Gods of metal 2007 - Domenica 3/6

Jun 05, 2007 02:25

E anche quest'anno il festival metal è arrivato, è passato, ha lasciato le sue cicatrici e se ne è andato. Ma abbandoniamo i sentimenti tristi almeno per adesso e raccontiamo la giornata.
I giorni precedenti l'evento non son certo stati facili, col tempo incerto, malati in casa che attentavano alla mia salute cercando di infettarmi ... alla fine tutto è andato per il meglio e gli Dei del metal ci hanno concesso una giornata bellissima e una salute ottimale.
Partiamo quindi alla volta dell'Idroscalo, sempre e solo dhorifinn e io. Arriviamo anche abbastanza presto ma i 20 minuti a piedi tra il parcheggio e l'idroscalo e la lunga fila ai cancelli ci impediscono di ascoltarci gli italiani Sinestesia.
In compenso mentre raggiungiamo i cancelli incrocio la mia prima ragazza e anche se siamo stati assieme per circa 5 minuti 13 anni fa devo averle lasciato un buon ricordo perchè mi ha proprio fermato per raccontarmi un po tutta la sua vita attuale e presentarmi il tizio con cui convive, che visto che l'ha portata a campeggiare 2 giorni al gods non può che avere tutta la mia stima.
Entriamo giusto in tempo per i DGM che manco ci degnamo di guardare e che ascoltiamo da lontano. La zona di fronte al palco è stata arata il giorno precedente dagli anfibi del pubblico per cui è ridotta ad una palude maleodorante. Ci accampiamo in una zona non a rischio idrogeologico mentre aspetto il primo concerto interessante della giornata: l'esibizione degli inglesi Anathema. E proprio sotto al palco faccio finalmente conoscenza con quaesitamors che ci terrà compagnia per tutta la giornata.

ANATHEMA

Bravi, poco da dire. Non li conosco molto, ma sicuramente la loro esibizione ha convinto. Suoni puliti, come non se ne sentiranno fino al concerto dei Dream Theater, ed emozionante la voce della cantante che li ha accompagnati durante una delle loro canzoni.
Come dicevo in fondo non li conosco, quindi visto che l'esperta di Anathema era quaesitamors la set list chiedetela a lei :P

SYMPHONY X

Arriva Russel, col suo furgone, che è pieno di allegria e felicità. La solità esibizione divertente: Russel sul palco non ti delude mai, e compresso lo spettacolo in sole otto canzoni non perde tempo e macina i vecchi successi assieme alle nuove canzoni, tutto in perfetto stile Symphony X. Romeo è il solito genio della chitarra e le canzoni dell'ultimo album (Domination, Paradise lost e serpent kiss) divertono e coinvolgono come sempre. Non c'è che dire sanno fare il loro lavoro e sanno farsi amare. Li aspetto per il tour ufficiale.

  • Of sins and shadows
  • Domination
  • Inferno
  • Paradise lost
  • Smoke and mirrors
  • Set the world a fire
  • Serpent kiss
  • Sea of lies

DARK TRANQUILLITY

Altro concerto che attendevamo tutti e tre con ansia. Anzi l'unico che ci mette tutti e tre d'accordo :D. Sotto il palco siamo pronti a farci travolgere da Stanne e soci. E loro non deludono. Tanto lo sapete, Stanne sul palco è eccezionale, un grande trascinatore, e anche stavolta è all'altezza delle attese. Putroppo i suoni sono un po' carenti, soprattutto sulla canzone d'apertura. Ma più di tutto a rovinare questo concerto è il fango che ci blocca a terra. Praticamente niente pogo quando dal palco attaccano canzoni come final resistance o punish my heaven, cose mai viste ad un concerto dei DT. Il momento più bello ovviamente quando ho potuto cantare il mio odio sulle note di Treason wall, la mia preferita. Tante canzoni dall'ultimo album, suonate per la prima volta in un'occasione importante come un festival. Discutibile la chiusura con The new build, soprattutto perchè l'hanno attaccata malissimo, ma poi Stanne è sceso a cantarla in mezzo al pubblico quindi tutti felici. Grazie DT, anche stavolta un bellissimo ricordo.

  • Terminus
  • Lesser faith
  • Treason wall
  • Wonders at your feet
  • Blind at heart
  • Final resistance
  • Focus shift
  • Punish my heaven
  • My negation
  • The new build

DIMMU BORGIR

Anche di loro non posso dire molto, visto che non li conosco bene e li ho visti oggi dal vivo per la prima volta. Sicuramente molta stima e invidia per l'armatura in cuoio borchiato +1 del bassista marchiata con pentacolo rovesciato e la giacca lunghissima del cantante. Per il resto anche qui suoni abbastanza confusi, altissimi, sacrificata la tastiera che è un po'la colonna portante della loro musica tutto ne ha risentito. Bello il finale con i due grandi classici, Spellbound e la monumentale Mourning palace, anche se comunque ho apprezzato le nuove canzoni, soprattutto the serpentine offering.
Per la setlist, solo le canzoni che ho riconosciuto:

  • The serpentine offering
  • The chosen legacy
  • A succubus in rapture
  • Spellbound
  • Mourning palace

BLIND GUARDIAN

Penultimo atto del nostro personale gods of metal. I Blind Guardian sono una delle band per cui provo più affetto e che ascolto da più tempo, quindi anche se ormai li ho un po' messi da parte rivederli dal vivo è sempre un'emozione. Emozione che si concretizza nel cantare tutti assieme le loro canzoni, soprattutto quelle tratte da Nightfall, dal Silmarillion. L'orgoglio di Feanor e il coraggio di Fingolfin, fino all'immancabile inno, Bard's song, cantata praticamente dal pubblico, e a Mirror Mirror e la caduta di Gondolin. Ma c'e' stato spazio anche per "and then there was silence", canzone lunghissima e complessa, inattesa in un programma ridotto ad un'ora e venti.
C'e' da dire che con l'ultimo tour Hansi si è imborghesito..praticamente non canta più senza il suo servizio di catering a bordo palco. Non si accontenta più di acqua e birra come una volta..però è sempre il solito simpatico e il solito impedito a presentare le canzoni, per cui l'affetto rimane immutato. Purtroppo le esecuzioni dei pezzi non sono state proprio esaltanti, ma tant'è. E peggio ancora, anche con loro non si è pogato (maledetto fango!!)

  • War of wrath
  • Into the storm
  • Born in a mourning hall
  • Nightfall
  • Script for my requiem
  • Fly
  • Valhalla
  • Time stand still (at the iron hill)
  • This will never end
  • ..and then there was silence
  • Imagination from the other side
  • The bard's song
  • Mirror mirror

DREAM THEATER

Con un'intro registrata che ripercorre temporalmente i loro più grandi successi entrano in scena La Brie e soci e attaccano subito con Pull me under in versione originale. Poi ci spiegano: è il 15 anniversario di Imagines and words, quindi come festeggiarlo se non suonandolo dall'inizio alla fine. °_° . E quindi lasciamoci trasportare dalla loro maestria attraverso i loro vecchi successi. Suoni eccezionali finalmente, all'altezza della bravura e della fantasia del gruppo. Tecnicamente i migliori, ma non poteva che essere così. Portnoy ovviamente da dietro la sua corazzata a tripla cassa si adoperava come al solito per dar spettacolo, alla fine guardavo solo lui che è il batterista, vederlo interpretare mentre canta e fa il coglione cose di una difficoltà impenetrabile è disarmante.
Ed esauriti i pezzi da Imagines, rientra sul palco con la maglia dell'Inter, la numero 8 di Ibraimovich per la precisione .. personaggio.
Ma anche tutti gli altri ci incantano con assoli e acuti, non risparmiandosi soprattutto vista la durata esigua del concerto rispetto ai loro standard. Chiudono con As I am una grandissima performance.

  • Pull me under
  • Another day
  • Take the time
  • Surrounded
  • Metropolis
  • Under a glass moon
  • Wait for sleep
  • Learning to live
  • Home
  • As I am

Con questo si è concluso il nostro Gods of Metal 2007. Mancavano gli headliner Heaven and Hell, ma dobbiamo proprio andarcene e sinceramente nessuno era veramente interessato a vederli. Ci congediamo da quaesitamors che ringraziamo per la compagnia e affrontiamo il lungo cammino fino alla macchina, stanchi, ricoperti di fango, ustionati ma soddisfatti.

Oggi, il giorno dopo. Mentre mi risveglio con in mente Focus shift, facciamo un conto:

  • male al collo: presente.
  • stanchezza generalizzata: anche.
  • lividi su tutto il corpo: assenti. Non si è pogato proprio per nulla :(
  • ustioni: fronte e naso, poteva andare peggio ..

inaspettate invece sono arrivate mancanze, nostalgie e sensi di vuoto, fin dal mattino. Una soddisfazione avvolta nella tristezza, peggio che gli anni precedenti.
Il gods se n'è andato. Resta la vita vera, quella che per un giorno ti dimentichi. La palude dove ogni giorno cammini, dove ogni giorno acquisti il suo odore e dove il fango ti copre la pelle fino a fartene dimenticare il colore. E dove se hai il coraggio di specchiartici nelle sue acque morte, vedi solo gli spiriti di chi ti ha preceduto che tentano di annegartici.
Con i miei RedBlack ho camminato nel fango tangibile dell'idroscalo tutto il giorno e quando li ho tolti ero pulito e asciutto. Ma cosa può proteggermi dal fango intangibile?

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