell'arnese aveva continuamente bisogno di raffreddarsi dopo l'uso e la sua pelle mezza ustionata non era quanto di più comodo e sopportabile ci fosse. Certe volte avrebbe voluto strapparsi il braccio solo per calmare il dolore, ma non voleva apparire debole.
Adesso, seduto su una vecchia poltroncina, si stava sottoponendo al cambio del fluido di raffreddamento sotto l'attenta sorveglianza di Eve. L'Electra Nasod stava osservando il vecchio liquido che defluiva dall'arto mentre lei aiutava il processo tenendo in parte sollevato il braccio del Figlio del Fato.
Il problema era che così facendo il metallo premeva sulla carne bruciata della spalla del ragazzo, provocandogli un dolore che a fatica riusciva a nascondere.
«Quanto manca ancora?» domandò ad un tratto, tentando di sopprimere la nota vibrante di sofferenza nella voce.
«Poco, è quasi finito» rispose Eve atona, continuando a guardare il tubicino «Perché stai piangendo?» domandò poi, alzando gli occhi ad osservare il suo viso.
Raven si affrettò a replicare uno stizzoso: «Non sto piangendo! È solo sudore!».
Eve gli sollevò ancora un po' il braccio e lo osservò mentre si agitava sulla sedia sforzandosi di sottrarsi alla stoica e forte presa di lei.
«Cosa stai facendo? Abbassalo...» esclamò il ragazzo, deglutendo a vuoto un paio di volte.
«Il fluido sta finendo» spiegò l'Electra Nasod indicando il tubicino «Devo assicurarmi che non ne rimanga... no?».
I suoi occhi gialli simili a fari si inchiodarono sul volto del suo paziente, come per registrare le sue variazioni d'espressione.
Raven se ne accorse e cercò - stavolta efficacemente - di rimanere impassibile.
Fu un tale sollievo quando la Nasod gli abbassò il braccio che non riuscì a reprimere un sospiro. La sua pelle bruciacchiata ringraziava la fine di quella tortura.
Adesso che Eve doveva mettere in circolazione il nuovo liquido di raffreddamento non sarebbe servito toccargli l'arto e lui avrebbe potuto dimenticare il dolore patito fino a poco prima.
«Devo medicarti la spalla» intervenne l'Electra Nasod atona, indicandogli la pelle ustionata a contatto col metallo. Non gli stava chiedendo il permesso.
«Non serve, posso usar... AH!» la sua replica venne soffocata da un grido di dolore quando il polpastrello di lei premette sulla pelle lesa.
«Non puoi usare il braccio in questo stato» gli fece presente, alzandosi ed allontanandosi pian piano, i lunghi capelli d'argento che ondeggiavano sulla sua schiena.
Raven la seguì con lo sguardo, accigliato: in genere non si preoccupava così tanto per lui. Si limitava solo a controllare lo stato del suo braccio.
Quando la vide tornare trasportando quella che aveva tutta l'aria di essere un kit di pronto soccorso Raven impallidì leggermente.
«Non serve!» ripeté con più vigore, ma venne messo a tacere dal disinfettante che Eve gli applicò a tradimento sulla ferita.
Raven ebbe un sussulto e dovette mordersi il labbro inferiore per costringersi a non darle la soddisfazione di sentirlo gemere di dolore.
«E invece sì» lo contraddisse l’Electra Nasod prontamente, continuando nel suo intento d’infermiera.
Data la sua insistenza, il ragazzo la lasciò fare, abbandonandosi contro lo schienale della sedia, constatando che il dolore inizialmente a malapena sopportabile pian piano si faceva sempre più flebile, con suo gran sollievo.

rating: safe, fandom: elsword

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