"Il Caso della Maschera Veneziana" per katrinbisiani

Jul 08, 2008 23:43

Titolo: Il Caso della Maschera Veneziana
Autore: juliettesaito
Fandom: Originale
Rating: PG
Conteggio parole: 1351
Avvisi: Sangue (non grafico)
Warning: non pretende di essere un racconto storico vero e proprio, ma molti elementi sono stati ricercati accuratamente.





Il caso della Maschera Veneziana

*

THE TIMES - Giovedì 1 Novembre 1888

EDIZIONE STRAORDINARIA - NUOVO SUCCESSO DI LADY DALLIARD LASCIA BAKER STREET E SCOTLAND YARD CON UN PALMO DI NASO

LONDRA - I cittadini della Capitale troveranno temporaneo sollievo nel sapere che il caso della Maschera Veneziana, al secolo Miss Milena Petrovic, è stato risolto con sfoggio di raro acume dalla nuova punta di diamante dell’investigazione, Lady Georgina Dalliard, di Marylebone Street.
Milena Petrovic si trovava infatti in quel dedalo di viuzze fatiscenti e laide che peggiora man mano che ci si allontana dalla via principale di Whitechapel. È ben noto ai cittadini come questa zona non sia sana, né per i miasmi pestilenziali che salgono da tali vicoli - colmi di criminali e immigrati - né tanto meno per le attività moralmente riprovevoli che vi si svolgono.

Milena Petrovic aveva ventidue anni ed era di origini slave, di carnagione chiara, con occhi verdi e capelli rossicci, che usava tingere di rosso scuro.
Il nomignolo di ‘Maschera Veneziana’ era dovuto al curioso costume che la donna indossava nello svolgimento delle sue attività: un vestito alla moda del carnevale di Venezia, completo di maschera e accessori.
La donna era stata fermata dalla polizia il mese scorso, mentre si aggirava per le strade dopo aver ecceduto nel bere. L’agente Warren, in servizio quel giorno, ha dichiarato che la Petrovic ‘non era in sé, cantava ad alta voce e continuava a ripetere le stesse parole’. L’agente non è stato in grado di riportare le parole della vittima, che parlava un inglese molto rotto e stentato, per di più corrotto dai fumi dell’alcol, ma ricorda di aver sentito distintamente le parole ‘quel greco, quel greco’ e poi sgangherati brindisi alla sua salute. Non è possibile verificare la validità di queste affermazioni.

Milena Petrovic è stata vista viva l’ultima volta la settimana scorsa. Mrs Prater, padrona e vicina di casa, ricorda di essere andata a bussare nella tarda mattinata alla porta del numero 13 di Miller’s Court per sollecitare il pagamento dell’affitto arretrato, una somma che ormai ammontava a ben 30 scellini. Mrs Prater riferisce di aver sorpreso la Petrovic addormentata e di pessimo umore per un fortissimo mal di testa.

La ‘Maschera Veneziana’ è stata poi vista da alcuni testimoni passare per Commercial Street in costume completo, accompagnata da un uomo sconosciuto, verso le dieci di sera dello stesso giorno. I testimoni affermano di aver notato le fattezze dell’uomo, di corporatura media, con carnagione olivastra, capelli e barba nerissimi, probabilmente di origine straniera.

Il resto è noto alla maggior parte dei nostri lettori: il ritrovamento del cadavere della donna, tre giorni più tardi, e le miriadi di improbabili congetture.

Fortunatamente l’attenzione di Lady Georgina Dalliard è stata attirata sull’increscioso fatto e grazie alla sua tenace e prodigiosa intelligenza è stato possibile svelare il mistero e collegarlo con la diabolica attività del terrore di Whitechapel, Jack lo Squartatore.

Si ritiene che sia stato Jack lo Squartatore a mettere a segno questo orrendo delitto, supposizione confermata dal modus operandi del criminale. Lady Georgina Dalliard non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma appare evidente come sia sulla traccia giusta per catturare l’infame omicida.

Nonostante lo stretto riserbo che circonda l’abitazione di Lady Dalliard in Marylebone Street e i suoi abitanti, fonti attendibili si esprimono con ottimismo circa la probabile cattura dello Squartatore entro la fine del mese corrente.

La polizia Metropolitana non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sul fatto, e i nostri reporter sono ancora al lavoro per ottenere commenti dalla mente geniale che ha portato alla risoluzione del caso, e dalla concorrenza di Baker Street.

***

È una notte buia e non troppo tempestosa al numero 75 di Marylebone Street. Sul piatto del grammofono vortica un torrido tango, e sul piattino da tè il cucchiaino d'argento ha lo schiocco di una nacchera.
Lady Georgina Dalliard è nel suo salottino e si agita senza sosta sulla poltrona.
"Una tazza di tè, Madam, per distendere lo spirito?”
Lady Georgina si tampona la fronte col fazzoletto profumato e fa spallucce con tanta convinzione da spedire in volo il cappellino ornato di fiori di seta.
“No grazie, Jeeves,” risponde in precipitoso falsetto.
Il maggiordomo inarca un sopracciglio.
“Madam?”
“Oh, scusami Jowitt,” ribatte la padrona, tormentando tra le mani i guantini, “quando sono un po’ frastornata non capisco più niente.”
“Sta lavorando al caso con grande acume, Madam, cosa la preoccupa?”
Lady Georgina afferra la tazza bollente e si scotta, quindi l’appoggia sul piattino con dita tremanti. “Quella povera ragazza, Ronald…” mormora, gli occhi azzurri sgranati nell’orrore, “spero proprio che guarisca…”
Il domestico si china sul tavolino e asciuga con una salvietta immacolata la piccola pozza di tè sgocciolata sul piano di vetro.
“Se posso permettermi, Madam, sono sicuro che Miss Petrovic godrà di una rapida ed efficace guarigione.”
“Ma quelle foto, quelle foto, c’è un medico che può guarire cose come quelle, Jester?” Le sopracciglia bionde della nobildonna sono aggrottate e il suo viso scarno e cavallino è tutto contratto in un’espressione di indicibile dolore.
Reginald - perché sì, è questo il suo nome - rassetta un vaso colmo di fiori freschi, eliminando con impalpabile destrezza alcuni petali un po’ pesti. Non li ha certo nascosti in tasca, né sono schiacciati nel palmo. Sono semplicemente spariti. Lady Georgina si sorprende sempre - anche ora che ha altro per la testa - dell’abilità di Reginald nel tenere tutto in ordine smagliante senza la minima parvenza di sforzo.
“È stato il sangue a farla impressionare, Madam, ricorda quando si è infortunata al dito con il coltellino del burro?”
Lady Georgina osserva affranta la piccola fasciatura proprio sulla punta del dito mignolo. Reginald ha ragione, quindi forse tutto il sangue scuro e raggrumato nella foto della povera Miss Petrovic era soltanto un graffio di poco conto, e la ragazza presto starà bene.
Poi una nuova ondata di preoccupazione rischia di affogarla.
“Jarod, ascolta,” pigola timidamente, rassettando l’ampia gonna azzurro scuro che trabocca trine e balze fruscianti, “ma cosa ci faceva Miss Petrovic proprio a Whitechapel, e proprio a quell’ora? Non è un posto per signorine di buona famiglia. Perché non si è fatta accompagnare da un fratello o da un domestico?”
Reginald raddrizza la pila disordinata dei giornali del mattino, - tutti con il marchio ‘Edizione Straordinaria’ - ripiegando quelli già aperti e letti con agile parsimonia di gesti. Tutti riportano fin dalla prima pagina l’incredibile soluzione del caso di Miss Milena Petrovic, conosciuta anche come ‘la Maschera Veneziana’.
A tutti, caso strano, mancano le pagine relative all’inquietante vicenda. Caso ancora più strano, tutte le pagine mancanti sono accuratamente ripiegate in un certo porta-documenti nella stanza di Reginald. Insieme ad alcune lettere provenienti da Baker Street.
“Secondo la stampa Miss Petrovic si era recata nel quartiere di Whitechapel per visitare la sorella. Whitechapel Road è una strada commerciale, Madam, e la sorella di Miss Petrovic è sposata con un commerciante inglese.”
“Ora capisco,” sorride finalmente Lady Georgina, riprendendo colore sulle guance magre, “e mentre andava a trovare la sorella…”
“… con rispetto parlando, è incorsa nel piccolo incidente che il signor Athenagoras ha sottoposto alla sua attenzione, Madam.”
“Ah, giusto, James, ora tutteo torna perfettamente. Il signor Athenagoras era un amico di quella povera ragazza e quando l’ha trovata così ferita è andato a dare l’allarme, ma la polizia ha pensato che fosse stato lui ad averla picchiata,” Lady Georgina si interrompe per torcere ancora di più i guantini attorcigliati, “e poi è venuto da noi a chiedere aiuto,” termina, illuminandosi tutta. Subito dopo il labbro inferiore si protende ancora in un piccolo broncio.
“Jules?”
“Madam?”
“Pensi che quel simpatico ragazzo, come si chiama, Shamrock, sì, quello di Baker Street, se la sia presa molto? Perché io l’ho preceduto?”
Reginald raccoglie il guantino raggrinzito che è volato via dalle mani della padrona, lo liscia, e glielo porge con forbita cortesia, “oh, penso che il signor Holmes sia felice come tutti dei suoi risultati, Madam, di fronte ad un criminale di tal fatta non si può provare infantile dispetto.”
Lady Georgina si concede un sospiro di sollievo.
“Ora mi sento meglio, Richard,” annuncia sollevata.
“Molto bene, Madam, gradisce forse una tazza di tè?”

autore: sarabakanashimi, !challenge: mad tea party, originale

Previous post Next post
Up