Ricordate
Diario di una fata diplomata e stressata? Ecco una pagina di diario del suo amico Grillo.
GUARDATEMI, GUARDATEMI BENE: VI SEMBRO FORSE UNA CUOCA?
Fino a questo momento stava andando tutto bene. Sul serio.
Ieri sono riuscito persino a convincere la dolce bambina che mi è stata affidata e suo fratello che bere la seconda cola ghiacciata della serata non sarebbe stato poi così...figo ( come ama dire lui ).
Parola di Grillo il fauno: non mi lamenterò più, MAI più in tutta la mia vita; non mi dichiarerò mai più annoiato. Sapete cosa vi dico, ora la noia la abbraccerei e gli offrirei tutte le pentole d'oro che si possono trovare alla fine degli arcobaleni.
I genitori dei due angioletti sono tornati dal cinema, ieri sera, discutendo a voce sempre più alta. Il clima si è raggelato con una velocità preoccupante.
“ Ma questi due non hanno cominciato a litigare un po' troppo spesso? ” mi sono accorto di aver pensato a voce alta.
Ora, che Barbara - la più piccola di casa - mi sentisse era quasi certo. Sono stato affiancato proprio a lei, come primo incarico. Per mia fortuna la conoscenza non è stata difficile come per la povera Quadrifoglio con il suo piccolo criminale...ehm, angioletto.
Il problema è che mi ha sentito - per uno strano fenomeno ancora inspiegabile - anche il pappagallo di casa, Cocorito. Cocorito si è messo di impegno a ripetere la mia frase con un gracchiare sempre più alto.
Credetemi, a questo punto il signore e la signora Fermi hanno smesso di litigare tra loro: erano troppo sconvolti per poter continuare. Solo che poi se la sono presa con il figlio più grande.
" Non ti permettere, sai?! " ha tuonato la madre.
Insomma, è stata davvero una bella serata...come no!
Diciamocelo, Federico non è proprio quel che si dice un piccolo santo. Anzi, li fa dannare non poco, questi poveri genitori. Però questa volta lui non aveva colpa della situazione.
Dovevo trovare il modo di farmi perdonare e con questo pensiero ho deciso stamattina di calmare almeno un po' le acque.
Ho pensato: se i due genitori trovassero la colazione pronta, preparata - almeno così dovrebbero pensare - dai loro dolci pargoletti? Il loro cuore si colmerebbe di gioia fino a scoppiare e non ci sarebbe più posto per la rabbia e le discussioni. No?
Dite anche voi, non era una genialata?
Ora viene il punto: il cibo umano!
La colazione! Per voi è qualcosa di scontato, da preparare.
Caffettiera sui fornelli, latte, fette biscottate, marmellata e...
Eh, qui vi voglio!
Il burro, IL BURRO! Non ho nulla di personale contro il derivato del latte delle povere mucche di alta montagna. No, io odio il suo involucro. Piegato, ripiegato e piegato un'altra volta attorno al panetto bianco...e sigillato, per di più.
Adesso, provateci voi ad aprire il burro con zoccoli come i miei, al posto delle mani!
No, la scena non è assolutamente comica! Non ridete!
Io sono un fauno, non un polipo dai mille tentacoli, ecco!
Voi direte: ma te la sei cercata!
Purtroppo avete ragione.
Il problema resta e da bravo cacciatore di guai, abituato a metterci il suo becco per ingigantirli, ecco svegliarsi il nostro amico Cocorito.
Prego, ricordare che sono in questa situazione per rimediare alla discussione di ieri. Prego, ricordare che il signor Cocorito ha avuto la sua bella parte di colpa, nella discussione di ieri.
Eccomi qui a cercare di aprire la confezione del burro appena presa fuori dal frigo. Nessuno si era svegliato in tutta la casa - ma che dico? Nessuno in tutto il quartiere! - fino a che Cocorito ha aperto i suoi begli occhietti assonnati e...
Addio quiete; ha cominciato a cantare di pura gioia e perfidia, il caro amico Coco!
Addio progetto “Clima sereno, stop litigate!”
Ma ecco arrivare un aiuto insperato. Non Barbara, che durante le vacanze di Natale si trasforma in un ghiro e va in letargo! - ma suo fratello! Federico! Il piccolo diavolo!
“Ehi, fauno! Forse è meglio che io e te diventiamo alleati contro Cocorito, che ne dici?”
Resto di sasso.
Letteralmente. “T-tu mi puoi vedere?” Il burro è sfracellato davanti alle mie zampe. Bello spettacolo davvero! Mi sento vagamente umiliato, manca solo che ci scivoli sopra e la mia dignità di fauno andrebbe alle ortiche!
“Guarda che sono cresciuto, Fauno, ma non sono diventato scemo!” ridacchia Federico, sedendosi al tavolo. “Pulisco io per terra, non preoccuparti. Vai a svegliare Barbara...”
“Gra-grazie.”
“Ah, Grillo?”
Sobbalzo. Sa anche il mio nome?! Mi volto.
“Sono contento che sia tu il padrino fatato di Barbara.”
Continua...
( anche perché devo assolutamente scoprire da quanto tempo Federico sapeva...)