[Harry Potter] - Ficus Strangolatore (parte 6)

Jul 23, 2010 21:16

Titolo: Ficus Strangolatore
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Parte: 6/16
Rating: R/Nc17
Conteggio Parole:  1251
Beta: Nuki
Riassunto: Da quando Harry ha visto Malfoy in quelle vesti, non riesce a togliersene l'immagine dalla mente. Quando troppo potere ed ossessione si concentrano nelle mani di una sola persona, i risultati possono essere pericolosi.

Note: Sequel di Narciso. Il fatto che nei dormitori esista un bagno per piano non è accertato, ho fatto ricerche in merito nel Lexicon e nei due LJ menzionati qui fra le risorse, senza successo; per quanto posso saperne, non viola le leggi del Canon. Ho invece scoperto nel frattempo di aver forse violato il Canon dei libri riguardo ai vestiti, dunque da adesso in poi continuerò a basarmi principalmente sul Canon dei film per quelli. (Ho anche scoperto che in realtà il gufo di Draco non è, come dice la traduzione italiana, un barbagianni, ma un bubo!). Oh, e questo capitolo è insolitamente corto, ma mi sembrava opportuno tagliare su quel punto, mostrare un po' le due facce della faccenda.

Avvertimenti: Stavolta abbiamo un bel pout-pourri di Non-con, Angst, Molestie, Umiliazione, Violenza Psicologica, pseudoslash, crossdressing e credo che Harry vada abbastanza OOC ma potrebbe anche essere un'Alternative Character Interpretation (o potrei star solo cercando di pararmi il culo). É leggermente AU per una questione di praticità (niente Umbridge).

Link al capitolo precedente: 5
Link al capitolo successivo: 7






Imbarazzante era la parola più appropriata per descrivere la situazione, decise Harry.
Seduto su una delle poltrone vicino al fuoco, in pigiama e scarpe (senza calzini), i capelli sicuramente ancora più arruffati del solito, e per lo più umidi di sudore, e le mutande ancora fastidiosamente umide, non osava rompere il silenzio che regnava nella Sala Comune.
Seduto accanto a lui, un Ron alquanto assonnato e stravolto, i capelli rossi sparati in testa che facevano concorrenza a quelli di Harry; di fronte ai due, una Hermione già vestita per la colazione ma con i capelli più cespugliosi e crespi del solito.
-Oh, insomma!- sbottò lei ad un certo punto, sedendosi più dritta sulla poltrona -Ron non avrà svegliato mezzo dormitorio femminile con le sue urla per niente, voglio sperare! Che cosa è successo?-
Ron scrutò l'amico di sottecchi, guardandolo con aria un po' colpevole prima di confessare ad Hermione di essere stato svegliato dalle sue urla, e di averlo trovato in quello stato.
-I tuoi incubi stanno peggiorando?- chiese lei ad Harry, che distolse lo sguardo, nervoso.
Non aveva nessuna intenzione di raccontare loro esattamente che cosa perseguitava i suoi sogni da settimane, sia perché la ragazza avrebbe sgridato sia lui che Ron per la loro bravata ma soprattutto perché...beh, era decisamente imbarazzante.
E perché non riusciva a non pensare a ciò che era avvenuto il giorno precedente.
Ciò che aveva fatto il giorno precedente.
Il suo stomaco tornò ad annodarsi al pensiero.
No, non poteva menzionare nulla del genere ai suoi amici...né a Silente.
Sapeva che Silente avrebbe scoperto l'accaduto in qualche modo se si fosse lasciato convincere a parlare con lui.
E aveva anche una precisa idea di ciò che il preside avrebbe pensato riguardo al suo comportamento.
Nulla di lusinghiero, questo era certo.
Ma qualcosa doveva pur dire loro: non si sarebbero fatti convincere che i suoi sogni non erano “niente”, di certo.
-I miei incubi...sono più vividi...e più strani- ammise così, deciso però a non precisare esattamente quanto strani.
-Hai visto di nuovo...Tu-Sai-Chi?-
Harry fece una smorfia.
-Non...non proprio...io...-
Deglutì. Avrebbero pensato che era strano se gli avesse detto quella parte?
Non si erano mai allontanati da lui, nonostante ciò che avevano scoperto negli anni (come la sua capacità di parlare Serpentese, tipica dei maghi oscuri), ma quello che aveva visto nel sogno...
Quegli occhi, quella figura...
-Io ho visto...me. Ma somigliavo a lui e...- rabbrividì al pensiero -ridevo. Per la morte di Cedric-
L'ultimo dettaglio era una bugia, ma irrilevante; tenne lo sguardo basso, senza osare incontrare gli occhi dei suoi amici, temendo di trovarvi paura, magari disgusto...
“Te lo meriteresti un po' di disgusto dopo quello che hai fatto...”
...ma nel loro tono non vi era altro che allarme e preoccupazione, quando ripresero a parlare.
-É solo il senso di colpa- affermò Hermione con tono sicuro -ti senti in colpa per la...beh, per la morte di Cedric, e nel tuo subconscio ti sembra che sia colpa tua, e ti sei visto nei panni di Tu-Sai-Chi...beh direi che non c'è nulla di tanto sorprendente in ciò-
-Infatti- concordò Ron -i sogni non hanno mai senso, no? Una volta ho sognato che mamma era una teiera danzante e che George e Fred continuavano a farmi spostare di posto davanti ad un banchetto, anche se io volevo finire di mangiare...che c'è?-
Hermione scosse la testa borbottando qualcosa che suonò sospettosamente come “anche nel sonno” e “fissato”.
Harry si sentì sollevato da quella reazione, anche se il suo senso di colpa non si allentò, anzi.
Gli sembrava quasi di stare ingannando i suoi migliori amici, ma che poteva fare? Dirgli la verità?
No, decise, per quanto salda fosse la loro amicizia sapeva di non potergli parlare di quello.
-Era per questo che eri così agitato in questi giorni?- gli chiese Hermione, gentilmente.
Harry pensò alla ragazza bionda e deglutì, guardandola a disagio.
Non pensava di poter parlare di certe cose davanti ad Hermione...si, era sua amica, ma era anche una ragazza, e quella era una cosa anche più imbarazzante del resto della conversazione.
Tuttavia lei continuava a fissarlo preoccupato, così lui abbassò la testa, tormentandosi un buco nel pigiama con un dito, e tentò di spiegarsi.
-Beh...non solo- ammise -ho...ho fatto dei sogni...riguardo una ragazza-
Oh diamine, era imbarazzante anche solo pensare di parlarne.
Si sentiva il viso così bollente da poterci cuocere un uovo sopra.
-Oh- fece Hermione, sorpresa.
-Ooh...- fece Ron, con comprensione.
Harry trattenne un sorrisino divertito, sollevando lo sguardo: una volta tanto, Ron aveva capito ciò che era sfuggito ad Hermione.
La ragazza infatti osservò l'altro perplessa, ma Ron non espresse i suoi pensieri, limitandosi a diventare più rosso dei suoi capelli.
-Aaaah...ho capito Harry...è successo anche a me...è per questo che...beh...-
Harry riabbassò di nuovo la la testa
-Già...-
-Di che state parlando?- chiese Hermione, corrucciata.
Era evidente che non le piaceva essere l'unica ad ignorare qualcosa, ma Harry si vergognava troppo per spiegarsi meglio, e fu Ron a farlo, pur se con molto imbarazzo.
-Ehm...sai quella cosa per cui le streghe fanno i bambini se non usano gli incantesimi di protezione...-
-Si e allor...- la comprensione illuminò improvvisamente lo sguardo della ragazza, le cui guance assunsero al contempo una sfumatura purpurea -Oooh...parli di...ah, ho capito! Quel tipo di sogni!-
E tacque, borbottando qualcosa a proposito di averlo letto in qualche libro.
Harry era sicuro che il proprio viso avesse ormai acquistato proprietà luminescenti da quanto se lo sentiva in fiamme.
“Imbarazzante” non era più neanche lontanamente sufficiente a descrivere la situazione.

Draco Malfoy quella mattina si svegliò di soprassalto, con il cuore che gli batteva nelle orecchie come un tamburo ed il corpo madido di sudore, gli occhi ancora pieni delle immagini confuse che avevano infestato il suo sonno.
“Calmati...era solo un incubo...”
Si mise a sedere, passandosi una mano sul volto per spostarsi i capelli dagli occhi, riprendendo fiato e forzandosi a controllare il respiro, rallentandolo per cercare di calmarsi.
“Calmati...” si impose, spostando la mano sul proprio petto, sentendo il cuore battere ancora frenetico. “calmati...”.
Scese dal letto, rabbrividendo quando i suoi piedi toccarono pavimento gelido ed un'immagine sgradita...
(Era per terra, solo il pavimento freddo sotto di sé, mentre in alto di fronte a sé vedeva il viso di Potter contorto in una smorfia di disgusto...)
...riemerse dai suoi incubi, dai suoi ricordi, ma la scacciò dalla mente nello stesso modo in cui avrebbe scacciato una mosca irritante.
“Una bella doccia, ecco quel che ti serve” si disse, avviandosi verso il bagno comune del suo dormitorio, ignorando il riflesso della propria immagine che intravide mentre si sfilava la veste da notte; voltò le spalle allo specchio, non volendo affrontare i segni della notte precedente.
Avrebbero reso l'accaduto troppo reale per ignorarlo, per relegarlo in un angolo nascosto nella sua mente e poi chiudere la porta a doppia mandata.
L'acqua avrebbe trasportato via la sua preoccupazione, come sempre, l'avrebbe purificato e ripulito dalla stanchezza che gli pesava addosso e da qualunque traccia residua di sudiciume; per quanto la notte prima avesse passato ore nel bagno della Stanza della Necessità, strofinandosi la pelle fino ad irritarla, si sentiva ancora inequivocabilmente sporco...
No, più che sporco...quasi...
-Infetto- sibilò con rabbia, ruotando la manopola dell'acqua per renderla più calda.
Quando ebbe finito, la sua pelle normalmente bianca aveva ormai preso il colore di un'aragosta ben cotta, ma in compenso si sentiva più sveglio e pulito.
E più deciso che mai a farla pagare a Potter.

autore: tommykaine, harry potter, !kink week, fanfiction

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