[Professor Layton] Guiding Light

Nov 23, 2010 23:00

Fandom: Professor Layton
Titolo: Guiding Light
Rating: Pg
Conto Parole: 721 ( fiumidiparole )
Personaggi: Hershel Layton, Luke Triton
Avvertimenti: Nessuno, solo fluff pucci.
Note: Ok, questo videogioco mi sta facendo male. *ride tantissimo* Un flash che mi è venuto ieri notte, poco prima di dormire. E di sogni parla, anche se brutti. XDD è una cosa piccolissima, come al solito, ma spero che vi piaccia comunque. ^3^ Ha dei lievissimi spoiler del terzo gioco, ma vi giuro che non sono niente di che e che non vi rovineranno il gioco, perché sono davvero come una passata di zucchero a velo su una ciambella - vanno via con un soffio. Ombra @bingo_italia .
Riassunto: “Professore ha… fatto un incubo?” mormora con la paura di sentire ancora la sua voce spaventata. Lui solleva lo sguardo e lo osserva - quel bambino nel sogno aveva preso in prestito il suo viso, rendendo il tutto ancora più inquietante. Poi gli sorride, il cuore caldo nel petto. “Sì, un brutto sogno. Ma adesso va meglio, grazie.”



Guiding Light

C’è l’odore acre di fumo e macerie che gli entra nelle narici mentre avanza per strada, andando contro la corrente di gente che invece tenta di fuggire. Il fragore dell’esplosione lo ha attirato come le mosche al miele, e man mano che accelera i palazzi si rovinano, i marciapiedi si spaccano e si colorano appena di intonaco e sangue.
Un totale, completo, assoluto disastro.
Urla, chiama un nome che viene inghiottito dal panico di chi gli sta attorno, dal suo cuore che batte nel petto e lo assorda. Davanti a lui, un bambino piange, sporco e ferito. Il suo labiale gli strazia il cuore, legge la perdita della sua famiglia - un po’ come lui. Lo abbraccia quasi per istinto, mentre continua a guardare i palazzi sventrati. Il cielo è scuro, l’ombra delle ceneri che sale e copre il sole.
Pensa. Pensa che lei era lì dentro. Pensa che quel bambino piange perché i suoi genitori sono morti. Sente un vigile del fuoco passargli affianco e agitare le mani, tre infermieri che reggono una barella e una flebo gridando alla signora che trasportano di resistere.
“Non c’è più nessuno.” Urla un uomo in tuta gialla, la sua voce che rimbomba nel vuoto provocato dalla morte.
Urla, e stavolta non sente che la sua voce.

Spalanca gli occhi all’improvviso, la bocca aperta e la gola che ancora pizzica per il dolore. Stringe le coperte e si guarda attorno, sentendo una voce al suo fianco urlare ancora più forte di lui. “P-professore!” esclama Luke nel letto affianco al suo, nascondendosi e tremando dietro le lenzuola. Hershel a tentoni nel buio cerca l’interruttore dell’abat-jour, permettendo alla fioca luce arancio di illuminare il suo visino paffuto e spaventato.
“Luke, caro, perdonami.” Sussurra, passandosi una mano sulla fronte prima di scostare le coperte e mettersi seduto sul bordo del letto. Sospira, tenendosi la testa tra le mani. Spaventare così il suo novello apprendista, se il signor Triton lo sapesse verrebbe di corsa a riprenderselo.
Il bambino scuote la testa, scoprendosi di nuovo. Sente il cuoricino battergli forte nel petto - per un attimo ha pensato che un ladro fosse entrato in camera e stesse facendo male al signor Layton. Stringe il suo orsetto di pezza per la vita, uscendo fuori dal letto, i piedi nudi sul parquet. “Professore ha… fatto un incubo?” mormora con la paura di sentire ancora la sua voce spaventata. Lui solleva lo sguardo e lo osserva - quel bambino nel sogno aveva preso in prestito il suo viso, rendendo il tutto ancora più inquietante. Poi gli sorride, il cuore caldo nel petto. “Sì, un brutto sogno. Ma adesso va meglio, grazie.”
“Vuole che le prepari del tè?” chiede mesto, sperando di non risultare sfacciato. Lui gli accarezza la testa.
“No, grazie Luke. Va tutto bene. Torna pure a dormire.”
Luke si guarda i piedi, arricciando le labbra - quelli del professore sono così grandi, rispetto ai suoi. Stringe più forte al petto il suo orsetto, cercando di nuovo un contatto visivo con l’adulto. “Professore, posso dormire con lei?”
Layton rimane interdetto per qualche secondo, prima di sciogliersi un una risata leggera. “Ti ho spaventato? Scusami. Certo che puoi dormire con-“
“Non… non è che mi abbia spaventato, sono grande.” Dice risoluto, il viso corrucciato in un’espressione che l’uomo non riesce a non definire adorabile. “Però la mamma mi diceva che quando si hanno gli incubi si fa fatica a riprendere sonno perché le ombre diventano le minacce dei brutti sogni. E quindi pensavo che…”
Arrossisce appena, mentre parla - si rende conto di essere estremamente ridicolo, perché se lui non è un bambino, allora il professore non dovrebbe nemmeno sentirle, queste fesserie. Ma come in fondo dovrebbe aspettarsi da una persona come quella che ha di fronte, Layton gli accarezza la testa e annuisce, ritornando sotto le coperte e lasciando spazio al bambino. “Tua madre è una donna saggia. Sarò felice di dormire con te, Luke.”
Ama il sorriso dei bambini. È un toccasana per le sue giornate, un po’ come il tè che non manca di bere ogni pomeriggio. Luke annuisce con forza e si arrampica sul materasso, mettendosi subito sotto le coperte - “Che freddo!”, esclama ridacchiando. Hershel spegne la luce, l’ombra cade su di loro come una coperta pesante e amica; sente il respiro del bambino solleticargli il braccio, e si sente rincuorato. Il buio, adesso, fa meno paura.

professor layton, fanfiction, autore: naripolpetta

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