[RPF Figure Skating] Thin Ice (2/?)

May 15, 2011 22:46

Titolo: Thin Ice
Fandom: RPF Pattinaggio sul ghiaccio
Pairing: Stéphane Lambiel/Johnny Weir
Parte: 2/?
Rating: pg15 per ora
Note: angst, accenni a disturbi alimentari
Riassunto: If you live on the ice and the ice's getting thin, what can you do?



E' seduto al tavolo da qualche minuto ormai. L'appartamento è buio e silenzioso.
Continua a fissare la fetta di formaggio e il pomodoro tagliuzzato minuziosamente sul piatto di fronte a lui e l'unica cosa a cui riesce a pensare è il numero di calorie di quegli alimenti.
<< Non posso... Non posso... >> mormora tra sé e sé, stringendosi la testa fra le mani.
Non può, ma deve. E' tornato dalla pista a notte fonda; il borsone giace abbandonato accanto alla porta. Non ha avuto nemmeno la forza di spostarlo.
Quegli allenamenti lo sfiniscono. Anzi, non sono nemmeno allenamenti. E' solo lui che si ferma fino all'una di notte sul ghiaccio, a pattinare, ballare, saltare... tutto tranne che pensare. Il custode ormai si è abituato a lui, gli ha anche dato una copia delle chiavi per farlo entrare ed uscire liberamente.
Ha un bisogno fisico e psicologico di stare in pista. Non ne può fare a meno, soprattutto non in quel momento. Ha bisogno di non pensare, di sfogarsi, di staccare la spina... di illudersi che il ghiaccio sotto i suoi piedi sia solido come lo era fino a qualche tempo prima. Ne ha bisogno. Ma ora ha bisogno di mangiare, per non collassare. A fatica riesce ad inghiottire quel misero pasto. Chiude gli occhi, respira profondamente. Non ce la fa. Cinque secondi dopo è accasciato sul water e ha vomitato tutto quel poco che il suo stomaco conteneva.
Le lacrime scivolano sulle sue guance, il suo corpo scivola sul pavimento. Riesce a malapena a raggomitolarsi, prima di crollare.

Galina cammina avanti e indietro per il soggiorno. Per la prima volta nella sua vita non sa che pesci prendere. E' sempre stata una persona sicura, determinata e piena di risorse... fino a quel momento.
Quella sera era andata con una vecchia amica capitata in città. Si erano lasciate verso mezzanotte e solo davanti al portone di casa Galina si era resa conto che doveva avere dimenticato le chiavi al palazzetto, quel pomeriggio.
Sbuffando e maledicendosi era tornata sulla pista... e lì l'aveva visto. Johnny pattinava. A notte fonda. Esausto. Aveva visto la sua espressione, i suoi movimenti, i suoi occhi serrati ed aveva sospirato. Non sapeva cosa fare.
L'allenatrice si siede pesantemente sul divano. Passa lo sguardo sui quadri dalle cornici eleganti appesi alle pareti. Pattinatori e pattinatrici che ha avuto l'onore di allenare o anche semplicemente di vedere. Guarda l'ora. Le due e trentaquattro minuti. Di mattina.
<< Fanculo all'orario >> borbotta, afferrando l'agenda posata sul tavolino di vetro e cominciando a sfogliarla freneticamente. Trova il numero che sta cercando, preme veloce i tasti sul telefono, esita un attimo.
“E' la cosa giusta” ripete a sé stessa, annuendo per farsi forza.
Avvia la chiamata.

autore: vanillaspin, rpf: sport, fanfiction

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