[Romanzo Criminale - La Serie] All I've Got To Do; We Are The Sleepyheads

Dec 19, 2010 20:32

Titolo: All I've Got To Do
Autrice: lisachanoando (lizonair)
Beta: melting_lullaby
Capitolo: 1/1.
Riassunto: "Si passa una mano sulla faccia, i suoi lineamenti stanchi fanno male sotto quel semplice tocco. Il Freddo geme, e il Libanese lo chiama."
Fandom: Romanzo Criminale - La Serie.
Personaggi/Pairing: Freddo, Libanese.
Generi: Introspettivo.
Rating: PG.
Avvertimenti: Gen, (triplo) Drabble, Spoiler fino alla 2x04.
Wordcount: 318
Note: Immediato seguito dell'episodio 2x04 ♥ Che ha tipo uno dei finali più foganti ever, Dio mio che roba bella. Dandi, cosa non eri. Ma! In questa ficlet il Dandi non c'è XD C'è il Freddo - un uomo distrutto - e c'è il Libanese, perché nella serie naturalmente c'è un motivo per il quale le visioni mistiche ce le ha solo il Dandi e non anche il Freddo, ma queste sono fanfiction e noi possiamo fare anche un po' quel cavolo che vogliamo, mi pare.
Scritta per il Challenge: Special #9 @ it100, su prompt All I gotta do / Is whisper in your ear / The words you long to hear (The Beatles). E' la prima roba che ho scritto su Romanzo Criminale, oltretutto. Pietà, abbiatela.

ALL I’VE GOT TO DO
all i gotta do is whisper in your ear the words you long to hear
Rientra in casa tardi, stanco e sfatto, e non c’ha voglia di fare un cazzo, vuole solo togliersi di dosso tutto - la pistola che gli pesa sotto la giacca, i vestiti impregnati del fumo denso e asfissiante del bar, l’odore del sangue e della terra dalla pelle - e buttarsi sul letto, chiudere gli occhi e provare a dormire ignorando i ricordi ancora troppo vividi della giornata di oggi. L’ansia, il vento sulla pelle mentre attraversava strade sterrate e vuote fino alla villa del Sardo, il muso della pistola del Dandi puntato contro il suo naso, anche se solo per un attimo. La strage, i sacchi di plastica, il viaggio in macchina fino a quel posto dimenticato da Dio. Le pale, le buche, i cadaveri. L’alba all’orizzonte, dietro le montagne. Il freddo penetrante degli ultimi strascichi della notte che diventa giorno.
Si passa una mano sulla faccia, i suoi lineamenti stanchi fanno male sotto quel semplice tocco. Il Freddo geme, e il Libanese lo chiama.
- Aò. - dice, con quel tono così suo, come se si aspettasse di essere ascoltato a prescindere dall’importanza di ciò che sta per dire, - Te sei sistemato bene, me pare.
Il Freddo si volta piano, ghiacciato sul posto da una voce che credeva non avrebbe sentito mai più.
- Sto dormendo? - chiede in un sussurro, gli occhi spalancati, le braccia molli lungo i fianchi. Il Libanese sorride tirando su solo un angolo della bocca, e poi quel sorriso gli scompare dalla faccia, e si perde nella solita smorfia ingrugnita così familiare che Freddo sente quasi il bisogno di riderci su. Ma non lo fa.
Libano si alza in piedi, lo raggiunge, di sporge verso di lui.
- È bella davero, ‘sta casa, Fre’. - gli dice all’orecchio, - Vedi di nun fartela frega’.
E Freddo stringe i denti. Istintivamente, sa che da quella casa potrà anche andare via, ma da tutto il resto no.

Titolo: We Are The Sleepyheads
Autrice: lisachanoando (lizonair)
Beta: melting_lullaby & whoa_nevermind
Capitolo: 1/1.
Riassunto: "In un secondo, in quel sorriso trattenuto a stento, Patrizia lascia che sia Cinzia a pensare, come non fa da troppo tempo."
Fandom: Romanzo Criminale - La Serie.
Personaggi/Pairing: Patrizia/Scialoja.
Generi: Introspettivo.
Rating: PG-13.
Avvertimenti: Het, (triplo) Drabble, Spoiler fino alla 2x04.
Wordcount: 370
Note: Pure questa scritta a immediato seguito della 2x04, che è una puntata bellissima XD (Quale non lo è, d'altronde?) E insomma, Patrizia e Scialoja sono il bene *w* Io (sì, mi rendo conto di fare schifo, grazie) sono più una Patrizia/Dandi at heart (LO SO, DICO CHE LO SO, TACETE), ma anche loro sono pucciosissimi, e poi Scialoja è l'amore forever ;_;
Scritta per il Challenge: Special #9 @ it100, su prompt Someone told the truth when it really mattered most (Belle & Sebastian).

WE ARE THE SLEEPYHEADS
someone told the truth when it really mattered most
Lascia il biglietto sul comodino e lancia un’ultima occhiata a Scialoja ancora addormentato fra le lenzuola. È bello, ora che non ha più quei ridicoli baffi a coprire quasi tutto il labbro superiore. Sono belli i capelli arruffati che gli cadono sulle guance e sul collo. Patrizia sorride, e sa che non dovrebbe, perciò si morde un labbro e cerca di ricacciare quell’espressione inopportuna in fondo al petto, dove è stata gelosamente custodita fino a oggi, fra alti e bassi di ogni tipo. Sorride di lui, del suo lavoro, della passione che ci mette, di tutti i buchi nell’acqua che ha fatto da quando ha cominciato a indagare sui ragazzi della Magliana, di tutti quelli che ancora farà. Sorride però anche al pensiero di come si piegheranno le sue labbra, in una smorfia soddisfatta e illuminata di gioia e orgoglio, quando, seguendo il suo indizio, riuscirà ad avvicinarsi di un passo al suo obbiettivo.
In un secondo, in quel sorriso trattenuto a stento, Patrizia lascia che sia Cinzia a pensare, come non fa da troppo tempo. Immagina un futuro diverso, immagina Scialoja - non sa nemmeno quale sia il suo nome. Non dovrebbe essere strano, per lei, ma se pensa a lui non è solo un particolare strano, è una nota perfino dolorosa - immagina Scialoja risolvere il caso e poi tornare a salvarla, come in un film.
Poi si dà della stupida, caccia Cinzia sotto il letto di quella stanza d’albergo a calci, così che ci resti, e torna se stessa. Uscendo dall’albergo, sull’autostrada, stringe le mani sul volante della macchina del Dandi e sa che non ha scampo, perché sta tornando da lui. E sarà nello stesso fango in cui è stata impantanata fino ad ora che Scialoja la troverà quando avrà avuto successo. E sarà troppo tardi, a quel punto. Patrizia cadrà con la banda della Magliana, perché è con la banda della Magliana che s’è messa a volare.
Comprende tutto ciò con la stessa profondità con la quale comprende il linguaggio del suo corpo, il suono dei suoi pensieri, le voci della sua casa. Ma sta ancora sorridendo mentre la macchina sportiva mangia la strada verso il centro di Roma, e non riesce a smettere neanche ore dopo.

romanzo criminale, autore: lisachan, fanfiction

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