Ho trovato questo primo volume della saga di Geshwa prezioso come uno scrigno di magie, quelli delle favole più belle sulle quali fantasticavo da piccola, magari immaginando che tutto si svolgesse più vicino a me.
Nello stile, ben comprensibile anche dai ragazzi - non per questo trattandoli soltanto come menti da educare, ma come lettori degni di tutto il dovuto rispetto - c'è poesia, ma c'è anche una trama di crescita dei personaggi.
Non sono soltanto Geshwa e il suo amico Nargolian ad affacciarsi ad una realtà che credevano di conoscere, ma anche il padre di Geshwa deve affrontare prove difficili e andare oltre il dolore.
Fabrizio è un narratore che ti guida, attraverso la trama, in una terra che è la sua, per la quale ti mostra l'amore che prova mutandone i luoghi nelle ambientazioni del viaggio di Geshwa (
http://www.stedon.it/ ).
Ti guida nel Masso Verde, ma ti riporta anche nella tua infanzia, perchè le reazioni del protagonista e di Narg ( un pg che mi è piaciuto quasi quanto il principale ) sono credibili, sono quelle di bambini sulla soglia della prima adolescenza, ancora e sempre desiderosi di avventure, con la voglia però di essere anche presi sul serio dai grandi.