Titolo: In half, in half (if we live to see the other side of this)
Autore:
guns_and_butter ♥
Traduttore:
ary_true Fandom: Harry Potter
Personaggi/Pairing: Sirius Black, James Potter ♥
Rating: R/NC17
Warnings: slash
Link alla storia originale/Permesso per la traduzione: Versione originale
qui, permesso dell'autrice
qua. ♥
Disclaimer: Tutte bugie.
Note dell'autore: Non lo facevano da settimane, e la pelle di James fa male ovunque Sirius lo tocchi.
La porta si è a malapena chiusa alle loro spalle quando Sirius si volta verso di lui, gli occhi fiammeggianti, e hanno scopato migliaia di volte, davvero, ma questa volta è diverso.
Questa volta è fatta di denti e rabbia e disperazione, bocche aperte e mani che lasciano lividi. Il viso di Sirius è scuro, semi-incazzato, e James è abbastanza terrorizzato e più duro di quanto abbia mai creduto possibile.
Non lo facevano da settimane
(bellissima Lily, dolce e capricciosa, che con le mani accarezza continuamente il profilo tondeggiante del suo pancione - stupido, ingenuo Regulus, morto in un vicolo chissà dove - e ovviamente la Guerra, sempre la Guerra)
e la pelle di James fa male ovunque Sirius lo tocchi.
Sirius ha un sapore familiare, follia e disastri e troppo di tutto.
Gli stringe i fianchi con una forza disperata, e lo morde con decisione in quel punto in cui collo e spalla si uniscono, e James emette un verso patetico, tirandogli forte i capelli.
Si piegano e rabbrividiscono come scivolano sul pavimento, un ammasso confuso e fremente di pelle e sudore e corpi lunghi che si contorcono per allontanare vestiti ostinati.
Le mani di Sirius sono spietate, lo spezzano e si trascinano lentamente su ogni suo nervo.
I loro corpi combaciano alla perfezione, come sempre. Non lo fanno così spesso-- James non lo fa così spesso, ma Sirius è inquieto e esigente e lui non è nella posizione di discutere, non con il suo corpo che si strofina con impazienza contro il proprio, mandandogli scintille vibranti lungo la schiena.
Sirius scatta in avanti, tutto fianchi appuntiti e precisione mortale, e James si sente scuotere, le dita scivolose e impotenti che graffiano il pavimento.
Gesù.
Non durerà molto -- non può, non così. Troppo presto, Sirius sta soffocando un singhiozzo contro la sua schiena, basso e ferito, e James è partito, può solo tremare e sussultare e venire. E questo lo colpisce con forza, fa fottutamente male, come se lo stessero strappando e paralizzando e Dio, Dio, Dio, le sue cicatrici si stanno aprendo e ogni parte di lui si sta volando via e la pelle di Sirius è così calda da bruciare.
Per un momento è come se fossero paralizzati, muscoli tesi e frementi -- e poi le braccia di James cedono sotto il suo peso, ed entrambi crollano sul pavimento in un miscuglio di respiri spezzati e pelle lucida per il sudore.
Cazzo.
James prende un lungo, doloroso respiro e cerca di valutare la situazione.
Gli fanno male le gambe. Gli fanno male i gomiti. È probabilmente paralizzato o morto o qualcosa di simile. Prova a muoversi, ma Sirius è pesante e la sua schiena è andata da un pezzo, fusa e prolungatasi, attraverso il suo cazzo, nello stretto e umido cerchio costruito dalle dita di Sirius.
Il pensiero lo fa contorcere contro il pavimento, dolorante e eccessivamente sensibile, e sussulta. La sua pelle pizzica a causa del sudore e del seme, e questo dovrebbe essere molto più disgustoso e fastidioso di quanto in realtà non sia. Il flusso sanguigno che scorre appena sotto la sua pelle si sta affievolendo velocemente, lasciandolo appiccicoso e curiosamente insensibile a tutto tranne Sirius - il solletico dei suoi capelli bagnati, il calore umido della sua bocca tremante che si muove con libertà e indolenza sulla propria nuca.
Il cuore di Sirius batte furiosamente contro la schiena di James, e lui sta semplicemente steso lì e ne assorbe il ritmo -- il pulsare del suo sangue che martella, veloce come un colibrì, contro di lui, attraverso lui, riverberato dalle mattonelle e dall'eco nelle sue orecchie.
Il battito costante ha quasi cullato James a dormire, quando improvvisamente Sirius si scosta. È busco e vagamente doloroso, e James grugnisce sorpreso come Sirius crolla su un fianco e inizia immediatamente ad sollevarsi sulle gambe instabili. L'improvviso assalto dell'aria fredda sulla sua pelle esposta gli fa seriamente considerare di tirarlo nuovamente giù per tenerlo al caldo, ma invece chiude gli occhi e ascolta alla cieca il suono privo di grazia dei piedi dell'altro contro il pavimento, mentre questo inciampa andando via.
Non sa quanto tempo passa a dormire, ma l'appartamento è silenzioso e freddo quando riapre gli occhi. Sbatte le palpebre un paio di volte, riprendendosi, e poi si allunga sul pavimento, nell'ombra familiare, per afferrare la pila dimenticata delle loro divise da Auror.
Gli viene in mente che magari sarebbe prudente cercare Sirius, solo per essere sicuro che non sia caduto sulla sua bacchetta o affogato nel bagno o qualcos'altro di altrettanto stupido. Riesce a tirarsi su facendo un disastro minimo, per poi barcollare sulla scia dell'altro.
Raramente deve cercarlo troppo a lungo, e questa volta non fa eccezione. Sirius se ne sta in cucina, nudo, a fumare una sigaretta. Contento di averlo trovato, James si appoggia contro un mobile e sta semplicemente a guardarlo per un po', osservando pigramente le onde e le linee del fumo che dissolvono nell'oscurità.
Per parte sua, Sirius lo ignora completamente - almeno fino a quando James non gli ruba la sigaretta, e a quel punto il suo stato d'animo passa dalla studiata indifferenza a un silenzioso, accigliato fastidio. Stringe gli occhi in direzione di James, e le sue labbra si assottigliano. Senza dubbio è convinto di sembrare piuttosto minaccioso, e magari lo è davvero; James non saprebbe dirlo. Ha vissuto e lottato e scopato con Sirius per troppi anni per sentirsi anche solo minimamente innervosito dal più omicida dei suoi sguardi.
James prende un tiro e respira nel sapore del fumo e della dipendenza, profondo e persistente. Il bruciore familiare nei polmoni è quasi piacevole quanto il freddo bollore dell'irritazione di Sirius, e si concede un sorriso veloce, segreto, prima di voltarsi e rivolgere uno sguardo incurante all'altro. "Che c'è, la volevi?"
In suo favore, c'è da dire che Sirius fa uno sforzo valoroso per continuare a guardarlo male e per sembrare ancora di malumore. Alla fine, ovviamente -- almeno quando James, il sesso e le sigarette sono coinvolte - quella non è semplicemente la sua natura. Gli strappa la cicca dalle dita e se la porta velocemente alle labbra, imbronciato e possessivo. Inspira con forza, le guance che si svuotano, e James cerca distrattamente di domane l'impennata di desiderio che si agita a quella vista. Se dovesse sbattere Sirius contro un muro ogni volta che l'urgenza lo coglie, non troverebbero mai il tempo per fare nient'altro - portare alla rovina Voldemort, fare casino agli incontri dell'Ordine, prendere in giro Remus per i suoi "compiti" top-secret.
Morirebbero di fame, anche.
Probabilmente quello succederà comunque, pensa, spostando con riluttanza la propria attenzione sulla desolata landa degli armadietti da cucina di Sirius. Sospira un po'.
"Immagino sia oltre ogni più sfrenata fantasia, la possibilità che tu possa tenere effettivamente del cibo in questo posto."
Sirius scuote un po' di cenere dalla sua sigaretta e scrolla le spalle. "Mi spiace, amico. Come presumibilmente avrai notato, io non ho una moglie che muore dalla voglia di andare a fare la spesa per me."
A quelle parole, James lo guarda duramente. Per un momento si chiede se la conversazione stia per prendere una brutta piega, ma Sirius sembra preoccupato e distante, troppo distratto per essere astioso.
"Possiamo sistemare questa cosa, sai," offre, ammettendo finalmente la propria sconfitta nella ricerca del cibo e tornando ad abbandonarsi al mobile. "Te lo ripeto, Marlene ti ha messo gli occhi addosso dal momento --"
Si zittisce improvvisamente, sorpreso, nel momento in cui Sirius si volta bruscamente e corre via dalla stanza senza una parola. James lo segue lentamente, perplesso, finché Sirius non scompare nel piccolo bagno dell'appartamento, e può sentire distintamente un tonfo come di ginocchia contro il pavimento, immediatamente seguito dall'inconfondibile suono di un conato.
"Cazzo," mormora. Con uno scatto copre la restante distanza, per poi fermarsi come la porta gli viene sbattuta in faccia, quasi sul naso. La serratura scatta in maniera minacciosa, e James colpisce la porta con la mano per la frustrazione. "Coglione!"
Conosce Sirius abbastanza bene da sapere che non esiste un numero di alohomora sufficienti per farlo entrare. Ci prova comunque, giusto per scrupolo, prima di iniziare il noioso processo di disattivazione delle sue barriere.
Gli ci vogliono un bel po' di negoziati e lusinghe, dal momento che gli incantesimi di Sirius sembrano più resistenti del solito alle sue paroline magiche. Fortunatamente, neanche Sirius Black è particolarmente abile a formulare incantesimi quando sta vomitando l'anima nel gabinetto, quindi passano solo pochi minuti prima che anche l'ultima barriera venga abbattuta e la porta spalancata.
Sirius sta dannatamente male, ovviamente. Ha smesso di vomitare, ma ha quest'espressione sul viso -- quella dura espressione di tormento interiore che gli fa sempre venire voglia di spaccare cose o uccidere persone o fare qualsiasi cosa per aggiustare la situazione, per far andare nuovamente le cose a posto, perché è Sirius e Sirius merita di essere felice.
James scivola giù, di fianco a lui, urtando leggermente la sua spalla. "Pensavi davvero di potermi tenere fuori?"
Sirius ride un po', rauco e non realmente divertito. "Per un po'."
James lo osserva con la coda dell'occhio, considerando la sua mossa successiva. "I tuoi incantesimi necessitano di qualche miglioramento," offre gentilmente.
"Vaffanculo."
James sorride.
Stanno seduti in silenzio per qualche momento, le spalle premute con forza l'una contro l'altra. Sirius ha un odore dolorosamente familiare, o forse no
(trinciati, sangue di altre persone, cane bagnato e il pizzicare acido del vomito)
e alla fine James si allunga e piega una mano sul suo collo, spingendolo finché Sirius non cede e non si accuccia contro il suo fianco come un grande, scontroso cucciolo.
"Non fare lo stronzo," gli dice serio, affondando il naso tra i capelli umidi dietro il suo orecchio.
Sirius dà una scrollata di spalle con noncuranza, ma non lo spinge via.
Lunghe ciglia sfarfallano contro la sua spalla. James respira il profumo di Sirius - chiude gli occhi - non pensa a Lily o a Regulus o al limite affilato dello sguardo di Sirius, lavorato per essere acuto e pronto per tagliare giù fino all'osso.
Note della traduttrice: ... Non credo ci sia molto da aggiungere. La prima volta che ho letto questa storia sono rimasta stordita. Spero vi faccia lo stesso effetto. ♥
PS: Anche stavolta non ho potuto farla betare a nessuno, quindi se c'è qualche errore (molto probabile, dal momento che l'ho trovata un po' ostica in alcuni punti) mi scuso!
Aggiungerei anche che chiunque ne abbia la possibilità dovrebbe leggere l'originale. ♥